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sabato 25 agosto 2018

CS - Alla scoperta delle montagne fantastiche con il Film Festival della Lessinia. Il programma di domenica 26 agosto alla rassegna di Bosco Chiesanuova (Verona)

Comunicato stampa


Alla scoperta delle montagne fantastiche con il Film Festival della Lessinia

Due incontri di Parole Alte, domenica 26 agosto, accompagnano il pubblico della rassegna scaligera tra luoghi evocativi. Così sul grande schermo del Teatro Vittoria, dove prosegue la programmazione delle opere cinematografiche della ventiquattresima edizione


Bosco Chiesanuova (Verona), 25 agosto 2018


Si raggiungono cime fantastiche ed evocative quest'anno al Film Festival della Lessinia. La rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova ospita domenica 26 agosto due incontri di Parole Alte. 

Dai Monti Pallidi di Karl Felix Wolf al caso della "Santissima di Polcenigo", dalle leggende cimbre di Asiago a quelle della Lessinia, dal mito della "Montagna perduta" alle tradizioni trentine sugli esseri silvestri. Alle 10 in Sala Olimpica Giovanni Kezich, direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina, coordina una tavola rotonda a cura del Curatorium Cimbricum Veronense con Clara Mazzi dell'Università di Milano, Cesare Poppi dell'Università di Lugano, Sergio Bonato dell'Istituto di cultura cimbra, Nadia Massella del Curatorium Cimbricum Veronense, il giornalista Pietro Crivellaro e l'illustratore Andrea Foches. 

La montagna è il luogo dove ci si eleva, in cui cielo e terra s'incontrano. Ne parla, alle 16.30, la scrittrice Elena Loewenthal, presentata dalla filosofa Adriana Cavarero, già docente dell'ateneo scaligero. Nel racconto biblico le terre alte hanno un ruolo centrale: "salire" non è solo un gesto fisico, ma mentale e spirituale. Dio chiama verso l'alto, dapprima Abramo ordinandogli di sacrificare il figlio amato. Poi Mosè, ingiungendogli di togliersi i calzari e proseguire a piedi nudi verso la rivelazione della legge. Gli dirà ancora, di arrampicarsi, quando lo condurrà dolcemente verso la morte. 


Montagne italiane. Alle 16 le proiezioni pomeridiane di Montagne Italiane prendono il via col cortometraggio 'Nfaccivento – Controvento di Giovanni Gaetani Liseo alle prese con la quotidianità dell'ottantaseienne Salvatore. Ogni mattina, in compagnia di un mulo, porta al pascolo le sue venti pecore. Le giornate trascorrono uguali da decenni, ma un tempo non era così: il pastore sognava il benessere, fino al tragico evento che gli ha sconvolto la vita. 

A seguire Le allettanti promesse di Chiara Campara e Lorenzo Faggi (in sala per dialogare con gli spettatori). Cosa può accadere se un paese di 700 abitanti, sui monti in provincia di Lecco, deve ospitare il raduno internazionale dei volontari di Wikipedia? A Esino Lario, nel 2016, due mondi speculari si sono incontrati per una settimana: un microcosmo diviso tra contemporaneità e tradizione.


Concorso. Il pomeriggio prosegue alle 18 con la sezione Concorso. Si inizia con l'anteprima italiana Tudi – Terra di Su Hung En in cui l'identità di un uomo, di una famiglia, di un popolo sorge dalle zolle di terra. Halong, ultimo discendente di generazioni di contadini taiwanesi, deve decidere se vendere i suoi possedimenti per lo sviluppo turistico della zona che abita o proseguire il cammino dei suoi avi. In The remnants – Quello che resta i documentaristi Paolo Barberi e Riccardo Russo (presenti al Teatro Vittoria per incontrare il pubblico del Festival) mostrano il paesaggio del Laos che, durante la guerra del Vietnam, è stato tracciato dal conflitto: due milioni di tonnellate di esplosivi sono state riversate dal 1963 al 1974. Dopo quarant'anni le esistenze dei suoi abitanti sono ancora percorse dalle cicatrici di una follia che attraversa l'ambiente, la quotidianità e il ricordo di un terribile passato.  

Alle 21 la serata si apre con Premier amour – Primo amore di Jules Carrin, ambientato in una remota regione della Francia ancorata ad antichi rancori, a un'economia di sussistenza, a un tempo immobile. Una giovane coppia sa che il legame che li unisce è la sola possibilità di evadere dall'oppressivo orizzonte montano. È un cortometraggio come l'anteprima italiana Le tigre de Tasmanie – La tigre della Tasmania della giovane film-maker francese Vergine Keaton. La sua attenzione si concentra sul Tilacino, o Tigre della Tasmania: lupo marsupiale estinto all'inizio del Novecento il cui sinuoso profilo genera una danza visiva che attraversa terra, magma e montagne creando un anello tra distruzione e rinascita. 

A seguire Nueve nudos – Nove nodi di Lorena Colmenares che parla di Maria e José, soli davanti alla morte. Secondo l'antico rito, intrecciano nove nodi e per ciascuno una preghiera al defunto e nove desideri. Die herberge – L'ostello di Ulu Braun è ambientato su una montagna ora inospitale, ora idilliaca, ora surreale; dove un paesaggio biblico si fonde con i segni inequivocabili della civiltà occidentale, si erge un diroccato "ostello" in cui si incontrano mondi, epoche e personaggi tra i più diversi. In 8th continent – Ottavo continente del regista ateniese Yorgos Zois un puntino arancione galleggia sull'azzurro mare di Grecia; un'imbarcazione si avvicina e lo tira a bordo. Al centro di un'isola poco distante cresce una montagna di salvagenti, giubbotti di salvataggio e coperte termiche.  


Info. Ingresso alle proiezioni: 5 euro intero; 3 euro ridotto per bambini FFDL+ (fino ai 14 anni). Biglietteria in piazza G. Marconi, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 23. Prenotazioni posti (solo via email) a biglietteria@ffdl.it. Per informazioni: tel. 045.7050789 o www.ffdl.it.



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Piazza Borgo, 52
37021 Bosco Chiesanuova
Verona - Italy

Marta Bicego
Press officer

venerdì 24 agosto 2018

CS - Di uomini, predatori e del rapporto con la natura. Domani, sabato 25 agosto, seconda giornata al Film Festival della Lessinia

Comunicato stampa


Di uomini, predatori e del rapporto con la natura al Film Festival della Lessinia

Con il documentario "L'aritmetica del lupo", sabato 25 agosto si ritorna a parlare di lupi alla rassegna cinematografica di Bosco Chiesanuova. Spazio poi alla natura, nelle sue varie espressioni, nel workshop del fotografo francese Mathieu-Bernard Reymon 


Bosco Chiesanuova (Verona), 24 agosto 2018


Si ritorna a parlare di lupi e della loro presenza nei boschi, dagli Appennini alle Alpi, al Film Festival della Lessinia. La rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova inaugura sabato 25 agosto le proiezioni pomeridiane al Teatro Vittoria con la sezione Montagne italiane e il documentario L'aritmetica del lupo.

Di come sia mutato oggi il rapporto di convivenza tra gli esseri umani e questi predatori racconta Alessandro Ingaria: regista, scrittore, videoartista sensibile alle tematiche dei diritti umani e delle nuove identità. Il fascino del profilo del lupo nella foresta guida un racconto al femminile: dalla storia del ritorno naturale a popolare le terre alte all'atavica paura che ne accompagna la presenza fino all'emozione dell'incontro.

Il film è realizzato dal progetto "Life WolfAlps", che attraversa l'Italia accompagnando le immagini all'analisi di biologi ed etologi che hanno fatto dello studio e della salvaguardia del lupo la loro missione. La complessità del comportamento di questo animale è difficile da osservare direttamente: nessuno conosce cos'è un lupo, può solo immaginarlo. Il suo ululato è il segno di un ritorno che impone una riflessione sulla stessa identità umana, sulla riscoperta di un'interazione millenaria che ha scritto le vicende dell'uomo e può diventare occasione per riflettere sull'impatto umano in un ambiente naturale soggetto a continua e rapida evoluzione.

Appuntamento alle 16 al Teatro Vittoria. La visione preceduta da Argonauti di Alessandro Penta. A San Chirico Raparo, in Basilicata, parte la spedizione di nuovi Argonauti alla ricerca del Vello d'Oro. I giovani del paese, con dodici ragazzi africani, mettono in scena le Argonautiche di Apollonio Rodio, accompagnati da due attori e da un istrionico ottantenne.


Parole Alte. Alle 16.30 la Sala Olimpica ospita il primo degli incontri Parole Alte, promossi in collaborazione con l'Università di Verona. Un giovane linguista gira il mondo per catalogare lingue esotiche finché gli viene affidato il compito di descrivere la lingua di Pietramala, borgo isolato sui monti della Corsica, assieme al mistero che la circonda. Un linguaggio che minaccia di mietere ancora vittime. Con il linguista Andrea Moro, autore del romanzo Il segreto di Pietramala (La Nave di Teseo, 2018), dialoga Alessandra Tomaselli, docente di lingua e traduzione all'ateneo scaligero.  


Possible Landscape. Cosa è umano? Cosa è reale e cosa invece finzione? Il paesaggio è il prodotto del nostro sguardo mutevole sul mondo. Da qui trae spunto il workshop di fotografia contemporanea Possible Landscape, alle 16.30 presso il nuovo Centro socio culturale di Bosco. A presentare l'iniziativa, a cura di Landscape Stories per il Festival della Lessinia, interviene il fotografo francese Mathieu-Bernard Reymon.


Concorso. Proiezioni delle opere in Concorso a partire dalle 18, al Teatro Vittoria, col "road-movie" Suleiman Gora – Monte Suleiman della regista russa Elizaveta Stishova. All'ombra del Takht-i-Suleiman, il monte sacro di Salomone, parte il viaggio su un camion lungo la Via della Seta del piccolo truffatore Karabas. Ad accompagnare l'uomo tra i paesaggi rocciosi del Kirghizistan sono il figlio ritrovato e le sue due mogli. 

Alle 21 il corto Na cinza fica calor – Le ceneri rimangono calde di Mónica Martins Nunes conduce tra gli abitanti di Chã das Caldeiras, villaggio alle pendici del vulcano Pico do Fogo a Capo Verde, che hanno perso tutto nell'eruzione del 2014. Un'enorme massa di detriti ha ricoperto le vite dei protagonisti, creando un paesaggio soprannaturale. 

A seguire Rudar – Il minatore della regista e sceneggiatrice Hanna Slak che porta sul grande schermo le vicende di Alija, minatore immigrato bosniaco che è stato incaricato di controllare che una miniera dismessa sia vuota, prima che la compagnia di escavazione la venda. Nelle gallerie trova le prove di un genocidio avvenuto sulle montagne della Slovenia dopo la Seconda Guerra Mondiale.


Piazza del Festival. Alle 23 la Piazza del Festival si riempie delle sonorità di Aida&The wave lines: progetto italiano R&B, colorato di sfumature black fra Eritrea e Usa con jazz, nu-soul e hip hop. Sul palco Aida Tzeggai (voce), Federico Devittor (pianoforte), Zeno Baldi (basso) e Stefano Saccomani (batteria).


A causa del maltempo l'escursione "La contrada musicale" prevista alle 10 e promossa dall'associazione RiVer è stata annullata. 


Info. Ingresso alle proiezioni: 5 euro intero; 3 euro ridotto per bambini FFDL+ (fino ai 14 anni). Biglietteria in piazza G. Marconi, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 23. Prenotazioni posti (solo via email) a biglietteria@ffdl.it. Per informazioni: tel. 045.7050789 o www.ffdl.it.



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Marta Bicego
Press officer


giovedì 23 agosto 2018

CS - L’altra faccia della montagna, quella dei pregiudizi, al Film Festival della Lessinia. Una storia di violenza e intolleranza verso l’omosessualità apre domani, il 24 agosto, le proiezioni

Comunicato stampa


L'altra faccia della montagna, quella dei pregiudizi, al Film Festival della Lessinia

Una storia di violenza e intolleranza nei confronti dell'omosessualità apre, venerdì 24 agosto, le proiezioni della rassegna cinematografica di Bosco Chiesanuova. Prima visione della sezione Concorso è un'anteprima italiana: il lungometraggio Retablo premiato Berlino 


Bosco Chiesanuova (Verona), 23 agosto 2018


La montagna come luogo che spalanca gli sguardi su orizzonti ampi, ma anche uno spazio stretto tra i pregiudizi che soffocano i sentimenti. Non certo quelli del giovane Segundo e del padre-artista Noé: sono i protagonisti di una storia di violenza e intolleranza nei confronti dell'omosessualità raccontata nel film drammatico Retablo che, venerdì 24 agosto alle 21, inaugura le proiezioni della XXIV edizione del Film Festival della Lessinia.

La rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova riaccende le luci sul grande schermo del Teatro Vittoria presentando un'anteprima italiana: il lungometraggio d'esordio del regista peruviano Alvaro Delgado Aparicio prodotto grazie al Sundance Feature Film Program Lab e presentato prima al Festival de Cine di Lima nel 2017, dove ha vinto come Best Peruvian Film, poi quest'anno a Berlino, aggiudicandosi il Teddy Award. È il primo dei 27 film in Concorso alla kermesse veronese, che in nove giorni proporrà 63 pellicole provenienti da 37 Paesi oltre a un articolato programma di eventi collaterali. 

«Retablo vuole mostrare l'altra faccia delle terre alte», commenta il direttore artistico del Film Festival della Lessinia, Alessandro Anderloni. «La montagna che non è un luogo ameno e di accoglienza, ma un microcosmo chiuso dove si possono covare anche il pregiudizio e l'intolleranza. Il tenero sguardo di comprensione del figlio sulla violenza che è ingiustamente inflitta al padre omosessuale è un esempio di tolleranza di grande attualità».

Crescere in un piccolo paese sulle Ande peruviane non è semplice, soprattutto se hai 14 anni, nessun amico e al gioco del pallone preferisci aiutare tuo padre in bottega. Segundo sperimenta una speciale e solitaria felicità nella sua dimensione circoscritta alla casa e allo studio in cui segue il lavoro dell'adorato padre Noé, affermato artista di retablos, vivaci altari destinati alla devozione popolare, in cui una coloratissima teoria di personaggi riproduce in scala l'universo sudamericano. 

La conoscenza, per Segundo, passa attraverso lo sguardo limpido di Noé con la sua capacità di rimpicciolire a misura di diorama la complessità dei rapporti umani. Ma una rivelazione inattesa manderà in frantumi questo fragile rapporto, spingendo l'uomo a un gesto tragico e il ragazzino a rispondere con un ostinato silenzio alla crudeltà degli uomini. L'unica salvezza può venire dal gesto artistico che saprà rendere concreta la più commovente e impossibile delle riconciliazioni.

Biglietteria in piazza G. Marconi: fino al 23 agosto, dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 12.30; dal 24 agosto al 2 settembre, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 23. Prenotazioni posti (solo via email) a biglietteria@ffdl.it. Info: 045.7050789. Programma completo della rassegna sul sito www.ffdl.it.



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Marta Bicego
Press officer

mercoledì 22 agosto 2018

Pellicola smartphone autorigenerante ZAGG per salvare il vetro del tuo telefono

Vetro smartphone rotto? Quando l'innovazione tecnologica incontra la prevenzione per le cadute del telefono ecco che nasce la pellicola autorigenerante ZAGG. È un prodotto garantito a vita e venduto da IRiparo, azienda franchising leader nella riparazione di dispositivi mobili. Prevenire è meglio che curare.

Vetro smartphone rotto? Quante volte abbiamo visto gente con l'espressione de "L'urlo" di Munch dopo la caduta del telefono o del tablet? 

Secondo una recente ricerca i principali motivi di rottura del vetro dello smartphone sono il deterioramento programmato, ovvero i malfunzionamenti che fanno la loro comparsa dopo un periodo prestabilito durante l'utilizzo e le cadute. In quest'ultima casistica, in particolare, la rottura del vetro dello smartphone avviene perché: al 34% delle persone il telefono scivola dalle mani, al 32% cade dalle tasche, al 27% precipita a terra mentre si sta alzando in piedi e al 7% casca mentre si sta facendo un selfie. 

Ma perché durante la caduta ci ritroviamo proprio con il vetro smartphone rotto? Secondo il Daily Mail, quando avviene la caduta del nostro smartphone si crea una quantità minima di energia elastica convertita nel vetro che, a sua volta, si trasforma in crepe. Infatti il vetro non si sgretola completamente solo grazie alla sua forza e durezza. Tuttavia prima della caduta dello smartphone, non si può prevedere la resistenza del vetro, quindi conviene prevenire il danno con una pellicola smartphone appositamente studiata. 

Ed è proprio per evitare la rottura del vetro dello smartphone che IRiparo, azienda franchising leader in Europa nella riparazione express di dispositivi mobili, offre il servizio di applicazione della pellicola autorigenerante ZAGG. 

La pellicola autorigenerante ZAGG Invisible Shield vanta una Nano-Memory Technology™: le molecole intelligenti di cui è fatta le permettono, se si danneggia con graffi o altri segni dopo la caduta dello smartphone, di autorigenerarsi all'infinito in pochi minuti. Tanto che, originariamente, venne progettata per rivestire le lame degli elicotteri americani da guerra.  
Il suo elevato standard qualitativo è infatti in grado di proteggere la rottura del vetro sia dei telefoni che dei tablet, grazie una tecnologia all'avanguardia che permette di assicurare alla pellicola smartphone autorigenerante ZAGG una garanzia a vita.

La pellicola autorigenerante ZAGG presenta tre varianti: ORIGINAL, HD, HD ULTRA.

Il modello ORIGINAL è una pellicola smartphone standard che protegge in maniera ottimale da graffi e urti.

Il modello HD, oltre alla protezione già data con la pellicola standard, promette una maggiore nitidezza visiva e non lascia impronte delle dita sulla pellicola.

Infine, il modello HD ULTRA, con i suoi quattro strati, offre una protezione ben tre volte superiore rispetto alle normali pellicole in vetro temperato e una nitidezza visiva ancora maggiore. 
La pellicola autorigenerante ZAGG garantita a vita, permette, quindi, di evitare la rottura del vetro dello smartphone durante la caduta, anche mentre ti fai i selfie: perché prevenire è meglio che curare.


Addominali e glutei scolpiti: d'estate è boom della sindrome di Adone.

AL MARE LE DONNE INVIDIANO I GLUTEI SCOLPITI E GLI UOMINI GLI ADDOMINALI DEI VICINI DI OMBRELLONE.

Secondo quanto rilevato dall'Università Popolare delle Discipline Analogiche (www.upda.it) le donne si focalizzano su glutei più alti e sodi (79%), seni più tonici (68%) e gambe più snelle (59%), mentre gli uomini si concentrano su addominali scolpiti (68%), bicipiti più definiti (65%) e gambe più muscolose (56%). 

Gli italiani al mare invidiano gli addominali del vicino di ombrellone e le italiane i glutei tonici delle altre donne. Ad affermalo è stata un'estate di studio e di ricerca per lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com), padre delle Discipline Analogiche e direttore scientifico dell'Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA).

Si tratta di un chiodo fisso a cui è stato dato il nome di sindrome di Adone, facendo riferimento al personaggio che nella mitologia greca rappresenta il simbolo dell'ideale di bellezza.

«A scatenare questa ossessione è però un altro disturbo: la sindrome di Dante e Beatrice» sostiene il padre delle Discipline Analogiche che ha così battezzato il complesso caratteristico di sintomi che porta l'individuo a sentirsi incapace di conquistare il proprio sogno perché si autopercepisce perché si autopercepisce poco maschio o poco femmina, non all'altezza dal punto di vista delle sue capacità seduttive legate all'essere maschio o all'essere femmina.

«Entro certi limiti questa ossessione è del tutto normale» assicura lo psicologo. Inoltre, secondo quanto osserva l'Università Popolare delle Discipline Analogiche, in tempi normali a soffrire di una lieve forma di sindrome di Adone è appena il 12% degli italiani.

É solo d'estate e al mare -come ha osservato Stefano Benemeglio- che le percentuali aumentano all'89% per le donne ed al 72% per gli uomini.

Quali parti del corpo sono le più invidiate? Secondo quanto rilevato dall'Università Popolare delle Discipline Analogiche (www.upda.it) le donne si focalizzano su glutei più alti e sodi (79%), seni più tonici (68%) e gambe più snelle (59%), mentre gli uomini si concentrano su addominali scolpiti (68%), bicipiti più definiti (65%) e gambe più muscolose (56%).

«Per entrambi i sessi è il desiderio di piacersi di più -con il 58% per le donne ed il 55% per gli uomini- a prevalere sul desiderio di piacere di più, che si attesta invece al 42% per le donne ed al 45% per gli uomini» puntualizza Samuela Stano, presidente dell'Università Popolare delle Discipline Analogiche.

Da sempre, durante l'estate, Stefano Benemeglio raccoglie le sue intuizioni, i suoi «Proiettili di Cristallo» -espressione che egli usa per definire le grandi intuizioni che lo hanno portato ad essere annoverato tra i più grandi ricercatori del nostro tempo nel Trattato di Ipnosi di Franco Granone- e le presenta nel convegno di Brindisi che quest'anno avrà luogo dal 24 al 26 agosto presso il Grande Albergo Internazionale.

Padre dell'immenso patrimonio culturale rappresentato dalle Discipline Analogiche, Stefano Benemeglio approfondirà proprio a Brindisi questi ed altri temi nell'ambito di un workshop di 3 giorni (www.eventibenemeglio.it) intitolato «Proiettili di Cristallo». (AJ-Com)

CS - L’altra faccia della montagna, quella dei pregiudizi, al Film Festival della Lessinia. Una storia di violenza e intolleranza verso l’omosessualità apre, il 24 agosto, le proiezioni della rassegna veronese

Comunicato stampa


L'altra faccia della montagna, quella dei pregiudizi, al Film Festival della Lessinia

Una storia di violenza e intolleranza nei confronti dell'omosessualità apre, venerdì 24 agosto, le proiezioni della rassegna cinematografica di Bosco Chiesanuova. Prima visione della sezione Concorso è un'anteprima italiana: il lungometraggio Retablo premiato Berlino 


Bosco Chiesanuova (Verona), 22 agosto 2018


La montagna come luogo che spalanca gli sguardi su orizzonti ampi, ma anche uno spazio stretto tra i pregiudizi che soffocano i sentimenti. Non certo quelli del giovane Segundo e del padre-artista Noé: sono i protagonisti di una storia di violenza e intolleranza nei confronti dell'omosessualità raccontata nel film drammatico Retablo che, venerdì 24 agosto alle 21, inaugura le proiezioni della XXIV edizione del Film Festival della Lessinia.

La rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova riaccende le luci sul grande schermo del Teatro Vittoria presentando un'anteprima italiana: il lungometraggio d'esordio del regista peruviano Alvaro Delgado Aparicio prodotto grazie al Sundance Feature Film Program Lab e presentato prima al Festival de Cine di Lima nel 2017, dove ha vinto come Best Peruvian Film, poi quest'anno a Berlino, aggiudicandosi il Teddy Award. È il primo dei 27 film in Concorso alla kermesse veronese, che in nove giorni proporrà 63 pellicole provenienti da 37 Paesi oltre a un articolato programma di eventi collaterali. 

«Retablo vuole mostrare l'altra faccia delle terre alte», commenta il direttore artistico del Film Festival della Lessinia, Alessandro Anderloni. «La montagna che non è un luogo ameno e di accoglienza, ma un microcosmo chiuso dove si possono covare anche il pregiudizio e l'intolleranza. Il tenero sguardo di comprensione del figlio sulla violenza che è ingiustamente inflitta al padre omosessuale è un esempio di tolleranza di grande attualità».

Crescere in un piccolo paese sulle Ande peruviane non è semplice, soprattutto se hai 14 anni, nessun amico e al gioco del pallone preferisci aiutare tuo padre in bottega. Segundo sperimenta una speciale e solitaria felicità nella sua dimensione circoscritta alla casa e allo studio in cui segue il lavoro dell'adorato padre Noé, affermato artista di retablos, vivaci altari destinati alla devozione popolare, in cui una coloratissima teoria di personaggi riproduce in scala l'universo sudamericano. 

La conoscenza, per Segundo, passa attraverso lo sguardo limpido di Noé con la sua capacità di rimpicciolire a misura di diorama la complessità dei rapporti umani. Ma una rivelazione inattesa manderà in frantumi questo fragile rapporto, spingendo l'uomo a un gesto tragico e il ragazzino a rispondere con un ostinato silenzio alla crudeltà degli uomini. L'unica salvezza può venire dal gesto artistico che saprà rendere concreta la più commovente e impossibile delle riconciliazioni.

Biglietteria in piazza G. Marconi: fino al 23 agosto, dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 12.30; dal 24 agosto al 2 settembre, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 23. Prenotazioni posti (solo via email) a biglietteria@ffdl.it. Info: 045.7050789. Programma completo della rassegna sul sito www.ffdl.it.



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Marta Bicego
Press officer

Otto italiani su 10 soffrono della sindrome di Adone.

PROIETTILI DI CRISTALLO: AL MARE 8 ITALIANI SU 10 SOFFRONO DELLA SINDROME DI ADONE, MA ALLA BASE DEL PROBLEMA VI È IL CONFLITTO DI DANTE E BEATRICE.

Lo psicologo Stefano Benemeglio usa l'espressione «Proiettili di Cristallo» per definire le grandi intuizioni che lo hanno portato ad essere annoverato tra i più grandi ricercatori del nostro tempo: durante l'estate, da sempre, Benemeglio raccoglie le sue intuizioni -i suoi Proiettili di Cristallo- e le presenta in un convegno a Brindisi (www.eventibenemeglio.it) che quest'anno si terrà dal 24 al 26 agosto 2018 presso il Grande Albergo Internazionale. 

(AJ-Com.Net) - ROMA, 22 AGO 2018 - Anche questa estate 2018 è stata un'estate di studio e di ricerca per lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com), padre delle Discipline Analogiche, direttore scientifico dell'Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA), famoso per i molti esperimenti di successo portati avanti nelle sedi più prestigiose, includendo anche l'Ordine dei Medici di Madrid e l'Università «Pompeo Fabra» di Barcellona.

Da sempre, durante l'estate, Benemeglio raccoglie le sue intuizioni, i suoi «Proiettili di Cristallo» -espressione che egli usa per definire le grandi intuizioni che lo hanno portato ad essere annoverato tra i più grandi ricercatori del nostro tempo, nonché unico italiano ideatore di una metodologia induttiva presente nel Trattato di Ipnosi di Franco Granone- e le presenta nel convegno di Brindisi che quest'anno avrà luogo dal 24 al 26 agosto 2018 presso il Grande Albergo Internazionale (info e prenotazioni: www.eventibenemeglio.it).

Cosa ha osservato questa volta lo psicologo? Al mare gli italiani invidiano gli addominali scolpiti del vicino di ombrellone e le italiane i glutei tonici delle altre donne, un chiodo fisso a cui è stato dato il nome di sindrome di Adone, facendo riferimento al personaggio che nella mitologia greca rappresenta il simbolo dell'ideale di bellezza e perfezione.

«A scatenare questa ossessione, che nei casi più gravi porta uomini e donne a volere raggiungere una forma fisica sempre più prestante, basando la propria vita su diete rigide, allenamenti fisici estenuanti ed assunzione di farmaci, è però un altro disturbo: la "sindrome di Dante e Beatrice puntualizza il padre delle Discipline Analogiche che ha così battezzato il complesso caratteristico di sintomi che porta l'individuo a sentirsi incapace di conquistare il proprio sogno perché si autopercepisce come non all'altezza dal punto di vista delle sue capacità seduttive legate all'essere maschio o all'essere femmina.

«Essi incarnano spesso la figura con la maschera del super-uomo e della super-donna per compensare la loro autopercezione di sentirsi poco maschi o poco femmine» spiega Stefano Benemeglio.

«E dalla mancanza di accettazione di se stessi e del proprio corpo, nutrita da un'insoddisfazione di fondo, da una bassissima autostima e da una labilità da un punto di vista emotivo nasce la ricerca ossessiva di perfezione fisica, la fissazione di non avere muscoli a sufficienza, la preoccupazione di avere un difetto fisico in realtà inesistente, la costante insoddisfazione del proprio corpo» aggiunge Samuela Stano, presidente dell'Università Popolare delle Discipline Analogiche (www.upda.it).

In tempi normali -secondo l'Università Popolare delle Discipline Analogiche- a soffrire della sindrome di Adone è il 12% degli italiani. Ma d'estate e al mare, come ha osservato Stefano Benemeglio, le percentuali aumentano esponenzialmente: ne sono colpiti in maniera più o meno lieve l'89% delle donne ed il 72% degli uomini.

Insomma l'estate può diventare un periodo difficile perché scoprire il nostro corpo ci porta ad esporci al giudizio nostro e a quello degli altri, mettendo in evidenza la differenza tra come siamo e come vorremmo essere o -meglio- come i modelli estetici ideali diffusi dai mass media ci dicono che dovremmo essere e consentendo -almeno in potenza- di far emergere più facilmente le nostre fragilità.

Quali parti del corpo sono le più invidiate? Secondo quanto rilevato dall'Università Popolare delle Discipline Analogiche (www.upda.it) le donne si focalizzano su glutei più alti e sodi (79%), seni più tonici (68%) e gambe più snelle (59%), mentre gli uomini si concentrano su addominali scolpiti (68%), bicipiti più definiti (65%) e gambe più muscolose (56%).

Per entrambi i sessi è il desiderio di piacersi di più -con il 58% per le donne ed il 55% per gli uomini- a prevalere sul desiderio di piacere di più, che si attesta invece al 42% per le donne ed al 45% per gli uomini.

In merito alle reazioni al disagio provato difronte agli altri, secondo quanto osserva l'Università Popolare delle Discipline Analogiche, il 62% delle donne ed il 68% degli uomini distolgono quasi subito lo sguardo dall'oggetto della loro ammirazione, proponendosi anche di iscriversi in palestra per migliorare la propria forma fisica (il 27% delle donne ed il 30% degli uomini) e di mettersi a dieta (il 25% delle donne ed il 18% degli uomini).

«Non deve stupire che per sentirsi maggiormente a proprio agio un 3% delle donne ed un 2% degli uomini prende la risoluzione di non mettersi in costume da bagno e di rimanere con la maglietta sotto l'ombrellone» esplicita inoltre Stefano Benemeglio, che vuole tranquillizzare un po' tutti. «Entro certi limiti questa ossessione è del tutto normale» assicura lo psicologo.

La sindrome di Adone può diventare invece patologica quando l'ossessione non trova mai realizzazione e l'individuo dedica così la maggior parte del suo tempo a soddisfare questo suo desiderio, non dando importanza al resto della propria vita, arrivando a fare uso di farmaci per aumentare la propria tonicità muscolare e continuando -a prescindere dai risultati ottenuti- a sentirsi incapace di conquistare il proprio sogno: una patologia che in campo medico viene definita «anoressia riversa» o anche -dall'inglese- dismorfia muscolare (muscle dysmorphia) o vigoressia (bigorexia).
 
Padre dell'immenso patrimonio culturale rappresentato dalle Discipline Analogiche, Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com) approfondirà questi ed altri temi nell'ambito del workshop di 3 giorni intitolato «Proiettili di Cristallo», dal 24 al 26 agosto 2018 presso il Grande Albergo Internazionale di Brindisi (www.eventibenemeglio.it). (AJ-Com.Net). AJ/LL 22 AGO 2018 10:35 NNNN

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