Marco Melega, imprenditore di 48 anni, suscita tanta curiosità. Indubbiamente dotato di una personalità forte, quasi invadente, ha un'immagine ed un portamento che somiglia più a un "The Rock" nostrano che al classico imprenditore bresciano.
35.000 followers su Instagram, palestrato, si tratta di un imprenditore conosciuto e discusso, che nello sviluppo delle proprie attività non teme le critiche nè tantomeno la giustizia, da quanto si apprende sul web.
In questi giornate caratterizzate dalla quarantena da Coronavirus, sta destando notevole interesse l'iniziativa barterforgood.com tramite la quale, per sostenere la lotta contro il Covid-19, aziende possono effettuare donazioni in natura di merci altrimenti destinate a svalutazioni o smaltimento.
Una proposta che regala alle aziende indubbi vantaggi. Donare merci in smaltimento o svalutazione consente di ottenere benefici fiscali, oltre all'obiettivo di fare del bene all'Italia e soprattutto all'ambiente.
Un progetto di cui si può certamente sottolineare la bontà degli intenti e che merita la giusta considerazione.
D: Prima di raccontarci le logiche ed i risultati di barterforgood.com. vorremmo conoscere cosa ne è stato di CREVIT, la moneta complementare che è stata oggetto di accesi dibattiti e critiche.
R: Sta toccando un tasto dolente. CREVIT è stata per me sia fonte di soddisfazioni, che di problematiche che mi hanno portato a dover affrontare sacrifici economici e personali davvero straordinari. Lanciata a Luglio 2014 dopo poco tempo aveva totalizzato adesioni da parte di migliaia di utenti, sia privati che aziende, nonchè decine di milioni di euro di transazioni. La scelta del fornitore informatico sbagliato, una multinazionale che non riuscì a consegnare per tempo la nuova piattaforma che avrebbe garantito lo sviluppo del progetto e la tutela degli aderenti, mi spiazzò. Nell'interesse degli utenti e del progetto mi orientai ad effettuare l'investimento che comportò l'acquisizione di BEXB S.p.a., storica realtà che svolgeva un'attività di baratto multilaterale tra aziende su cui poteva rendersi applicabile l'iniziativa Crevit.
In BexB spa nel 2016 conferii così il circuito Crevit che ancora oggi vive nella piena tutela degli interessi degli utenti, sebbene oggi il circuito viene regolamentato dall'utilizzo della moneta complementare EuroBexB. Come dichiarai durante un'intervista con Sergio Luciano per Economymag nel 2018 BEXB Spa ha effettuato nel proprio circuito un transato complessivo di circa 170 MILIONI di Euro. Risultato importante, ottenuto grazie all'utilizzo della nostra moneta complementare. Si tratta di un case-study di assoluto rilievo in Italia.
D: Congratulazioni. La realtà BEXB ci sfuggiva. La sua perseveranza è stata premiata dai risultati a quanto pare, nonostante la chiara diffidenza della stampa. Riveste qualche ruolo attualmente in BEXB Spa?
R: La stampa, si sa, è abituata all'utilizzo di sensazionalismi per suscitare polemiche ed attrarre l'attenzione dei lettori. Devo confessare che non ho mai dato importanza alle opinioni dei vari giornalisti. Ho preferito impegnare la mia attenzione nelle mie convinzioni. I risultati di BEXB Spa non sono che una briciola nel paniere dell'economia italiana e posso considerarli uno stimolo e non un traguardo.
Per doverosa precisione, BEXB Spa è una società da me partecipata, seppur nella stessa detengo la maggioranza relativa. La società è dotata di una propria dirigenza e di un proprio consiglio di amministrazione, assolutamente indipendenti ed autonomi dalle mie influenze.
Attualmente sono concentrato ad utilizzare le mie competenze e risorse per sviluppare il mio gruppo anche in altri ambiti, oltre naturalmente a riservare una particolare attenzione al progetto barterforgood.com.
D: Torniamo a barterforgood.com. Quali sono i risultati? Quali sono le progettualità?
R: Il progetto è appena partito ma sta già dimostrando i primi risultati. In due giorni abbiamo raccolto adesioni, ovvero disponibilità da parte di aziende a donare merci, per un controvalore di circa 750.000 euro. Tale valore è ovviamente una somma dichiarata dai potenziali donatori, che sarà soggetta a revisione nella fase di monetizzazione delle donazioni. Prudenzialmente posso stimare che ci aspettiamo di realizzare da queste donazioni una somma pari a circa il 20/25% del valore dichiarato. Ma siamo solo all'inizio. Vogliamo raggiungere un valore donato molto consistente.
In questi giorni siamo concentrati alla selezione delle strutture che beneficeranno delle donazioni, chiaramente no-profit e strategiche nella gestione dell'emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Per il futuro ho già qualche idea, ma per ora preferisco concentrarmi sul presente massimizzando l'efficienza ed il contributo che può dare barterforgood.com nella lotta contro il coronavirus.
D: Una domanda scomoda la dobbiamo fare. Sul web emerge un'indagine giudiziaria nel 2019 in cui è stato coinvolto. Può dire la sua in merito?
R: E' un accadimento che come può immaginare mi ha profondamente colpito e per cui non mi sono ancora espresso pubblicamente per rispetto degli organi inquirenti. Una vicenda da cui ho immediatamente preso le distanze dichiarandomi estraneo, pur avendo avuto legittimi rapporti commerciali con le società indagate. Ho comunque affrontato la situazione con la tenacia e la determinazione che mi hanno sempre contraddistinto, traendone preziosissimi insegnamenti e spunti per il futuro. In ogni caso ho piena fiducia nella giustizia, che farà il suo corso.
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