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sabato 11 giugno 2016

Mon Couer, il capolavoro teatrale di Andrea Brusa, ha entusiasmato il pubblico presente nel basso Monferrato nella prima delle due serate previste in esclusiva di Teatro di Strada per il Piemonte nel suo tour estivo 2016.

Il testo dello spettacolo racconta di un uomo che come dice lui sapeste quanto
ha amato Cyrano, di Bergerac il signore (....)...  Sue le parole : "Ho amato Cyrano,  Il rude combattente che il volto di colei che ama aveva impresso nel cuore e nella mente come dolce ossessione, ma che oltre ogni nequizia ha saputo far dell'amicizia una reliquia. Ho immaginato la beltà aggraziata di colei che Cyrano chiamava: 'insidia vivente, rosa moscata tra le cui foglie amore s'asconde in imboscata'. E mi sei venuta in mente te moglie mia, mio dolcissimo tesoro..." Palese il riferimento alla moglie perduta.

Uno strepitoso e maestoso Andrea Brusa, ha emozionato il pubblico presente con un'esibizione intensa e ricca di sfumature. Il pubblico in delirio gli ha tributato ripetuti applausi. Al di là della prestazione sublime, che a 48 anni sorprende per la presenza scenica imponente, il solo fatto di avere davanti una persona che come dice lui stesso e' protagonista della propria tragedia anche nella vita, "novello Cyrano innamorato e consacrato anima e corpo alla sua amatissima Chiara... moglie e madre di sua figlia...." ha creato quell'energia giusta per immergersi nella magia scaturita dalla rappresentazione.

Molto toccanti anche le parole dell'autore che, una volta terminata la commedia, si è fermato a salutare alcuni degli spettatori e dei disabili che vi hanno preso parte, commuovendo tutti i presenti e rivolgendosi idealmente a sua moglie dicendo: "Se un giorno parlerai d'amore, non potrai non parlar di me. Forse avrai scordato molto. Ma non avrai scordato tutto. Resteranno nei tuoi ricordi il mio sguardo innamorato, le mie frasi cantate, la danza delle mani. Mani che tessevano ghirlande d'amore, frasi che si snodavano in parole d'amore, sguardo che si scioglieva nella dolcezza. Se un giorno parlerai d'amore, se ancora una volta i tuoi aquiloni percorreranno il cielo, lo sai che quegli aquiloni saranno trasportati anche dai sogni vissuti assieme, dal mio respiro, dal tuo, linfa e anelito, sospiro e vento. Aquiloni nel cielo. E faro sull'isola, che guida i miei passi, che protegge i tuoi...(....) Dove sei, amore mio? Dove sei andata? Dove ti nascondi, cosa ti ha spaventato? Io ti aspetto. Sono così. Attendo. In silenzio"

Il protagonista - Cyrano sulla scena ma anche nella vita - saluta poi il pubblico in lacrime e si chiude cosi' un'altra serata di vera ed autentica magia.

COMUNICATO - La Fsi rinnova i suoi organi statutari di Catania. Dal congresso emerge un deterioramento continuo dell'apparato dei servizi socio sanitari della provincia catanese

Dal congresso emerge un deterioramento continuo dell'apparato dei servizi socio sanitari della provincia catanese

 

Si è svolto a Catania il 9 giugno 2016, presso il centro congressi Meditur Hotel Catania Ognina il Congresso Territoriale Fsi di Catania, Federazione Sindacati Indipendenti.

 

Con la partecipazione del segretario nazionale Fsi Francesco Balducci, il dibattito ha messo in seria discussione l'apparato dei servizi socio sanitari catanesi sia dal punto di vista dei diritti degli lavoratori che da quello dell'utenza.

 

Alla scadenza naturale, la Fsi di Catania, sindacato maggiormente rappresentativo firmatario del Ccnl sanità e presente in tutti i comparti lavorativi, pubblici e privati, rinnova i suoi organi statutari.

 

L'obiettivo da raggiungere è "correggere" la tendenza alla malasanità ed all'emigrazione sanitaria, valorizzando le valide professionalità di tutti i comparti lavorativi, riformando la pubblica amministrazione e garantendo ai cittadini migliori servizi oggi minati dai tagli indiscriminati alla spesa pubblica, alla luce della riforma che ha ridotto i comparti della pubblica amministrazione da 11 a 4.

 

"Negli ultimi anni, con la soppressione delle province e la trasformazione di Catania in città metropolitana, la Fsi si è adeguata alle mutate esigenze del territorio, scegliendo di rimanere vicina alle esigenze dei cittadini, dichiarano Calogero Coniglio e Francesco Zaccone.

 

Nel nuovo assetto sono state individuate due strutture territoriali in grado di rispondere alle nuove esigenze.

 

A fine lavori congressuali sono stati eletti i segretari Coniglio Calogero e Zaccone Francesco e come componenti della nuova segreteria provinciale tra gli altri Battaglia Gabriele, Caltabiano Benito, Casabianca Alfio, Cirignotta Maurizio, Intravaia Salvatore, Morales Sabina, Pagano Francesco, Signore Fiura Filippo, Tonzuso Francesca, Tringali Gaspare Claudio.



Federazione Sindacati Indipendenti 

Segreteria Territoriale Catania


00155 Roma  Viale Ettore Franceschini   n. 73  Tel. 06 42013957  Fax 06 4200367 www.fsinazionale.itinfo@fsinazionale.it FSI-CNI COORDINAMENTO  NAZIONALE  INFERMIERI  SICILIA  sede  legale  segreteria  regionale: Via G. Macchi, 14/18 C.O. UPIA – 95100  Catania (Adiacente   P.zza Lanza) Tel/Fax   095 439506  –  338 8629354.  SICILIA OCCIDENTALE:   per appuntamenti Via G.Romano, 5 – Palermo (zona Teatro  Politeama)siciliacninazionale@gmail.comfsisicilia@legalmail.it





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Renato Mazzoncini: integrazione con Anas, Fs peso maggiore nella struttura

La concorrenza fa bene, è d'accordo? «Assolutamente d'accordo» Così risponde a Radio 24 l'amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, a Sebastiano Barisoni di Focus Economia che gli chiede della concorrenza nelle tratte dell'alta velocità tra Italo e Ferrovie dello Stato. 

Preparati per la liberalizzazione decisa dall'Ue
«Il 28 di aprile – ha detto l'ad di Fs – è stato deliberato dal Parlamento europeo la liberalizzazione unica dello spazio ferroviario in Europa dal 2020. Vuol dire che dal 2020 su tutte le nazioni europee sarà possibile fare la concorrenza diretta sui servizi a mercato alta velocità. Noi a livello di Comunità europea l'abbiamo promosso, abbiamo fatto proprio campagna su questo tema e penso che sia fondamentale per la qualità dei servizi. Noi ovviamente avendo già la concorrenza in Italia, siamo l'unico Paese al mondo ad avere la concorrenza sull'alta velocità, ci sono sette Paesi al mondo con l'alta velocità e uno solo dove c'è la concorrenza, ci sentiamo più preparati di altri. Quindi l'allenamento fatto con le frecce di Italo ci servirà in giro per l'Europa».

L'integrazione con Anas? Fs avrà un peso maggiore nella struttura
L'integrazione con Anas? «A questo punto – ha sottolineato Mazzoncini – può essere un progetto molto semplice visto che siamo entrambi dello stesso azionista, il ministero delle Finanze, e quindi l'ipotesi su cui si sta lavorando, e abbiamo costituito un tavolo di lavoro su questo, è che il ministero delle Finanze conferisca Anas al Gruppo Fs, il che vuol dire che sotto la holding Fs ci sarebbero a questo punto sul cluster infrastrutture due società che sono Rfi e Anas». Mazzoncini ha sottolineato che «sono società che manterrebbero la loro autonomia, ma che ovviamente essendo all'interno dello stesso Gruppo, della stessa holding, lavorerebbero mettendo a fattor comune e in sinergia tutto quel che si può mettere in sinergia». Si tratta, ha ancora spiegato Mazzoncini, «di due soggetti che hanno dimensioni completamente diverse: Rfi ha 26mila dipendenti, fatturato da quasi 3 miliardi e gestisce 4 miliardi all'anno di investimenti. Anas ha seimila dipendenti, 800 milioni di fatturato e gestisce un miliardo e mezzo». Il partner più forte sarà quindi quello delle Ferrovie, chiede il conduttore Sebastiano Barisoni: «Certamente. Se confrontiamo Anas con Ferrovie, Ferrovie ha 70mila dipendenti contro i seimila di Anas, fattura 9 miliardi. Però io non la imposterei in questi termini. Nel senso che stiamo parlando di una visione strategica. Cioè la visione strategica è che nel momento in cui io voglio occuparmi di mobilità devo essere consapevole che la mobilità ha due modi, che sono il modo ferro e il modo gomma, e devo riuscire a farli parlar tra di loro».

Nel piano industriale nuova subholding per integrazione filiera trasporti
«In merito al piano industriale che stiamo preparando, di cui parlava anche Del Rio che presenteremo alla fine dell'estate, uno dei focus fondamentali – ha sottolineato Mazzoncini – è quello sul trasporto merci della logistica integrata. Abbiamo definito una nuova subordine delle merci all'interno del Gruppo Ferrovie che si chiama "Mercitalia" che integrerà tutta la filiera del trasporto, che vuol dire la parte rail, la parte trazione, tutta la parte logistica e la parte dei terminali». Mazzoncini a Focus Economia ha spiegato che in Europa «abbiamo 400 miliardi di fatturato di trasporto merci terrestre, di cui 52 miliardi in Italia e solo un miliardo o poco più fatto da noi sul ferro, che siamo i principali operatori di trasporto ferro. Quindi il vero problema oggi è che bisogna investire e potenziare sulla modalità ferroviaria, quindi sui terminali e sul materiale rotabile, perché tutto sommato direi che la rete ce l'abbiamo, quindi il problema principale non è quello». L'ad di Fs ha spiegato a Radio 24: «Tanto per dare un'idea, adesso con l'attivazione del Gottardo e poi in futuro del Brennero, che consentiranno di mettere in piedi il principale quadrilatero delle merci in Europa – e quindi il Gottardo, la pianura padana, il Brennero, con i collegamenti ai porti di Genova e di Trieste -, noi ci troviamo in condizione di riuscire a cogliere queste grandi opportunità solo se avremo dei terminali che oggi non abbiamo, dove costruire treni lunghi 750 metri».

FonteIlSole24Ore


COR: RED? RENZI-EMILIANO-DECARO, ALTRO CHE AIUTI AI BISOGNOSI


COR: "IL VERO ACRONIMO DI RED E' RENZI-EMILIANO-DECARO"

Il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) mettono in evidenza che lo stesso provvedimento di welfare è declinato in salsa nazionale, regionale e barese

 

Il premier Matteo Renzi lo chiama REDDITO MINIMO

Il presidente della Regione Michele Emiliano REDDITO DI DIGNITA'

Il sindaco di Bari Antonio Decaro CANTIERE DI CITTADINANZA

Si tratta di aiuti ai cittadini più bisognosi che rischiano di creare solo confusione proprio ai cittadini più bisognosi, anche perché se si percepisce uno si è esclusi dall'altro. Insomma, al cittadino che si vuole aiutare viene richiesta la conoscenza di misure di welfare multilivello istituzionale perché non incorrere nel rischio concreto di rimanere fuori per una domanda sbagliata, fatta a un ente piuttosto che un altro. Eppure stiamo parlando di tre esponenti dello stesso partito, il Pd, che a vari livelli hanno immaginato provvedimenti uguali. Forse solo nell'intento di apparire più bravi o semplicemente per scavalcare i grillini in populismo spicciolo.

E così alla fine il vero acronimo di RED diventa RENZI EMILIANO DECARO

 

Bari, 11 giugno 2016




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Nadia Spallitta | Palermo | newsletter maggio-giugno 2016



"Nadia Spallitta | Palermo | newsletter maggio-giugno 2016"

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Spallitta Nadia - Avvocato - Indirizzo: Piazza Stazione Lolli, 15, Palermo PA




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"Non avrete mai il mio ODIO!" dichiara lo scrittore Andrea Brusa nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri a fine spettacolo nelle Langhe

"Non avrete mai il mio ODIO!" dichiara lo scrittore Andrea Brusa nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri a fine spettacolo. Non avrete il mio odio… il 5 di dicembre 2014 avete rubato le vite di due esseri eccezionali, gli amori della mia vita, mia moglie e mia figlia. Eppure non avrete il mio odio. Non so chi siate e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Non vi farò questo regalo di odiarvi. Voi lo volete, ma rispondere con l'odio alla rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza di cui siete fatti.  Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Il gioco è lo stesso e io sono lo stesso giocatore di prima. L'ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni di attesa. Era bella come quella sera prima di uscire, così bella come quando mi sono perdutamente innamorato di lei 8 anni fa. È sicuro: sono devastato dal dolore.  Vi concedo questa piccola vittoria, ma durerà poco. Lo so che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere a cui voi non avrete mai accesso. Noi siamo tre, io, mia moglie e mia figlia, ma siamo più forti di tutte le armi del mondo.
No, non avrete MAI il mio di odio.

Andrea Brusa, autore de LA VIA DEI MIRACOLI ripercorre le orme di Don Andrea Gallo "il prete di strada angelicamente anarchico"

Lo scrittore Andrea Brusa, travolgente e instancabile narratore di storie per cui la complessità puo' essere sempre ricondotta a semplicità - e per cui ogni racconto anche nei suoi libri termina chiudendo un cerchio, in cui tutto e' già stato detto prima ancora di essere domandato, e in cui le diversità e le contraddizioni riescono sempre e inesorabilmente a trovare una propria risoluzione - dichiara, al termine di una presentazione del suo ultimo libro presso un circolo culturale di Torino, di dar aiuto alle ragazze costrette a prostituirsi affinche' si possano reinserire nella societa'. "C'e' chi qui a Torino proprio tra le stesse prostitute mi dipinge come il Don Andrea Gallo della situazione... Il paragone e' certamente azzardato, ma non nego di esserne lusingato. In fondo faccio solo quello che ritengo sia il mio dovere... Voglio che mia moglie sia fiera di me".

Dice l'autore: "Ci sono anche troppi uomini, che porgono mele avvelenate alle loro donne. Che uccidono, loro dicono per amore, ma l'amore è vita, è libertà. L'amore è accettare che le donne sono un dono che ci viene concesso, e che bisogna meritarsi", ed aggiunge manifestando un totale rispetto del genere femminile, "Dovrebbero lasciarcelo per sempre un pezzetto di cordone ombelicale, per ricordarci da dove ci viene data la vita, prima di osare pensare che dall'universo femminile qualcosa ci sia dovuto oltre il fatto di essere vivi".
E a questo proposito Andrea Brusa - a completa tutela delle donne - nel suo ultimo libro LA VIA DEI MIRACOLI (a giorni in tutte le librerie ed attualmente leggibile gratuitamente sul suo sito personale www.andreabrusa.it) riserva un capitolo al mondo della prostituzione da appartamento e dice: "In ogni città d'Italia c'è almeno una via in cui tutti sanno che ci sono le prostitute. Tanto che questa presenza fissa ha smesso di sconvolgere e sollevare domande, anche se delle donne che si prostituiscono non si sa quasi nulla e il passaggio dall'ignoranza generale al sentimento di repulsione, spesso, è breve. Finché le prostitute rimangono nelle solite vie note, l'abitudine le rende quasi invisibili; la loro presenza torna ad essere visibile quando si spostano da quei luoghi. Fortunatamente l'indifferenza e l'ignoranza non sono generalizzate, ma c'è chi ha voglia di andare oltre gli stereotipi e capire chi sono le prostitute, quali storie e quali scelte (se ce ne sono state) le hanno portate sulla strada. Si parte dal dialogo con le prostitute, spesso vittime di tratta. Un tè caldo e qualche altro genere di conforto possono essere un buon pretesto per iniziare una conversazione. Parlando con loro, si capisce che le condizioni delle prostitute vittime di tratta non sono uguali: dipende dalla loro provenienza, e dal tipo di organizzazione criminale che le controlla. Prostituirsi non sempre è una scelta. Anzi, nel caso delle nigeriane vittime di tratta, parlare di scelta sarebbe un eufemismo. Sempre più donne partono con la consapevolezza che andranno a prostituirsi. Ciò che non sanno sono le condizioni di violenza e sfruttamento in cui incorreranno, quale sarà il prezzo dell'emancipazione. È psicologica la violenza alla quale vengono sottoposte le nigeriane, minacciate di conseguenze terribili per loro e per la loro famiglia dallo sfruttatore attraverso riti voodoo. Dalla prostituzione si passa alla schiavitù strumentalizzando il credo. Diverso il trattamento delle donne dell'Est, che sono consapevoli di ciò che andranno a fare e mirano a rimanere in Italia solo qualche anno per incrementare i guadagni e poi tornare a casa. Anche in questo caso, la schiavitù è l'incognita. La violenza su di loro è fisica. Vengono picchiate e minacciate. Mancando il vincolo psicologico, gli sfruttatori sono più diffidenti: le accompagnano personalmente sul luogo di lavoro. Per cautelarsi, le spostano saltuariamente da una città all'altra. Io voglio solo riportare il caso di una ragazza che ho conosciuto e con la quale ho stretto un rapporto di amicizia al punto che lei si è aperta con me e mi ha raccontato di aver scoperto l'esistenza del sesso ancora bambina. Aveva avuto rapporti ed esperienze sessuali indifferentemente con ragazzi e ragazze; il suo disperato bisogno di amore la spingeva in questo vortice sempre di più. Cercava attenzione, qualcuno che si interessasse finalmente di lei, che la trovasse bella e la volesse. Eppure, ogni volta, si sentiva sporca. Durante la sua adolescenza ha continuato a cercare amore e attenzione nei ragazzi; sesso, alcol e droga erano sempre più parte della sua vita, con grande disperazione dei suoi genitori. Stanchi delle sue scelte di vita così estreme, i suoi genitori l'hanno cacciata da casa all'età di 18 anni. Così si è ritrovata sola, senza cibo, né casa, né qualcuno che si occupasse di lei. Un uomo 'gentile' l'ha vista disperata e si è offerto di aiutarla. Tutto quello che le chiedeva di fare era sesso con un suo amico: così, per un pugno di soldi, è iniziata la sua vita di prostituta. Nel giro di poco tempo è stata introdotta nel mondo della prostituzione d'alto rango dove soldi, gioielli e regali di ogni genere ricompensavano la sua schiavitù. Si è ritrovata a fare sesso in modo bizzarro e spesso pericoloso, con estranei violenti, spesso senza alcuna protezione. È anche rimasta incinta ed è nata così la sua prima figlia. Il passo successivo è stato quello di entrare nel mondo dell'industria pornografica, che sembrava molto più sicuro e legale della prostituzione. Più si addentrava in questo mondo, più aumentava la sua dipendenza da alcol e droga. Quello che cercava, più di tutto, erano amore e accettazione e l'industria pornografica le ha aperto le sue grandi braccia accettandola nella sua grande 'famiglia'. Ma quale prezzo ha pagato per questo riconoscimento! Tante volte mi racconta di aver gridato a Gesù, nel suo dolore, eppure sembrava ch'egli si fosse dimenticato di lei. Solo l'alcol e le droghe sembravano alleviare il suo dolore. I clienti non si fanno scrupolo di fare affermazioni razziste o di insultare quelle che considerano troppo vecchie e che hanno la loro età. È rivoltante. È meglio non dir niente, tenere un profilo basso. Non c'è alcuna lagnanza, mai. I clienti la terrorizzavano. Ha ancora gli incubi. Ci sono stupri, aggressioni. Ma non si dice niente, si finge che sia tutto a posto, per dimostrare che si sanno gestire le situazioni. Mi racconta di aver sempre paura, in ogni momento, tutti i giorni. Un giorno ha pensato bene di svenire mentre era con un cliente, tanto era violento. Ci è andata un'altra ragazza al suo posto. Ne aveva viste talmente tante... Adottava una strategia per neutralizzare il rapporto sessuale, per fare in modo di non ricordarsene. Effettuava sempre lo stesso tipo di rapporto con ogni cliente. Cercava di dare il meno possibile. È disumano. Per proteggersi, bisogna sorridere. Altrimenti si piange in continuazione. Certi momenti, sente che monta la collera e l'odio. Le altre ragazze se ne accorgono e si proteggono a vicenda, per evitare un dramma: un suicidio, ad esempio. Ma come se ciò non bastasse, le prostitute vivono con un'altra angoscia: ricevere una recensione negativa su un sito Internet famoso, gestito da un webmaster grasso e libidinoso. Tutti i bordelli costringono le ragazze a soddisfarlo gratis in cambio di una buona recensione sul sito. Su di esso le case chiuse sono catalogate in base allo Stato, alla regione, alla città e le ragazze vi appaiono nude, con il volto nascosto da una maschera. I clienti commentano la "prestazione" e recensiscono l'allestimento scenico, la qualità della fellatio, le posizioni accettate da ogni ragazza. Quando i clienti non sono soddisfatti, alcune ragazze vengono 'demansionate' e i tenutari dei bordelli porgono le scuse sul sito e offrono prestazioni compensative. Le pressioni sulle ragazze che hanno ricevuto recensioni negative sono enormi e loro accettano qualsiasi cosa, pur di ricevere di nuovo un voto positivo. Una mi racconta di starsene sempre rintanata in casa, ha paura di tutto. Ha risparmiato 1500 euro in tre anni! Le passano in mano molti soldi, ma alla fine a lei rimane una miseria. È un sistema di racket. L'alloggio le costa dai 20 ai 30 euro al giorno, i pasti consumati sul posto dai 50 ai 100 euro e deve pagare il riscaldamento. Quando le è capitato di denunciare un cliente, è stata ricevuta da una sbirra che l'ha fulminata come se fosse lei la colpevole. Con tutto il disprezzo di cui era capace, le ha detto che era a causa delle donne come lei che suo marito la tradiva".

Rivelazione Shock dello scrittore piemontese Andrea Brusa: "Vivo per strada per dimostrare alla mia famiglia quanto l'amo"

Dormo in macchina e lo farò finché ce la farò, poi, arrivato al momento del crollo, entrerò in una qualche struttura e chiederò aiuto aprendo il mio cuore alle insostenibili difficoltà che sto incontrando. Moglie mia vieni a salvarmi!!!

"Sono una persona che, prima di chiedere un aiuto vero e proprio, gravita al di fuori del normale vivere arrivando a far parte, a volte, della schiera dei nuovi 'barboni'. Dormo in macchina e lo farò finché ce la farò, poi, arrivato al momento del crollo, entrerò in una qualche struttura e chiederò aiuto aprendo il mio cuore alle insostenibili difficoltà che sto incontrando. Esisterebbe una via d'uscita, il ritorno alla famiglia d'origine. Ma non sempre è attuabile. Vuoi per orgoglio e dignità, vuoi perché i genitori anziani non desiderano riprendersi in casa il figlio con ulteriori aggravi sulla loro già precaria situazione economica. E poi c'è da considerare, e non di poco rilievo, anche la parte psicologica che rende il contesto ancora più drammatico. L'origine di questo male va senza dubbio ricercato nell'attuale società, nello stile di vita cosiddetto 'moderno' che la maggior parte delle coppie ha oggi instaurato dimenticando, però, di impostare una parte importante: quella del sacrificio e della comprensione reciproca che un tempo erano lo scudo e il collante per tenere unito il rapporto nei momenti di crisi. Oggi, alla prima difficoltà, alla benché minima lamentela, si parla già di crisi e di separazione. Manca totalmente lo spirito di sacrificio e si fomenta invece la rottura del rapporto. Non secondario è l'indotto che si è creato intorno alla parte economica del problema. Uno stuolo di avvocati, consulenti, psicologi, servizi sociali, 'campa' sulla disperazione altrui. Ma la società dov'è? La legge dov'è?"
Nei momenti in cui la confusione regna, le coscienze si fanno erronee e si assopiscono, l'unità di un popolo è attentata, i credenti ricorrono con fede alla preghiera. La preghiera è la vita spirituale di un popolo: ci fa coscientizzare quanto accade sotto i nostri occhi e ci spinge a discernere il bene dal male. La preghiera compie sempre miracoli! Le donne e gli uomini della preghiera, nel tempo della crisi dell'umano, sono la più grande riserva di speranza e di difesa della vita, riconosciuta e custodita come dono d'amore. Nella preghiera è il segreto del vero umanesimo, che non esclude Dio dalla storia, che non sfida la creazione, le creature, il Creatore. Chi prega ha il coraggio di rischiare con il cuore puro e sconfigge la paura, l'indifferenza, l'individualismo. Chi prega ha sempre voglia di impegnarsi!
Ecco dunque che l'autore piemontese Andrea Brusa a poche ore dalla pubblicazione del suoi nuovi 2 romanzi (o diari di viaggio dovremmo dire - rispettivamente l'11esimo ed il 12esimo dedicato alla sua consorte) INVALIDO D'AMORE e LA VIA DEI MIRACOLI inizia un percorso di veglie di preghiera che - testuali parole dello scrittore - "non avra termine se non con il ricongiungimento con la mia famiglia, mia moglie e mia figlia. La mia vita gli appartiene ora e per sempre".

Quando l'amore senza limiti ne confini fa spettacolo.

Grandi applausi ed ovazioni per il Recital "Le stagioni dell'amore" dell'autore Andrea Brusa che ha bagnato di lacrime i volti dei numerosi spettatori commossi

Il recital CULT di Teatro di Strada LE STAGIONI DELL'AMORE è ormai diventato uno spettacolo contenitore di grande impatto visivo in cui c'e' molta poesia nella scrittura e grande intensita' nella messa in scena. Lo spettacolo nasce nel 2015 e sono tantissime oramai le variazioni che in ogni rappresentazione vi sono state apportate. Uno spettacolo tutto improntato al fascino della parola, che sta riscuotendo un grandissimo successo ovunque venga programmato in tutta Italia.
Entra nella testa e nel cuore degli spettatori man mano che viene rappresentato. Facendo scoprire, ogni volta, un tratto in più di quanto quell'amore nasconda: la paura di raggiungere l'obiettivo e dovere dunque ridare senso alla propria vita, l'amore impossibile che stringe d'angoscia la gola di chi lo prova e può spaventare chi ne diventa suo malgrado l'oggetto, l'impossibilità di mostrarsi per quel che si è.
È così che è possibile, per l'autore Andrea Brusa, raccontare il SUO amore trasformandolo quasi in LEGGENDA attraverso il senso di incompletezza in nelle LE STAGIONI DELL'AMORE, usando un elenco di immagini che volutamente passano dal rasentare la banalità fino ad arrivare al simbolico, come se l'autore stesse parlando contemporaneamente a tutte le età della vita e del pensiero, dall'infanzia fino alla maturità e alla vecchiaia.
LE STAGIONI DELL'AMORE apre questo album di famiglia, ma ne segna e ne svela anche l'andamento, l'indole….
"Raccontero' del mio amore sconfinato per mia moglie al mondo intero attraverso le mie parole... nella speranza che mia moglie si accorga di me e dell'errore commesso. La parola RESA non esiste nel mio vocabolario", questo dichiara a fine spettacolo l'autore.
Siamo invitati a credere nell'amore, che è un amore calato spudoratamente nella quotidianità, nella verità, liberato da scorie intellettuali ed ideologiche, che si manifesta nelle storie che si scelgono e nel come raccontarle: così CHIARA,"il nome di una donna non come tante, ma di sua Moglie", è il racconto pieno di amore e compassione della sua amata.
Così la perdita della sua amata si trasforma in un momento magico, una sospensione, una pausa o meglio una scuola serale, tipo un corso di aggiornamento dove si impara ad amare la vita in ogni singolo momento, cambiando quell'idea monolitica della perdita che fa cosi paura perche definitiva e irrevocabile, in un morbido, fluido sentimento dolceamaro di nostalgia e rimpianto che forse ha molto più a che fare con la vita ("Quante cose avrei voluto fare che non ho fatto..").

Scoppia in lacrime durante l'esibizione al suo debutto pensando a sua moglie. Il Pubblico e' commosso

Dopo lo strepitoso successo del recital LE STAGIONI DELL'AMORE dell'autore Andrea Brusa a quanto pare in questa esibizione di MON COEUR - al debutto in residenza privata in un piccolo centro della Toscana - l'emozione ha prevalso anche su di lui, interpretando lo SPETTACOLO monologo liberamente ispirato al CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand, scritto ed Interpretato dallo stesso autore per sua moglie CHIARA....

"Come tanti altri, amo moltissimo questo libro. Avverto l'incredibile potere e la presenza che ha nel mondo e nelle nostre vite. Ho sentito l'incredibile opportunità di celebrarne la storia e di mostrare quanto abbia avuto un effetto portentoso sulla mia vita. Credo che Edmond Rostand abbia scritto di tutti quegli aspetti importanti che ci rendono umani e di ciò che ci avvicina gli uni agli altri: l'immaginazione, l'amicizia, l'amore, la solitudine, l'affrontare le perdite e il mantenere i legami che condividiamo con coloro che amiamo.
Pensando a mia moglie mi sono commosso e non ho saputo trattenere le lacrime... Tutto quello che faccio lo faccio per lei... Senza la sua vicinanza la mia vita non ha senso. Le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi, mentre i singhiozzi persistevano senza accennare a smettere. Il mio corpo è stato preso da tremori.
Sono riuscito a camminare e attraversare un terreno scivoloso, impervio, insidioso, terribile, senza cadere, che mi ha portato al riadattamento in chiave moderna e personale del Cyrano. Mi sono impegnato a dare un pensiero alto alla mia 'sconfitta' e non a farmi abbassare da essa. Mi sono impegnato ad accantonare la disperazione, il risentimento, e solo dopo averli vinti ho potuto ben guardare la realtà, affrontarla, viverla, superarla...al solo fine di ricongiungermi con la mia famiglia per la quale sono disposto a combattere proprio come Cyrano...a colpi di versi d'amore e poesia.
Oggi più che mai tutti, con i nostri talenti e difetti, dovremmo ricercare il Cyrano che c'è in noi e desiderare il vero amore, aspirando alla giustizia senza conformarci alla società dei falsi e dei prepotenti. In fondo, cos'è la normalità se non una forma di riconciliazione col creato, laddove nulla ci tocca e niente ci distrugge, in un sublime volteggiare su ali di gabbiano, piroettando qua e là con armonie da cigno, correndo a perdifiato su prati erbosi e colline verdeggianti, su sentieri tortuosi e spiagge d'oro placcate? Ciascuno di noi ogni tanto è cretino, imbecille, stupido o matto. Diciamo che la persona normale è quella che mescola in misura ragionevole tutte queste componenti, questi tipi ideali.  Credete che sia vero quando dicono che c'è un limite al dolore? Credete che sia vero quando la gente dice che, se precipiti in un incubo, poi puoi sempre uscirne, per quanto possa sembrare impossibile? Beh, no. Non è vero niente!"

Conclude infine l'autore con una frase del suo spettacolo: "Vorrei essere tante cose per mia moglie: coperta per scaldarla di notte, luna per guardare il suo viso dormiente, catena per fermarla... Ma voglio essere colui che la porta contro un muro per baciarla, stringerla e non lasciarla mai più.. anche se non sa che esisto".

Storytelling itinerante tra i vicoli di Cori

Lunedì 13 Giugno, alle ore 16:30, l'iniziativa interdisciplinare "Se un giorno di Giugno un viaggiatore …": un viaggio fantastico attraverso i vicoli di Cori che collega 4 punti che simbolicamente rappresentano dei mondi immaginari, contenitori a loro volta di laboratori creativi.

Lunedì 13 Giugno, i bambini con le loro famiglia, tutti gli interessati o semplicemente curiosi, potranno partecipare a "Se un giorno di Giugno un viaggiatore …". L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Cori, nasce dalla sinergia tra l'asilo nido comunale 'Il Bruco Verde', struttura gestita dalla Cooperativa Sociale Utopia 2000 Onlus, la Biblioteca civica di Cori 'Elio Filippo Accrocca', il Museo della Città e del Territorio di Cori e l'Associazione Musicale Chitart.

Un viaggio fantastico attraverso i vicoli di Cori collegherà 4 punti che simbolicamente rappresentano altrettanti mondi immaginari, contenitori a loro volta di laboratori creativi. La partenza è alle ore 16:30 da piazza Sant'Oliva e sarà il saluto alla città d'Arte, accompagnato dalle tradizioni popolari. Si proseguirà verso Pozzodorico, scenario di un laboratorio musicale, a sua volta "creativamente collegato" alla Biblioteca comunale. Da lì si procederà verso 'Il Bruco Verde' per dar vita nella vicina Piazza Stella ad un laboratorio pittorico.

Il progetto, il cui titolo è un omaggio ad Italo Calvino, autore amato dagli organizzatori, è il risultato di anni di condivisione e scambio tra le varie realtà coinvolte, un rapporto iniziato con le giornate tematiche in cui gli alunni dell'asilo facevano il loro ingresso alla scoperta della Biblioteca e del Museo. Tra i team delle associazioni è nata una collaborazione che ha trovato la sua attuale e concreta espressione in questo storytelling.

Inoltre, per impreziosire la manifestazione, sono stati coinvolti il maestro e musicoterapeuta Roberto Caetani, che nell'anno scolastico 2015-2016 ha condotto presso 'Il Bruco Verde' un laboratorio di musica, Lavinia Bianchi che sarà la voce narrante, Francesco Ciccone con il suo violino, e la Compagnia Rinascimentale Tres Lusores. Una prima partnership interdisciplinare tra gli istituti formativi e culturali del paese, da potenziare ed ampliare in futuro.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

venerdì 10 giugno 2016

Fondazione Francesco Fabbri utilizza il modello Amway per sostenere le attività culturali secondo una buona pratica di autofinanziamento



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Fondazione Francesco Fabbri utilizza il modello Amway per sostenere le attività culturali secondo una buona pratica di autofinanziamento


Cari amici e sostenitori,

 

Fondazione Francesco Fabbri si sta avviando verso una stagione progettuale molto intensa che la vedrà nel 2017 impegnata a produrre anche tutti gli eventi speciali per ricordare il quarantennale dalla morte del Senatore Fabbri.


Per sostenere un tale impegno è necessario indagare tutte le possibili forme di autofinanziamento coerenti con la nostra mission statutaria.

 

Desideriamo quindi rendervi partecipi di una iniziativa che si propone di individuare un nuovo strumento di supporto alle nostre attività incrociando istanze sociali, culturali ed economiche, in linea con i modelli contemporanei di sviluppo basati sul coinvolgimento diretto delle persone.


Gli esempi in rete sono molteplici: dal valore che ha assunto il passaparola sotto forma di recensioni da pari a pari, allo sviluppo di veri e propri movimenti di opinione; dalle forme di autoproduzione attraverso l'ingaggio preventivo dei potenziali clienti ai vari network di servizi relativi, ad esempio, a mobilità e ospitalità; dalle forme di finanziamento collettivo e partecipato ai modelli di distribuzione che coinvolgono gli stessi consumatori.


In linea con la sua attenzione alla Contemporaneità, con la sua ricerca di buone pratiche innovative e con il suo costante impegno nella creazione di reti virtuose che colleghino locale e globale, Fondazione Francesco Fabbri ha individuato l'opportunità di sviluppare attraverso il Gruppo Amway un modello di "crowdfunding" paragonabile nello spirito ai gruppi di acquisto solidale (GAS).


Amway è infatti la più importante, storica e riconosciuta società di network marketing. Opera dal 1959 in più di 100 paesi del mondo, coinvolgendo milioni di famiglie nella distribuzione di prodotti di alta qualità, con una particolare attenzione all'ambiente. La sua più grande intuizione fu quella di coinvolgere direttamente nel processo distributivo i consumatori stessi, riuscendo a garantire alla classica spesa dei beni di largo consumo non solo alta qualità e risparmio, ma addirittura profitto.

 

L'obiettivo di Fondazione Francesco Fabbri è tanto semplice quanto ambizioso: generare un circolo virtuoso in grado di distribuire una percentuale degli utili derivanti dalla vendita dei prodotti Amway attraverso una formula "win win", che prevede al tempo stesso un risparmio sugli acquisti per chi la adotta e una royalty a favore della Fondazione stessa ogni qual volta i sostenitori effettueranno una spesa.


Si tratta di un'attività perfettamente inquadrabile nel metodo partecipativo promosso da Fondazione Francesco Fabbri. Un metodo che non richiede ai potenziali sostenitori alcun contributo diretto, ma che propone di sostenere la Fondazione semplicemente spostando il centro d'acquisto dai canali tradizionalmente usati ai canali on-line di Amway, permettendo di avere prodotti di qualità a un prezzo scontato.

 

Chiunque volesse valutare tale opportunità potrà raccogliere maggiori informazioni presso la segreteria di Fondazione Francesco Fabbri (cell. 3349677948) o semplicemente mandare una richiesta di chiarimento via mail (segreteria@fondazionefrancescofabbri.it).

 

Nel ringraziarvi per l'attenzione Vi inviamo i nostri più cordiali saluti.

Fondazione
Francesco Fabbri
Onlus
Politiche e Arti per i Territori

Sede Operativa
Casa Fabbri
Via Francesco Fabbri 16
30153, Pieve di Soligo, TV

Sede Legale
Villa Brandolini
Piazza Libertà 7
31053, Pieve di Soligo, TV




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