11-07-2014 - Sulla giornata di dura protesta contro l'Asp 2 di Caltanissetta al presidio ospedaliero di Gela indetta dalla segreteria provinciale territoriale di Caltanissetta è intervenuto Calogero Coniglio delegato regionale della FSI e segretario regionale del CNI Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti – Le istituzioni hanno abbandonato la Sicilia, su tutti i versanti. Ne sono la dimostrazione i continui tagli alla sanità, che costringono spesso i cittadini a rivolgersi alla sanità privata per non soggiacere alle lunghe liste di attesa relative alle prenotazioni di visite e prestazioni specialistiche. Ma il problema purtroppo non riguarda solo la sanità.
L'indifferenza del Governo nazionale e regionale sulla rottura dell'accordo ENI, che ha ritirato 700 milioni di investimenti dal progetto siciliano sul petrolchimico di Gela, annulla di fatto il programma di riqualificazione produttiva, bonifica e di tutela ambientale per il territorio gelese, problema che si ripercuoterà a cascata sulla salute dei cittadini.
L'obiettivo dell'ENI è chiaro – continua Calogero Coniglio - limitare l'attività in Sicilia all'estrazione del petrolio, spostandone la raffinazione al Nord d'Italia. Questa scelta comporterebbe consegue molto gravi poiché l'aumento secco dell'attività petrolifera senza gli investimenti economici collaterali per la bonifica e il monitoraggio ambientale, aumenterebbe il grado di inquinamento del bacino idrico e dei terreni, e causerebbe gravi danni per l'agricoltura , il mare, l'ambiente, e per tutta la catena alimentare. Il rischio più grave è quello dell'incremento di malattie serie, tra cui varie forme di cancro, per non parlare dell'ulteriore aggravio delle spese sanitarie per i cittadini e per il SSN, l'ospedale di Gela non sarebbe più in grado di far fronte alle cure dei pazienti con simili patologie. Tutto sulla pelle dei cittadini, con l'aggravante della perdita di centinaia di posti di lavoro e con il rischio che il fenomeno possa allargarsi altre raffinerie siciliane.
La FSI provinciale di Caltanissetta e la segreteria regionale FSI, organizzazioni sindacali di lavoratori, danno massima disponibilità a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie, e invitano i siciliani a compattarsi i questa nuova lotta per il posto di lavoro e per la salute propria e delle proprie famiglie".
Tante le rivendicazioni della FSI Caltanisetta e dei lavoratori del presidio ospedaliero gelese.
La carenza di personale infermieristico e sanitario nell'Asp 2 Caltanissetta sta determinando livelli assistenziali non più sostenibili dal restante personale in servizio, in particolar modo il presidio ospedaliero di Gela, discriminato dai vertici aziendali rispetto al presidio S. Elia. A denunciarlo è la F.S.I. Federazione Sindacati Indipendenti.
L'allarme riguarda tutti i reparti – spiega nel dettaglio Salvatore Ballacchino, segretario territoriale provinciale F.S.I. - il personale non ce la fa più: pochi infermieri, tecnici e turni massacranti, riteniamo inaccettabile, sia come operatori che come utenti di questa struttura sanitaria l'idea di accorpare reparti e servizi già dimezzati rispetto a quanto previsto dalla rete ospedaliera in un momento particolare come quello della stagione estiva dove a Gela si registra un aumento del 40% della popolazione. Nel concreto la carenza di personale infermieristico, ostetrico e ausiliario, gli eccessivi carichi di lavoro e le criticità riguardano il dipartimento chirurgico e materno-infantile, nel dipartimento di emergenza, con una particolare criticità presente nell'U.O. di MCAU dove l'astanteria spesso è gestita con "il fai da te" con pesanti ripercussioni sia per il personale che per l'utenza.
"Tecnici di Radiologia e di Laboratorio lavorano con carichi proibitivi – continua Salvatore Ballacchino dirigente sindacale FSI - organizzati come a "giochi senza limiti", in questi ultimi cinque anni si è passati da 2/3 Ausiliari per ogni U. O. a 2/3 U. O. per ogni Ausiliario, e ancor più grave nella rianimazione dove la presenza di Infermieri e Ausiliari è commisurata per assistere meno pazienti di quelli assistiti, Una gestione del personale miope, poco efficace e poco attenta alle esigenze dell'utenza e al benessere organizzativo dei dipendenti che operano nelle corsie.
"Una gestione del personale che non riesce a fronteggiare le assenze del personale – commenta Giovanni Giardina dirigente sindacale FSI – sono assenti quelle figure professionali pre-dirigenziali, denominate posizioni organizzative e coordinamenti Infermieristici, utili a facilitare la gestione e le problematiche legate alla programmazione delle attività assistenziali e del personale dedicato ad esse, posizioni già individuate e regolarmente bandite dalla direzione generale dell'Asp, nel mese di ottobre 2013 e le graduatorie, ad oggi sono rimaste segrete.
"L'assenza di personale di supporto come gli OSS nelle corsie provoca la snaturalizzazione di molte professionalità come Infermieri, Tecnici, Ostetrici e Ausiliari – continua Paolo Balsamo dirigente sindacale FSI – non c'è sta una programmazione delle ferie estive anno 2014 ed un programma per l'azzeramento del residuo ferie anno 2013, vorremmo una direzione generale più vicina a questo Presidio, oramai abbandonato.
In conclusione il Sindacato chiede un intervento tempestivo: un incontro al fine di poter garantire un adeguato numero di personale medico, infermieristico e di supporto in ogni singola unità operativa, "Vogliamo – conclude Coniglio – assunzioni immediate, lavoro per i precari e i disoccupati, il presidio ospedaliero di Gela bistrattato, pesa l'assenza di 50 posti di Infermiere sui 67 vacanti in tutta l'Asp e la direzione aziendale indice dei bandi di concorso per assunzioni a tempo determinato e chiama 26 su 29 infermieri al S. Elia di Caltanissetta.
Cordiali Saluti
Calogero Coniglio
Federazione Sindacati Indipendenti
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