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venerdì 18 agosto 2023

Mantieni la pizza calda e croccante appena sfornata, con le scatole per asporto pizza Martinelli

Scatole per asporto della pizza: L'arte di conservare la freschezza con i prodotti dello Scatolificio Martinelli

In un mondo, il nostro, dove la pizza è più di un semplice cibo, ma una vera e propria icona culturale, come assicurarsi che mantenga la sua fragranza e calore? La risposta è semplice eppure essenziale: la scatola in cartone per la pizza da asporto.

L'Inconfondibile cartone per pizza

Chi non ha mai visto o toccato quella scatola, di solito quadrata, dalle dimensioni 33 x 33 x 3 cm con quei fori strategici per la fuoriuscita del vapore? È forse la quintessenza dell'efficienza. Un design tanto semplice quanto efficace. Ma, perché è così universale? Proprio come una buona ricetta, quando qualcosa funziona alla perfezione, non ha bisogno di ulteriori modifiche. E non c'è dubbio, se ordinate una pizza da asporto ovunque nel mondo, vi verrà servita in questa iconica confezione.

Storia delle scatole per pizza

Mentre oggi diamo per scontato il design tradizionale delle scatole per pizza, c'è una storia affascinante dietro la loro invenzione. Le prime scatole erano in metallo o cartone spesso, ma col tempo si è optato per il cartone micro-onde, grazie alla sua leggerezza, costo ridotto ed alla capacità di conservare il calore.

Scatolificio Martinelli: sinonimo di qualità

Scatolificio Martinelli non è solo un nome, ma un marchio di garanzia. Le loro scatole per asporto pizza in cartone sono realizzate in microonda con copertine in carta kraft. Questa non è una scelta casuale, ma il risultato di valutazioni approfondite. Il peso, la grammatura, tutto è calibrato per trattenere il calore e mantenere la pizza al punto giusto di croccantezza e sapore.
Ma che dire dell'importanza del branding? La superficie esterna dell'imballaggio, candida come una tela, è una tela bianca pronta a raccontare la storia del vostro brand, permettendovi di personalizzarla con la vostra grafica e logo.

Il Processo di produzione

La produzione delle scatole per pizza segue un rigido controllo qualità. Dall'acquisto del cartone, alla lavorazione, fino alla stampa e alla consegna, ogni fase è monitorata per garantire il massimo della qualità e del rispetto delle "rigidissime" norme vigenti per il settore.

Perché cartone microonda e carta kraft?

Immaginate di assaporare una pizza appena sfornata, con una temperatura tra i 60 e gli 80 gradi e un'umidità palpabile. Se incanalassimo questo calore e queste caratteristiche in un "comune" cartone, il risultato sarebbe una pizza flaccida e senza vita. Una delusione, non è vero? Il cartone microonda con copertina kraft è la risposta ideale: resiste all'umidità, trattiene il calore e possiede la giusta robustezza per garantire un trasporto efficace, garantendo che ogni morso sia come un ritorno direttamente in pizzeria.

Aspetti ambientali e sostenibilità

Un altro aspetto cruciale delle scatole per pizza dello Scatolificio Martinelli è la sostenibilità. Il cartone è biodegradabile e riciclabile, facendo delle scatole una scelta eco-friendly. Inoltre, l'azienda è costantemente alla ricerca di metodi e materiali sempre più sostenibili per ridurre l'impatto ambientale.

Il potere del branding non va sottovalutato. Immaginate la vostra pizza preferita: non è solo il sapore, ma anche l'esperienza di aprire quella scatola e vedere il logo del vostro ristorante preferito. Una vera e propria forma di pubblicità!

Personalizzazione e grafica

Non basta avere una scatola di alta qualità. La personalizzazione, dalla scelta dei colori al design del logo, gioca un ruolo fondamentale nel definire la percezione del cliente sulla vostra pizzeria. Una grafica accattivante e unica può fare la differenza.

L'offerta completa dello Scatolificio Martinelli

Ma la produzione dello Scatolificio Martinelli non si limita ai soli box pizza. Oltre alle iconiche scatole per pizza, realizzano una gamma vastissima di imballaggi e confezioni per il trasporto take away di altri alimenti. Dai contenitori per il classico cibo di strada agli eleganti vassoi e contenitori per pasticceria. E come sempre, l'attenzione al dettaglio e la personalizzazione sono al centro della loro filosofia. Se volete saperne di più o ordinare le vostre scatole personalizzate, Scatolificio Martinelli è a vostra completa disposizione.

Conclusione

Per finire vorrei ricordarvi che l'arte dell'asporto non riguarda solo il cibo, ma anche come viene presentato e consegnato. Con la giusta scatola, potete garantire che la vostra pizza arrivi a destinazione calda, fragrante e deliziosa, proprio come appena sfornata.

giovedì 17 agosto 2023

Guida del serramentista: 6 domande alla sostituzione degli infissi

La sostituzione degli infissi di casa comporta sempre un investimento di tempo e denaro, per questo motivo occorre valutare bene ogni aspetto prima di imbarcarsi in una impresa che può avere un profondo impatto. Quali sono, quindi, le domande giuste da porsi prima di iniziare?

Perchè sostituire gli infissi di casa

Arriva un momento in cui finestre e porte smettono di funzionare come di deve, questi sono elementi vitali in una abitazione e non si può permettere che la loro usura possa rovinare il comfort nostro e della nostra famiglia. Infissi usurati e logori non sono più efficienti in termini di isolamento termico e acustico.

I segni più evidenti che può essere arrivato il momento di procedere alla sostituzione degli infissi sono:

  • Bollette più salate: se noti che le tue bollette iniziano a diventare più care, probabilmente i tuoi infissi iniziano a essere meno performanti. Infissi usurati e non più isolanti sono responsabili per circa il 30% della dispersione di calore di una abitazione;
  • Condensa sui vetri: degli infissi usurati, datati o non correttamente installati, possono permettere la creazione di un ponte termico tra interno e esterno. Questo causa condensa sulle superfici dei serramenti e sui muri e, di conseguenza, può dar vita alla formazione di muffe pericolose.
  • Aumento del rumore esterno: l'isolamento acustico (o la sua mancanza) è un altro segnale che sta arrivando il momento di sostituire i nostri infissi. Soprattutto se viviamo in contesti urbani, il rumore può essere una fonte di fastidio notevole.

Le 6 domande da porre alla sostituzione degli infissi

Se iniziamo a riscontrare uno o più dei problemi sopra elencati, può essere il momento di procedere alla sostituzione degli infissi. Per procedere al meglio, è sempre meglio mettersi nelle mani di serramentisti esperti e certificati. Per assicurarci di essere in buone mani possiamo procedere a porre una serie di domande mirate:

  1. Quale è il tipo di abitazione? La scelta del tipo di infisso varia a seconda che tu abiti in u condominio, piuttosto che in una villetta.
  2. Quale è lo stile della casa? Conoscere lo stile della casa ci aiuta nella scelta dello stile degli infissi e dei materiali.
  3. Dove è posizionata l'abitazione? Se desideriamo una soluzione a impatto zero, la scelta dei materiali può variare a seconda dell'ubicazione.
  4. Come sono orientate le finestre? Le finestre ricevono luce e calore in maniera differente se affacciano a settentrione o a meridione, di conseguenza le protezioni e le schermature dovranno essere adeguate.
  5. Che tipo di vetro è il più adatto? La scelta del vetro per i serramenti è un altro punto importante, ad esempio, se sono presenti delle schermature o meno, la scelta del vetro cambierà.
  6. Quale è il tuo stile di vita? Quanto vivi la tua abitazione? Rientri solo saltuariamente o la vivi 24 ore su 24? E hai una famiglia che condivida gli ambienti di casa? Sono tutti fattori importanti nella scelta degli infissi.

Qualità dell'infisso e della posa certificata

Ma queste domande sono solo la punta dell'iceberg, per quello che riguarda le domande da porsi alla sostituzione di infissi e serramenti. Occorre, naturalmente, affrontare altri punti importanti e, un serramentista professionista, potrà guidarvi nelle varie questioni maggiormente tecniche e burocratiche.

La posa in opera dell'infisso è fondamentale quanto la sua scelta. Per assicurarvi di ottimizzare il vostro investimento, vi raccomandiamo di rivolgervi a installatori qualificati in grado di effettuare, a regola d'arte, di una posa certificata degli infissi.

La certificazione degli installatori dimostra la loro esperienza e la loro abilità per garantirti il miglior risultato.

Manutenzione ordinaria e straordinaria

Esistono anche delle precisazioni di natura burocratica da fare sulla sostituzione degli infissi. Soprattutto nella differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria degli infissi.

Si parla di manutenzione ordinaria quando non si cambiano il modello o i rivestimenti delle finestre (per alcuni comuni anche il cambio di colore può considerarsi modifica ordinaria) e si mantiene la forma, la dimensione e le caratteristiche delle finestre precedenti. Infine, l'intervento deve ottimizzare il livello energetico dell'abitazione.

Se la sostituzione degli infissi rientra in un intervento più ampio di ristrutturazione, che comprenda anche la modifica della tipologia, forma o apertura degli infissi, o addirittura l'apertura di nuovi vani per finestre, allora si parla di manutenzione straordinaria.

Quali sono le novità introdotte con il nuovo decreto antincendio?

E’ stato pubblicato da INAIL un nuovo documento tecnico sulle novità in merito alla prevenzione incendi sui luoghi di lavoro. La normativa infatti, negli ultimi anni, ha visto diverse evoluzioni e, lo scopo di questo documento è quello di accrescere la consapevolezza in merito ai contenuti dei nuovi Decreti Antincendio e alla loro messa in pratica.

Il testo analizza i 3 decreti ministeriali che, nel 2021, hanno modificato (sviluppando a anche abrogando) la normativa già in essere.

Primo decreto: manutenzione attrezzature, impianti e sistemi di sicurezza antincendio

Il primo decreto dà indicazioni sulla corretta manutenzione delle attrezzature, degli impianti e dei sistemi di sicurezza antincendio.

È costituito da un articolato normativo e da due allegati: “Criteri generali per manutenzione, controllo periodico e sorveglianza impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio” e “Qualificazione dei manutentori di impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio”.

Secondo decreto: gestione dei luoghi di lavoro

Il secondo si focalizza sulla gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza, sulle caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio; comprende anche i corsi di formazione per gli addetti antincendio e per i formatori.

È costituito da un articolato normativo e da cinque allegati: “Gestione della sicurezza antincendio in esercizio”, “Gestione della sicurezza antincendio in emergenza”, “Corsi di formazione e aggiornamento antincendio per addetti al servizio antincendio”, “Idoneità tecnica per addetti al servizio antincendio”, “Corsi di formazione e di aggiornamento dei docenti dei corsi antincendio”.

Terzo decreto: valutazione dei rischi d’incendio

Il terzo infine riguarda la valutazione dei rischi d’incendio, e le conseguenti misure di prevenzione, protezione e gestionali da attuare per la riduzione degli stessi.

Il decreto fornisce, nell’Allegato I, specifiche indicazioni per la progettazione della sicurezza antincendio dei luoghi di lavoro a basso rischio di incendio.

Viene introdotto un vero e proprio MINI-CODICE per la valutazione del rischio di incendio e vengono specificate nel dettaglio le misure di prevenzione e protezione, nonché le misure organizzative e gestionali antincendio che devono essere adottate nei luoghi di lavoro cosiddetti a basso rischio di incendio, rinviando i luoghi di lavoro non ricadenti fra quelli a basso rischio di incendio al Codice di prevenzione incendi (o alle regole tecniche di prevenzione incendi “tradizionali”, qualora applicabili).

Il decreto contiene le misure intese ad evitare l’insorgere di un incendio ed a limitarne le conseguenze, qualora esso si verifichi, e si propone quale regola tecnica per i luoghi di lavoro privi di specifica regola tecnica. L’approccio proposto ricalca quello del Codice di prevenzione incendi, sebbene con contenuti in forma ridotta e semplificata; il decreto è costituito da un articolato normativo e da un solo allegato.

Statistiche sugli infortuni causati da incendi o esplosioni

Il documento termina con una parte di statistiche relative agli infortuni gravi causati da incendi o esplosioni, soffermandosi ad analizzarne le cause, in larga parte dovute al mancato rispetto o all’inadeguata conoscenza delle norme di sicurezza.

Non possiamo mai ricordare abbastanza spesso quanto la conoscenza sia uno dei fattori chiave della prevenzione antincendio e, in generale, della sicurezza sul lavoro. Grazie all'opera di enti riconosciuti per la sicurezza sul lavoro è possibile effettuare corsi di formazione antincendio per tutti i lavoratori di una azienda.

 

Obblighi dell'amministratore di condominio sulla sicurezza dell'acqua

Con il nuovo decreto 18/2023 sono entrati in vigore nuovi obblighi per l'amministratore di condominio in materia di salute dell'acqua negli impianti condominiali, vediamo assieme in cosa consistono questi obblighi.

La vecchia normativa su acqua e manutenzione impianti

Quello di assicurare la qualità dell'acqua a uso sanitario e alimentare nei condomini e nelle abitazioni è una priorità dei legislatori e delle amministrazioni. Per garantire questa qualità, negli ultimi 20 anni, sono stati effettuati due importanti interventi normativi, entrambi per attuare direttive comunitarie.

Innanzitutto il D.Lgs. n.31/2001, in seguito modificato dal D.Lgs. n.27/2002, attuava la direttiva comunitaria 98/83. Questa direttiva, con l'art. 5, comma 2, andava a definire gli obblighi e le responsabilità delle figure coinvolte nella distribuzione dell'acqua a uso alimentare.

Purtroppo, questa prima normativa, è divenuta causa di perplessità e incomprensioni: lasciava intendere che, gli obblighi di verifica sull'acqua del gestore del servizio idrico, si fermassero al punto di consegna, ovvero il contatore. Di conseguenza, l'amministratore avrebbe dovuto garantire la salubrità dell'acqua dal punto si consegna al rubinetto.

Questa situazione si è protratta fino al 10 Giugno del 2004. In questa data, il legislatore, ha finalmente chiarito la questione: con una nota del ministero è stato specificato che, per quanto riguarda gli edifici abitativi, l'amministratore di condominio ha l'obbligo di svolgere il controllo dello stato di adeguatezza e di manutenzione dell’impianto ai sensi dell’articolo 2051 del codice civile. Si specifica anche che non sta a lui controllare lo stato dell'acqua dal contatore ai rubinetti (gli artt. 7 ed 8 del D.Lgs. n.31/2001).

Quello del monitoraggio periodico della qualità dell’acqua restava una buona prassi: con cadenza periodica gli amministratori potevano effettuare controlli, avvalendosi dell'ASL, per verificare la presenza di batteri, oltre i limiti di legge.

Il Decreto 18/2023 e la verifica delle acque potabili

Con il Decreto Legislativo n.18 del 23 Febbraio 2023, la situazione è radicalmente cambiata. Questo attua la direttiva UE 2020/2184 e abroga la legislazione precedente.

Il nuovo decreto prevede, in maniera esplicita, che la responsabilità dell'acqua ad uso umano, nei condomini, dal punto di consegna (il contatore) al punto d'uso (i rubinetti dei vari appartamenti), venga attribuita all'amministratore. Se questo dovesse mancare, l'onere ricade sui proprietari degli immobili.

L'amministratore dovrà effettuare la valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni, come le pompe di sollevamento acqua che garantiscono il corretto afflusso agli appartamenti. Altro obbligo previsto, quello di adottare le misure preventive e correttive per ripristinare la qualità dell'acqua in caso di problemi.

La normativa implementa anche, con il comma 4 dell'articolo 9, l'obbligo di formazione, a cura delle Regioni, per i gestori dei sistemi, gli idraulici e gli altri professionisti che operano nei settori dei sistemi di distribuzione idrici interni.

In questo modo, il decreto, nelle intenzioni del legislatore, ha lo scopo di:

  • tutelare la salute dei condomini contro gli effetti della contaminazione dell'acqua;
  • migliorare l'accesso all'acqua destinata al consumo umano.

Rimangono invariati gli obblighi per il gestore idrico integrato, la cui responsabilità si interrompe al punto di consegna.

Sanzioni e obblighi per l'amministratore condominiale

L'articolo 23 del Decreto prevede sanzioni particolarmente onerose per l'amministratore di condominio. Queste possono variare a seconda della gravità dell'omissione accertata dalle autorità sanitarie. Si tratta di pene pecuniarie che possono andare da un minimo di 5000 euro a un massimo di 30000 euro se si tratta del mancato rispetto dei parametri elencati nell'allegato I, parti A e B. Le sanzioni variano da 4.000 a 24.000 euro in caso di inosservanza dell'obbligo di implementazione di valutazione e gestione del rischio.

A mitigare l'onere sulle spalle degli amministratori, contribuiscono il già citato obbligo di formazione dei professionisti che gestiscono i sistemi di distribuzione idrici interni e le aziende per l’installazione dei sistemi di gestione acqua, effettuato con le Regioni, e l'obbligo all'autorità sanitaria di informare il consumatore su come adempiere al meglio agli obblighi del decreto.

 

mercoledì 16 agosto 2023

Matteotti: Pirilo, l’importanza della memoria, oggi cerimonia a Riano a 99 anni dal ritrovamento del corpo di Matteotti

16.07.2023 -: Oggi a 99 anni dal quel tragico 16 agosto 1924, verrà deposta una corona di fiori nel luogo del ritrovamento del corpo dell'On. Matteotti.
La cerimonia, voluta dall'Amministrazione comunale di Riano, verrà coordinata da Luigi Dell'Orso, attento ed attivissimo delegato del Sindaco Luca Abbruzzetti alle celebrazioni del centenario dall'uccisione di Giacomo Matteotti, con la partecipazione ed il sostegno della Sezione G. Matteotti - RETE ANPI Flaminia Tiberina, della Rete Nobavaglio - liberi di essere informati, della Spi Cgil e del nostro Circolo Culturale Sargat Matteotti.

Il ritrovamento di quel corpo martoriato, a Riano nella macchia di Quartarella, fu il tragico ma scontato epilogo di quelle settimane d'angoscia successive al sequestro, nelle quali del
deputato socialista ed antifascista non si trovava traccia. 
La salma era in avanzato stato di decomposizione tanto che per il suo riconoscimento fu necessaria una perizia odontoiatrica. E li la triste conferma, quello era il cadavere di Giacomo Matteotti, rapito e assassinato il 10 giugno da sicari fascisti!
…Era il 16 agosto del 1924, quasi un secolo fa… la nostra libertà oggi si fonda anche sul Suo sacrificio e su quello di tante donne e tanti uomini che diedero la vita per combattere il fascismo, ricordare questi martiri della democrazia dovrebbe essere un sentire più che un dovere!
Per questo auspico una numerosa partecipazione alla cerimonia odierna, per Giacomo Matteotti, per non dimenticare! 


Enzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale "Saragat-Matteotti"

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Circolo Culturale "G. Saragat - G. Matteotti"
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