A s s o e d i l i z i a
Milano, 7 maggio 2011
La redazione, Marcello Menni.
CONVEGNO "Lavoro e welfare" - Pezzotta, Bottalico, Mattioli, Campiglio
Assoedilizia, invitata nella persona del suo presidente avv. Achille Colombo Clerici, ha preso parte con un suo rappresentante al convegno tenutosi presso la sede dell'Unione del Commercio di Corso Venezia.
L'occasione organizzata dal dott. Alberto Mattioli per riflettere sul tema.
Introducendo il convegno Mattioli ha descritto l'attuale grave situazione economica, stigmatizzando la flessibilità che è diventata precarietà, a causa di una distorta concezione della sussidiarietà, che ha colpevolmente ridotto le funzioni del settore pubblico e di un mondo industriale incapace di grandi visioni ed investimenti.
Il prof. Campiglio ha sottolineato che l'Italia ha avuto negli ultimi anni una riduzione drammatica del PIL procapite: si è tornati ai livelli del 2000 avendo così "perso" 10 anni.
Ha aggiunto che la situazione è resa più drammatica dal drastico squilibrio generazionale, per cui il nostro Paese è secondo solo al Giappone. E ciò si vede nel mercato immobiliare, soggetto ad una drammatica bolla speculativa: i 2/3 del valore del mercato sono dovuti nell'ultimo decennio solo a un artificiale aumento.
La mancanza di immobili a basso costo per i giovani porta ad enormi squilibri, anche demografici.
Infine ha affermato secondo le previsioni del Governo (sottostimati a causa della Cassa integrazione) che il tasso di disoccupazione non scenderà sotto l'8% nel prossimo quinquennio: e ciò non è accettabile anche per il netto aumento di lavori precari.
L'economia, quindi, non può dirsi in ripresa a differenza di quella di Francia e Germania che hanno un sistema di welfare migliore del nostro.
A cio' si aggiunga la mancanza della capacità di esportare: occorrerebbero innovazione e aumento della produttività che richiedono investimenti.
Per uscire dalla "trappola" in cui siamo caduti occorre qualità nel lavoro che è l'altra faccia della qualità del prodotto. Per far questo bisogna dare efficienza alle grande imprese oggi mal gestite, incapaci di lavorare insieme e troppo assistite; per arrivare ad una crescita almeno al 2%.
Il dott. Bottalico, Presidente delle Acli milanesi, ha portato la riflessione sul dato regionale, affermando che la situazione è gravissima per le classi popolari che stanno vivendo un periodo di lacrime e sangue con un calo nel triennio a Milano del 4,2% e con un calo del commercio di oltre il 5% e un aumento esponenziale del lavoro precario.
Inoltre ha affermato che a livello nazionale su 100 giovani solo 28 vorrebbero partecipare al mercato del lavoro e di questi 8 sono disoccupati.
Dovremo convivere con milioni di famiglie che vivono solo con 1.500 euro mensili; e ciò cambierà la morfologia sociale del Paese con grande diseguaglianze e con una rabbia che sta arrivando a livelli preoccupanti.
Per uscire dalla situazione occorre una nuova politica dei redditi e una seria politica per la casa che ha un forte impatto demografico.
E la politica deve intervenire e governare, mantenendosi meno salottiera e più popolare possibile, grazie anche ad un nuovo impegno dei cattolici in politica.
L'on. Pezzotta ha accusato duramente la classe produttiva incapace di fare operazioni sul mercato internazionale, rispettando il welfare come riescono a fare tedeschi e francesi.
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