E ancora continui appelli da parte di Enti i cui dipendenti o ex dipendenti vivono situazioi di grande difficoltà dal'Ente Fiera di Messina al Cerisdi e al Ciapi di Palermo.
Per non parlare della finta riforma delle province, vicenda di fatto rinviata che ad oggi non propone suluzioni concrete per molti istituti scolastici e per partecipate come la Palermo Energia.
E ancora silenzio assordante su importanti riforme che riguardino lo sviluppo, il turismo e il sostegno alle famiglie meno abbienti.
Non sarà certo un caso se Il Governo Crocetta non ha più una maggioranza. Le sue contraddizioni continuano ad esplodere una dietro l'altra. Ma questo al Presidente non importa ed ormai è chiaro perché: così come ha abbandonato Gela per andare al Parlamento Europeo quando il compito era diventato arduo così lascerà la Sicilia al suo destino barattandolo con un posto sicuro a Roma lontano dalle responsabilità.
Crocetta cali la maschera, a lui non importa avere una maggioranza e dare stabilità ne al suo Governo ne ai Siciliani. A lui non serve la politica e non serve nemmeno risolvere i problemi. A lui serve solo andare avanti ancora qualche mese giusto per continuare con annunci a proclami attraverso cui aumentarne la visibilità.
Ma non gli importa neanche durare ancora per troppo tempo. Sa bene che dovrà acchiappare presto un salvagente. E il salvagente per sua fortuna sta proprio arrivando con le imminenti elezioni politiche.
Ricordo ancora le immagini che qualche mese fa lo vedevano fotografato ammiccante accanto a Berlusconi. Vedrete dopo aver consumato il rapporto con il PD proverà ad avvicinarsi a chiunque altro nel Centro Sinistra sarà disposto a garantirgli un ruolo meno rischioso che lo accompagni alla pensione e all'uscita di scena dalle sabbie mobili della Sicilia, magari con un posto da sottoministro.