L'estate, che si sta avvicinando a grandi passi, è uno dei momenti peggiori per quanto riguarda il numero degli incidenti stradali.
L'estate si avvicina, e con essa si avvicina, per molte persone, il momento della partenza per le tanto sospirate ferie estive. Molti saranno coloro che si metteranno al volante per raggiungere la meta delle proprie vacanze, ma con l'aumento del numero delle auto che circoleranno sulle strade e sulle autostrade aumenterà anche il rischio di infortunio stradale. Non è una novità che sia proprio l'estate il periodo nero per quanto riguarda gli incidenti stradali, e anche se i dati riguardanti il numero delle vittime registratesi sulle strade italiane durante i mesi estivi parlano di un calo rispetto agli anni passati, l'allerta rimane sempre alta. Perché anche se le vittime e gli incidenti sono in calo, questo non significa che il problema sia risolto. Secondo i dati raccolti dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri gli incidenti verificatisi sulle strade italiane nei mesi di luglio e agosto 2010 sono diminuiti del 6% rispetto allo stesso periodo del 2009, e anche il numero di vittime è diminuito di circa il 12% rispetto all'anno precedente. Dati positivi, che parlano di una tendenza alla diminuzione dei sinistri stradali nell'arco dell'estate, ma che non devono far abbassare la guardia agli automobilisti, che nei mesi estivi sono chiamati ad un'attenzione ancora maggiore di quella che prestano, o che dovrebbero prestare, durante tutto l'anno.
Ma perché i mesi estivi risultano così letali per chi viaggia sulle strade italiane? Sicuramente l'aumento del numero di sinistri rispetto ad altri periodi dell'anno è da imputare ad una maggiore quantità di veicoli che viaggiano sulle strade: più auto significa anche più possibilità d'incidenti e di denuncia di sinistro. C'è poi da dire che molte persone che si mettono al volante durante i mesi estivi per compiere anche dei viaggi molto lunghi non sono sempre degli automobilisti "esperti", nel senso che negli altri mesi dell'anno sono abituati a percorrere solo dei tratti più brevi, e una certa inesperienza, unita alla stanchezza che un lungo tragitto in macchina può comportare, può risultare in un rischio maggiore di incidenti. Un altro fattore da non sottovalutare è quello alcolico: in vacanza si tende a consumare una quantità maggiore di bevande alcoliche, e non pochi sono coloro che si mettono al volante anche dopo aver ingurgitato una quantità eccessiva di alcol, nonostante i limiti imposti dal Codice della Strada siano sempre più bassi. E l'abuso di alcol è una delle maggiori cause d'incidenti anche nei mesi non estivi: i dati diffusi da Aci (Automobile Club d'Italia) e Diageo rivelano infatti che circa la metà degli incidenti stradali è in qualche modo collegata all'assunzione eccessiva di sostanze alcoliche.
Per contrastare la piaga degli incidenti stradali in estate, che causano migliaia di vittime e feriti, e che spesso sfociano in una richiesta di risarcimento, vengono organizzate ogni anno campagne di prevenzione volte a sensibilizzare gli automobilisti sui rischi per chi viaggia sulle strade e per invitare alla prudenza. Anche l'aumento dei controlli può agire da deterrente per far passare la voglia agli automobilisti di adottare dei comportamenti scorretti, ma quel che è certo è che una maggiore sicurezza stradale dipende soprattutto dalla coscienza di ciascun guidatore, che deve fare la sua parte prestando particolare attenzione, rispettando il codice della strada e imparando a conoscere i propri limiti, per capire quando è il caso di fare una sosta perché si è troppo stanchi per proseguire o di non esagerare con la bottiglia.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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