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sabato 31 dicembre 2011

Online il nuovo sito della Farmacia All’aeroporto di Forlì www.farmaciaaeroporto.it

La Farmacia All'aeroporto nasce più di 40 anni or sono e si è sempre contraddistinta per la professionalità e la competenza nel servire il cittadino; dal 1968 la farmacia è gestita con competenza e cordialità dal dott. Giorgio Nanni, che insieme alla figlia, ne ha fatto un punto di riferimento per l'intera comunità forlivese.

La farmacia ha appena lanciato il proprio sito web, dove potrai trovare tutti i prodotti e i servizi che ormai da 40 anni la contraddistinguono, non per niente la Farmacia all'aeroporto di Forlì è proprio chiamata la farmacia dei servizi: per la grande quantità di prestazioni che mette a disposizione dei propri clienti; ad esempio:

  • ·         Preparazioni Galeniche
  • ·         Misurazione Pressione Arteriosa
  • ·         Controllo del peso corporeo e dell'altezza
  • ·         Analisi del sangue di Prima Istanza
  • ·         Prenotazioni Cup
  • ·         Noleggi
  • ·         Test Intolleranze Alimentari
  • ·         Mineralogramma
  • ·         Distribuzione Riviste e Pubblicazioni Sanitarie
  • ·         Servizi Infermieristici, Fisioterapici e di Assistenza Domiciliare
  • ·         Servizio di interpretariato per clienti cinesi

All'interno del sito, oltre ai servizi, potrai trovare quali prodotti sono in sconto; gli orari di apertura della farmacia e i turni di servizio; grande risalto è stato dato ai consigli che il dottor Nanni ogni mese propone per un corretto e sano stile di vita.

Lo stile della Farmacia traspare attraverso le pagine del sito; non più un semplice luogo dove recarsi in caso di malattia ma una vera e propria amica alla quale chiedere consigli e suggerimenti nei momenti di bisogno, grazie alla cordialità, l'esperienza dello staff che da oltre quarant'anni ne fanno il punto di riferimento per la farmacia a Forlì



Farmacia All'aeroporto Forlì
Viale Roma, 40 - 47121 Forlì (FC)
Tel: +39 0543 - 68443 
Web: www.farmaciaaeroporto.it

venerdì 30 dicembre 2011

AL KOLLATINO UNDERGROUND DI ROMA PAOLO FUSI & THE OSAMA SISTERS

Imperdibile appuntamento al Kollatino Underground di Roma con PAOLO FUSI & THE OSAMA SISTERS il 2 e il 3 gennaio 2012 dalle ore 21 in via G. Sorel, 10. 

PAOLO FUSI & THE OSAMA SISTERS

Dal 2004 in Germania sperimentano il Teatro Canzone, partendo dalle esperienze di Max Goldt e Wiglaw Droste, collegandole all'umorismo politico ed alienato di Olaf Shubert. Commentano l'attualità politica e culturale in un melodramma spettacolare in cui il pubblico viene mescolato agli attori ed ai musicisti.


"...la notte fra il 10 e l'11 settembre 2006..."
Nel quinto anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle di New York, durante lo spettacolo c'era una finta gara canora e chi vinceva aveva diritto ad un volo su un biplano della Prima Guerra Mondiale sulle cattedrali gemelle di Erfurt.

L'intervento delle forze dell'ordine e la proibizione dello spettacolo hanno consolidato il progetto, una sorta di musical che, scimmiottando il Festival di Sanremo o il Gran Prix dell'Eurovisione, è diventato con il tempo un appuntamento fisso nelle città in cui la musica alternativa ha maggiore spazio: Berlino, Amburgo, Lipsia, Erfurt, Jena, Weimar, Zurigo.

il TEATRO CANZONE
Non è morto con Giorgio Gaber, anzi, in tutta Europa ci sono nuovi gruppi che ne raccolgono l'eredità e la modellano in base ai tempi che cambiano.

la METAFORA
Nei tempi complessi e disinformati in cui viviamo, l'arte è chiamata a dare risposte che prima venivano offerte dai media

ed è questo il punto di partenza del

la MENZOGNA DI DEDALO
In due ore di spettacolo, fra canzoni, dialoghi e monologhi Paolo Fusi passa dal trattamento dell'attualità politica ("Incolpa la democrazia", "La borsa nera delle Idee", "Una guerra in ; Medio Oriente") a quello della vita sociale ("Una vita da Mollica" ed i dialoghi di Ennio & Co.), a quello dell'amore ("Per sempre", "Valentina").

Per poi tornare a se ed alla menzogna di Dedalo, pronti "per saltare dall'orlo del tetto prima che siano gli anni e gli acciacchi a farlo per voi", prima che arrivi "Il buio" e, con il buio, "Scompaiono le nuvole (Passent les nuages)".

Molto da ridere, moltissimo da arrabbiarsi e, forse, anche qualche attimo di commozione.

THE OSAMA SISTERS
Gli Osama Sisters nascono nel 2004 ad Erfurt come la sintesi di due band precedenti, "Wir Sind Penner" (Noi Vagabondi), che sperimentava già con il Teatro Canzone, partendo dalle esperienze di Max Goldt e Wiglaw Droste e collegandole con l'umorismo politico ed alienato di Olaf Schubert, e la band "Pokemon Lillo & i Cosacchi del Pontino", che presentava i classici della musica da cantautore italiana tradotta in tedesco e suonata in ritmi sudamericani. Nel 2005 dall'incontro fra queste due band, Paolo Fusi ed Eric Kiessling nasce il progetto di Teatro Canzone denominato Feldwebel Pfeffer's Einsame Hartz IV Band (Il Sergente Pepe & la sua Band di Cassintegrati Solitari), che usava musiche famose dei Beatles tradotte molto liberamente in tedesco per commentare l'attualità politica e culturale della Germania. Il grande successo del progetto ha portato ad una serie di spettacoli successivi, l'ultimo dei quali, la notte fra il 10 e l'11 settembre 2006, nel quinto anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle di New York, creò seri guai con la giustizia. Per l'occasione la band aveva cambiato il proprio nome in The Osama Sisters, durante lo spettacolo c'era una finta gara canora e chi vinceva aveva diritto ad un volo su un biplano della Prima Guerra Mondiale sulle cattedrali gemelle di Erfurt (città tedesca nota fra l'altro per avere due Duomi a pochi metri di distanza uno dall'altro su una piazza più grande di San Pietro). L'intervento delle forze dell'ordine e la proibizione dello spettacolo hanno consolidato il progetto, che ha cominciato a sperimentare con il Teatro Canzone, creando una sorta di musical che, scimmiottando il Festival di Sanremo o il Grand Prix dell'Eurovisione, raccontava della politica tedesca in una sorta di melodramma spettacolare in cui il pubblico veniva mescolato agli attori e musicisti veri e propri. Con il tempo gli spettacoli degli Osama Sisters sono divenuti un appuntamento fisso nelle città in cui la musica alternativa ha maggiore spazio: Berlino, Amburgo, Lipsia, Erfurt, Jena, Weimar, Zurigo, e la band ha anche suonato con gruppi importanti come Yuppie Flu (Bologna), Jens Friebe (Amburgo), Big Zis (Zurigo), Knarf Rellöm (Amburgo), Goldene Zitronen (Amburgo), e via di seguito. Paolo Fusi è stato chiamato a partecipare a diversi altri progetti teatrali ("Genua, ein Tribunal" a Berna e Zurigo, "Der Sumpf" a Berlino, Vienna, Berna e Zurigo). In Italia gli Osama Sisters, insieme a diversi gruppi teatrali (prima di tutti il Biberkoff di Roma) e musicali (Acoustica, Knarf Rellöm Trinity, School of Zuversicht, Petting, Sin Fronteras, Coro Corridore, Martinicca Boisson) organizza già da tre anni il Myrkonia Fantasy Tour, che porta 80 eventi in 20 città italiane ogni estate fra la seconda metà di luglio e la prima metà di agosto. Così, accanto alle apparizioni ad alcuni dei Festival estivi tedeschi, gli Osama Sisters hanno suonato memorabili concerti con oltre duemila spettatori al Teatro delle Rocce di Gavorrano, in Piazza Ricasoli a Bagno di Romagna, a Castrocaro Terme, sul lungomare di Cesenatico, nella Piazza del municipio a Nettuno, al Porto di Anzio. Nelle varie formazioni degli Osama Sisters passano diversi musicisti italiani e tedeschi: la cantante lirica Barbara Dorfmann, Thomas Wormuth e Patrick Föllmer (tromba), Emanuele Cannatella (sax), Rocco Degola e Paolo Acquaviva (trombone), Marco Cuzzovaglia (batteria), Micki Biagiotti, Nico Pistolesi ed Andrea Flaminio (tastiere), Sascha Köhler e Julia Bormann (basso), fino ad arrivare alla formazione attuale, che suona insieme da quasi un anno. Gli Osama Sisters sono sotto contratto con la Buback Records si Amburgo dal 2009, in Italia non hanno una distribuzione.



CENNI BIOGRAFICI

Paolo Fusi, 52 anni, romano. Giornalista investigativo per decenni tra la Svizzera, il Regno Unito e la Germania, faceva parte di coloro che seguirono Mani Pulite, scrivendo su oltre 20 testate internazionali, fra cui il "Sunday Times" di Londra, la "Frankfurter Allgemeine" di Francoforte, "Vslux" di Mosca, il "Tages Anzeiger" di Zurigo, ed in Italia soprattutto il settimanale "Avvenimenti". Dopo l'11 settembre ed il libro "Il Cassiere di Saddam", che spiegava le relazioni industriale e finanziarie fra la Svizzera, gli Stati Uniti ed i dittatori di mezzo mondo, ha lasciato il giornalismo per dedicarsi all'attivitá di consulente per le ONG e le aziende di due diligence. Negli anni '90 con la sua band &scap& ha ottenuto un discreto successo in Germania ed in Svizzera, ma è poi a partire dal 2004, dapprima con lo spettacolo di Teatro Canzone "Feldwebel Pfeffer's Einsame Hartz IV Band" e poi con gli Osama Sisters e con i suoi libri di racconti, che ha raggiunto la notorietà, specie nella ex Germania dell'Est.

Eric Kiessling, 27 anni, tedesco. Ha esordito giovanissimo con la rockband Burning Flowers, che si è sciolta dopo quasi dieci anni di rilevanza regionale, dopodiché si è dedicato all'insegnamento ed ha lavorato in studio con molti degli autori più famosi della scena indie tedesca, alternando questa attività con la partecipazione alla grande orchestra del Teatro Stabile di Erfurt, in Turingia.

Markus Büchel, 28 anni, tedesco, è il pianista jazz berlinese forse più affermato della sua generazione. Con la cantante Defne Sahin ha una collaborazione nell'Est Europeo di grande successo, altrimenti è il leader dell'orchestra HitMama e di molti altri progetti nell'ambito della fusion fra jazz e rock (Maria Helmin Quintett, Agit Polka etc etc).

Christoph Hielscher, 30 anni, tedesco, è un chitarrista rock che insegna alla MuFa di Erfurt e suona in diversi progetti come musicista da studio, lavorando da anni in coppia con Eric Kiessling.

Frank Schlebeck, 33 anni, tedesco, è il direttore della casa di produzione musicale PS Musik ad Erfurt e lavora con Franziska Becker ed altre cantanti affermate della scena pop della Germania Est.

Timo Vollbrecht, 30 anni, tedesco/americano, è un affermato musicista jazz a New York, leader del trio GothamJazz, si guadagna da vivere suonando nei locali specializzati come performer accanto ai grandi americani del momento come Gerry Getz (il figlio di Stan Getz), Benjamin Attiche, Keisuke Matsuno, Joe Lovano etc etc).

Fidelis Castro Hentze, 23 anni, tedesco/cubano, è uno degli studenti più promettenti dell'Accademia di Berlino, sta lavorando da oltre un anno insieme a Markus Büchel.

Andrej Ugoljew, russo, 29 anni, è arrivato a Berlino due anni fa con la Skazka Band ed è rimasto a lavorare con la Kati Briens Dream Band, con TriNovo ed altri progetti el jazz berlinese contemporaneo. Ha al suo attivo diverse performance a New York con Timo Vollbrecht.


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giovedì 29 dicembre 2011

Centrocampista Richarlyson passa Capodanno al Resort La Torre di Porto Seguro

Richarlyson passa Capodanno al

Resort La Torre di Porto Seguro

 

Porto Seguro – Bahia – Brasile –(Da Mídia Mutá)- Il centrocampista dell'Atletico Mineiro, il giocatore Richarlyson, è arrivato al Resort La Torre nella mattinata di mercoledì (28/12). Totalmente a suo agio, e molto disponibile con i fans, il giocatore si è sistemato nell'Ala Class dell' hotel, il posto migliore per chi cerca la massima privacy. Il giocatore è arrivato da solo, ma ha fatto subito amicizia con gli altri ospiti ed è andato a vedere il concerto di Ivete Sangalo e della banda Jammil, anch'essi ospiti al La Torre. Conosciuto come il resort "delle celebrità". Il La Torre ha il suo Capodanno programmato con 4 notti all'Arena Axé Moi, dove si svolgono due concerti ogni serata.

Quando gli è stato chiesto di un suo  possibile passaggio dall'Atlético Mineiro al Palmeiras, Richarlyson è stato categorico: "Ho ancora un anno nell'Atletico Mineiro". E per il Capodanno? Il giocatore ha detto che rimarrà al La Torre fino al 3 gennaio e andrà a vedere tutti i concerti all'Arena Axé Moi dove l'hotel ha un Punto d'Incontro nello Spazio Vip Open Bar durante le quatro notti di festa.

 

Didascalie:

 

Foto 8699: Al centro il giocatore Richarlyson accompagnato dall'equipe del La Torre; Jean Pierre Salerno, Jerusa Brandão e Alessandra Quaresma.

Foto 8704: Richarlyson fa foto con i fans, nell'hotel.

 

 

Jerusa Brandão/Mídia Mutá

 

 

 

Ivete Sangalo torna sul palco a Porto Seguro

Ivete Sangalo apre Pre-Capodanno

 all'Arena Axé Moi di Porto Seguro

 

Porto Seguro –Bahia- Brasile (Da Mídia Mutá) – Attesa ansiosamente dai fans, Ivete Sangalo è tornata sul palco dopo alcuni giorni di riposo a casa per una meningite virale. La banda Ivete Sangalo è arrivata al Resort La Torre nella mattinata di mercoledì (28/12). Hanno passato il pomeriggio nella piscina dell'hotel, fato foto con i fans e si sono preparati per il concerto di notte all'Arena Axé Moi. La bellezza delle ballerine Juliana Joely e Maira, facendo shopping nella boutique dell'Hotel, merita un capitolo a parte.

Secondo Ivete Sangalo, la nostalgia, o meglio la saudade brasiliana, del suo pubblico era già molto forte, a causa della pausa forzata: "Sono nata per questo, mi mancavano già moltissimo i concerti e soprattutto il mio pubblico". Per la sua rentrée sul palco Ivete ha usato lo stesso vestito azzurro indossato in Ottobre, in ocasione dellOttobre Follia, scherzando perfino su questo dettaglio: "Ho ricevuto questo vestito da un mio amico stilista. Ma mi è píaciuto così tanto che non gliel'ho restituito e lo sto usando di nuovo", ha detto Ivete, scherzando come sempre.

La cantante ha aperto il pre-Capodanno Axé Moi verso l'01h, con la canzone "Acelera Aê", cantando sul palco, per quasi 02h. Subito dopo, la banda Jammil e uma Noites ha cominciato il secondo concerto sul Trio Elettrico, il gigantesco camion amplificato inventato a Bahia per le feste di strada. Jammil ha continuato a mantenere il pubblico animatissimo fino all'alba.

Con il suo sistema All Inclusive Giorno e Notte, il Resort La Torre, ancora una volta si conferma come Resort delle Celebrità, nella Spiaggia del Mutá, litorale nord di Porto Seguro:"Siamo felici di ricevere queste celebrità, ricordando che non solo gli artisti sono celebrità, ma anche tutti i nostri ospiti e tutte le persone che scelgono il nostro hotel e ci visitano tutto l'anno", ha spiegato Luigi Rotunno, direttore generale dell'Resort La Torre.

E la festa continua!

29/12 – Chiclete com Banana e Banda Eva;

30/12 – Cláudia Leitte e Araketu;

31/12 – Tomate (Conto alla Rovescia per il 2012) e Banda Capitão Axé.

 

Jerusa Brandão/Mídia Mutá

 

 

 

exeo.it su Oneri di urbanizzazione e costo di costruzione

Gabriele Ferrucci - Oneri di urbanizzazione e costo di costruzione.
Guida normativa e tecnica aggiornata al D.L. n. 70/2011

Gabriele Ferrucci, dottorando in diritto ambientale, gia' autore di
varie pubblicazioni per Il Sole 24 Ore, affronta per Exeo.it Edizioni
e per la collana Avanguardia Giuridica il tema degli oneri di
urbanizzazione e del costo di costruzione. Il cittadino si imbatte in
questi costi ogniqualvolta intenda realizzare un intervento edilizio.
Poiche' con questi introiti l'amministrazione mira a dotare l?area
edificata di infrastrutture e servizi, pero', realizzando in proprio
queste ultime attivita' il privato puo' ottenere uno scomputo del
pagamento di oneri e costi. Nell'ambito di quest'opera, che non ha
mancato di stimolare l'attenzione degli operatori, riveste particolare
importanza l'analisi delle novita' introdotte con il D.L. n. 70 del 5
maggio 2011, a cominciare dalla rimessione del permesso di costruire
alla speciale procedura del 'silenzio assenso'.

http://www.exeoedizioni.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=7&TS02_ID=86

mercoledì 28 dicembre 2011

Guide per creare e gestire un sito

"Il blog sulla gestione dei siti offre news, articoli e guide su come gestire forum, blog e siti internet"

Ogni minuto nascono nuovi siti internet e cresce l'esigenza di trovare applicazioni e sistemi per la gestione di blog, forum e siti web. Il blog http://gestionesiti.altervista.org nasce con l'obiettivo di informare a 360° su tutto ciò che riguarda le esigenze di chi ha più siti web in gestione.

Un caso tipico può essere un blogger che, dopo aver creato il primo blog decide di creare siti che trattano di tematiche differenti e vuole sapere come far indicizzare in pochi giorni dai principali motori di ricerca le pagine e gli articoli appena scritti. In questo caso il blog sulla gestione dei siti web offre un elenco dei siti che permettono l'invio del proprio link ai maggiori motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo.

Gestione del blog sotto l'aspetto SEO

Buona parte degli articoli e delle guide pubblicate sul blog sono dedicate alla parte di ottimizzazione sui motori di ricerca, alla ricerca delle parole chiave da inserire all'interno dei testi per poter tematizzare meglio i contenuti e ottenere più visite sui nostri siti web.

Gran parte dei domini che ogni anno vengono rinnovati nascono per essere rivenduti: anche questa tipologia di utenti trovano articoli dedicati ai migliori siti per la compravendita strategica di domini in scadenza.

Cerchi recensioni su componenti e plugin per Joomla e Wordpress? Le migliori estensioni dei CMS più utilizzati hanno decine e decine di guide passo passo per imparare come sfruttare al massimo il proprio sito internet, offrendo contenuti di qualità sempre maggiore per invogliare i visitatori a rimanere sul nostro sito. Lo staff del blog si occupa di selezionare i tutorial e le recensioni, raccogliendo e selezionando solo il meglio dei contenuti disponibili in rete.


Nasce Adria Watchers: l’associazione per l’osservazione e la conservazione dei cetacei del nord Adriatico!

Adottando un delfino aiuterai concretamente il progetto di Adria Watchers
proteggendo i tursiopi che abitano le acque del nord Adriatico e
contribuirai, con consapevolezza, alla salvaguardia di tutti i delfini e
il loro ambiente naturale. Hook, Macchia, Freccia e Flippy ti
aspettano...!!!
Le priorità del progetto Adria Watchers sono:
- studiare la distribuzione e la densità relativa dei grandi vertebrati
marini del nord Adriatico, e allo stesso tempo evidenziare eventuali aree
di particolare importanza per la specie Tursiops truncatus;
- attuare un programma di foto-identificazione: comparare le fotografie,
provenienti da altri gruppi di ricerca che operano in Adriatico
settentrionale (Italia, Slovenia e Croazia), per valutare se gli individui
che si incontrano in acque italiane sono gli stessi che frequentano le
altre zone, nazionali e internazionali.

Nei mesi di marzo, aprile e maggio effettueremo programmi di divulgazione
scolastica tarata per scuole primarie e secondarie sia di primo che di
secondo grado, mentre nei mesi estivi i programmi di divulgazione verranno
allargati ai turisti, illustrando le specie presenti nel mare Adriatico,
la biologia dei delfini e semplici regole per non inquinare il mare e per
imparare ad amarlo. Dai un'occhiata alla sezione del sito dedicata ai <a
href="http://adriawatchers.org/volontari.php">volontari!</a>
Aiutaci anche tu a portare avanti la nostra campagna di sensibilizzazione,
adottando uno dei nostri delfini oppure partecipando ad uno dei turni di
volontariato che vengono effettuati a Riccione presso la nostra
associazione in cui parteciperai attivamente alla ricerca dei cetacei e al
loro studio, diventando un "volontario ricercatore" a tutti gli effetti!!!

Maggiori info su

<a href="http://www.adriawatchers.org">Adria Watchers</a>

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src="http://www.comunicati123.com/wp-content/uploads/2011/11/index1.jpeg"
/>

Il Gruppo Pedon ottiene la certificazione Fairtrade

Importante risultato per il gruppo di Molvena, leader europeo nei cereali e legumi secchi

PEDON SPA TRA LE PRIME 100 AZIENDE ITALIANE A OTTENERE LA CERTIFICAZIONE FAIRTRADE MARCHIO DI GARANZIA DEL COMMERCIO EQUO

concesso al nuovo prodotto "RapidoMix dal Mondo". Intanto il fatturato 2011 conferma la vitalità dell'azienda e il successo della sue scelte etiche e di qualità

Molvena, 28 dicembre 2011. Significativo riconoscimento per l'azienda Pedon Spa di Molvena, leader europeo nel settore dei cereali e legumi secchi. Il suo "RapidoMix dal Mondo",  novità assoluta per il mercato italiano, è il primo mix di cereali biologici a potersi fregiare della certificazione Fairtrade: marchio internazionale di garanzia del commercio equo e solidale gestito nel nostro Paese da Fairtrade Italia, consorzio senza scopo di lucro nato nel 1994 e formato da organismi che operano nella cooperazione  e nel commercio equo e solidale, con l'obiettivo di diffondere i prodotti del mercato equo nel sistema della grande distribuzione. Da notare che le aziende italiane ad aver ottenuto questa certificazione sono circa un centinaio.

Disponibile a scaffale nei negozi di alimentazione naturale e biologica, nonché in erboristerie e farmacie, "RapidoMix dal Mondo" ha dunque risposto agli elevati standard richiesti da Fairtrade, aprendo ai consumatori un nuovo mondo di sapori e di possibilità in cucina, con la certezza di contare sulla migliore qualità: “D'altra parte - commenta Remo Pedon, Direttore Generale del gruppo di Molvena - i consumatori sono sempre più attenti a cosa c’è dietro l’etichetta, e il marchio Fairtrade è espressione dell’impegno etico della nostra realtà industriale che opera non solo nel rispetto di specifiche normative internazionali per garantire al consumatore la massima sicurezza alimentare, ma adotta anche un preciso codice di condotta aziendale e di responsabilità sociale e ambientale. In pratica – continua Pedon – questo marchio garantisce che i prodotti certificati siano stati lavorati e ottenuti senza causare sfruttamento e povertà nel Sud del mondo (Asia, Africa, America Latina) e siano stati acquistati secondo i criteri del commercio equo e solidale. Acquistando 'RapidoMix dal Mondo', insomma, il consumatore collabora a migliorare le condizioni sociali e lavorative nei Paesi in via di sviluppo e favorisce la protezione dell’ambiente”.

Una scelta etica, questa, che da sempre caratterizza l'azione del gruppo Pedon. E il mercato sembra premiarla. Nel corso del 2011 si è confermato il trend di crescita a doppia cifra del fatturato, in linea con l’obiettivo di 60 milioni di euro, con una quota export vicina al 40% e una forza lavoro che supera le 600 unità negli stabilimenti produttivi localizzati in Italia, Etiopia, Cina e Argentina. I mercati di destinazione, oltre a quello interno, sono i mercati di Unione Europea, Nord America, Sud Africa e Israele. Nella grande distribuzione Pedon confeziona attualemente a marchio Carrefour, Despar, Auchan, Esselunga, Pam, Selex, Billa, Crai, solo per citare le insegne più note al consumatore italiano.



Per maggiori informazioni contattare
______________________
PEDON S.P.A.
Via del Progresso, 32
36060 Molvena (VI) Italy
Tel: +39-0424-411125
www.pedon.it - info@pedon.it

martedì 27 dicembre 2011

Comunicato

Comunicato stampa

 

TREMONTI ALLA LEGA?

“IN COERENZA CON IL FUNAMBOLISMO”

                                                                                            

ROMA – “L’eventuale passaggio di Giulio Tremonti alla Lega confermerebbe quanto abbiamo scritto nella nostra biografia sull’ex ministro dell’Economia: è uno ‘Scilipoti d’antan’.

 

L’approdo alla corte di Bossi avverrebbe in coerenza con la biografia di un personaggio estremamente camaleontico, che ha già registrato una mezza dozzina di cambi di casacche: dai trascorsi giovanili da “comunista”, come l’ha bollato il fratello Pier Luigi, alludendo probabilmente anche agli articoli scritti sul Manifesto, fino alle ricche consulenze  alla corte di Rino Formica e Franco Reviglio nel periodo craxiano e alla sfortunata candidatura con il Psi nel giugno 1983 quando racimolò 332 voti contro i 30mila di Aniasi e i 18mila di Pillitteri. Per poi avvicinarsi alla Rete di Orlando e ad Alleanza democratica, entrare in parlamento con la maglia di Mariotto Segni nel 1994 e salire sul carro di Arcore solo qualche settimana dopo, nonostante in campagna elettorale abbiamo rilasciato dichiarazioni non proprio esaltanti su Silvio Berlusconi. Insomma, il primo trasformista della seconda Repubblica. Ma ci sono anche le sue spregiudicate virate ideologiche raccolte nei numerosi libri che ha scritto o la contraddittorietà di alcuni provvedimenti da ministro”.

 

Ad affermare ciò sono il giornalista economico Giampiero Castellotti e l’economista Fabio Scacciavillani, autori di una biografia non autorizzata sull’ex ministro, “Tremonti, il timoniere del Titanic” (Editori Riuniti), uscita da qualche giorno nelle librerie. Al lavoro hanno collaborato una decina di noti economisti, da Andrea Fumagalli a Paolo Leon, i quali sottolineano soprattutto come l’ex ministro non sia ascrivibile alla loro categoria professionale essendo non un economista, ma un avvocato tributarista. Un’approfondita controlettura del Tremonti-pensiero (e della Tremonti-azione) per la quale sono occorse quasi cinquecento pagine.

 

 

ARTICOLO TESTUALE E VIDEO SERVIZIO SULL’AUMENTO DELLE POLIZZE RCA

ARTICOLO TESTUALE E VIDEO SERVIZIO SULL'AUMENTO DELLE POLIZZE RCA
PARLIAMO DI LIBERALIZZAZIONI: ASSICURAZIONI RCA E SICUREZZA STRADALE. Clicca e Vedi il servizio o vai su Youtube "Malagiustizia" http://www.youtube.com/watch?v=3fO5VEN_XrA    
Che la lobby delle compagnie di assicurazione autorizzate alla RCA fossero ben presenti in Parlamento, si sa.
Che questa lobby parlamentare gestisca i finanziamenti a giornali e tv, o sovvenzioni stampa e televisione con campagne pubblicitarie per comprare il loro silenzio, o sostenga campagne di "guida sicura" contro l'alcool nell'interesse di associazioni interessate, è risaputo.
Che ci siano associazioni che si dicono a difesa del consumatore e che si contano su adesioni fittizie, tanto da renderli meritevoli di percepire il finanziamento dello Stato, per questo da renderli muti in riferimento alla truffa della RCA, è un dato di fatto. 
Sicuro è che a guadagnarci dall'aumento dei premi assicurativi RCA sono il Fisco e le Compagnie.
Che si debba scrivere un resoconto di pubblico interesse per dimostrare che non c'è alcuna relazione tra l'aumento delle tariffe e la sinistrosità ed elemosinarne la pubblicazione è scandaloso, se si pensa che solo piccole redazioni ne danno il dovuto spazio.
Non capisco l'accanimento di certe "penne e tastiere saccenti", che si ostinano ad ignorare il dr Antonio Giangrande. Questi giornalisti, le poche volte che lo fanno, parlano di un fenomeno, quale può essere la RCA, di cui nulla sanno, se non il sentito dire o il luogo comune.
Il Dr Antonio Giangrande, autore senza "peli sulla penna e sulla tastiera" della Collana editoriale "L'Italia del Trucco", spiega il perché dell'aumento dei premi assicurativi. Ossia, essi sono solo frutto di orrida speculazione sostenuta dalla lobby in Parlamento.
Gli assicuratori dicono che l'aumento dei premi è colpa del numero dei sinistri ed il loro aumentato valore di dannosità.
Come dire che il carburante aumenta per colpa delle guerre e non dei petrolieri o del Fisco.
Come dire che l'accesso all'avvocatura è limitato perché vi sono molti avvocati e non per colpa degli avvocati che hanno abilitato parenti, amici ed amanti e vogliono limitarne l'esercizio esclusivamente a loro.
L'OLIGOPOLIO
L'Associazione Contro Tutte le Mafie ha presentato un ricorso, rimasto lettera morta, al Ministro dello Sviluppo Economico contro l'ISVAP, per la violazione della Concorrenza, del Mercato e dello spirito riformatore della nuova normativa in campo assicurativo.
La novella sulla carta prevede il plurimandato. Nel principio della legge ciò comporta che il plurimandatario offra al cliente la tariffa più conveniente. Ma di fatto non è così.
Il ricorso segue quello già presentato all'ANTITRUST, che ha fatto propri i dubbi sollevati.
Il Regolamento ISVAP n.5 del 16 ottobre 2006, infatti, impedisce il plurimandato assicurativo e, di fatto, la ricerca della tariffa più conveniente.
Il Regolamento prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione dell'agente in una sola delle sezioni tenute dall'ISVAP. In questo modo l'agente di una compagnia non può essere sub agente di altra compagnia.
Il Regolamento inibisce l'iscrizione a coloro i quali svolgono l'attività professionale assicurativa come secondo lavoro.
Il Regolamento impone il divieto di remunerazione per i meri segnalatori o promoters e i meri fattorini, impedendo la collaborazione occasionale e l'incentivazione alla divulgazione delle tariffe più convenienti.
Il Regolamento impone l'iscrizione dei subagenti solo se indicati dagli agenti presso cui operano, imponendo di fatto il mono mandato.
Lo stesso agente, però, è anch'esso mono mandatario, così obbligato dalla compagnia.
Il Regolamento è a favore di tutte le compagnie di assicurazione, le quali obbligano gli agenti ed, ancor più, i subagenti sotto minaccia di mancata iscrizione, ad essere esclusivisti del loro marchio, impedendo così, di fatto, la facoltà del plurimandato e della promozione delle tariffe più convenienti.
Le agenzie di assicurazione fidelizzano i clienti in sottoclassi non riconosciute da altre compagnie, per poi, quando il premio non è più redditizio per mancanza di sinistri, esercitano il loro diritto di recesso, obbligando il cliente a contrarre con nuove tariffe maggiorate. Maggiorate, sì, ma sempre più convenienti per il gioco delle sottoclassi di merito, non riconosciute altrove.
Le agenzie di assicurazione nell'assicurare la seconda auto, pur intestata ad un familiare, attingono sì alla stessa classe della prima auto, ma con tariffe maggiorate.
Molte agenzie non rilasciano l'attestato di rischio, impedendo al cliente di cambiare compagnia.
Molte compagnie non esercitano al sud perché non vi è interesse economico a farlo, tanto da limitare l'esercizio ad alcune di esse e limitare la stessa concorrenza con lievitazione delle tariffe.
Le compagnie di assicurazione dichiarano che i premi aumentano, in quanto vi sono più sinistri e maggiori danni. FALSO!!!
In premessa bisogna denunciare che un soggetto morto o lesionato al Sud Italia è risarcito in modo minore rispetto ad un soggetto del Nord Italia. Inoltre la normativa ha estromesso l'avvocato nella fase degli accertamenti peritali da effettuarsi in determinati termini temporali, investendo le carrozzerie per questo compito, con l'intento di limitare le spese legali.
Nonostante ciò le compagnie non definiscono le richieste di risarcimento nei tempi stabiliti dalla legge, che prevede delle sanzioni alla violazione dei termini indicati. Inoltre, i Giudici, investiti dalle cause civili, difficilmente condannano le compagnie per lite temeraria, per aver resistito in giudizio con mala fede o colpa grave. I liquidatori introvabili, poi, sono capaci di trasformare incidenti stradali in interminabili odissee burocratiche. Questi signori hanno trovato pane giudiziario per i loro denti. È un giudice di pace di Sestri Ponente a toccare il tempo alle assicurazioni. Si chiama Roberto Garibbo e ha condannato una compagnia a pagare una somma anche per «l'inerzia e l'inadempienza» nel risarcimento dei danni. Un banale incidente, destinato a diventare un esempio per decine e decine di automobilisti. «Le cause pendenti sono circa 1.500», rivela l'avvocato Massimo Bianchi, nella doppia veste di difensore nella causa pilota di Sestri e presidente dell'Associazione genovese dei legali specializzati in incidenti stradali.
Alle Compagnie è nota l'esistenza di polizze false e polizze truffa, emesse in base a dichiarazioni false e reticenti, e nulla fanno per attuare un concreto controllo presso le agenzie.
Le compagnie assicurative ritengono che vi sia un rapporto tra aumento dei sinistri ed aumento dei premi. Responsabilità dei sinistri da addossare interamente agli utenti automobilisti.
Con tale inchiesta si dimostra il contrario.
RCA: LA TRUFFA DI STATO
Prima di rendicontare sulla questione si premette che il dr Antonio Giangrande, presidente dell'Associazione Contro Tutte le Mafie è sotto processo a Taranto per calunnia, senza che vi sia un solo atto che lo dimostri, per il sol fatto di aver difeso in tribunale un automobilista vittima di un sinistro truffa. Nel sistema giudiziario la magistratura e l'avvocatura è collusa nell'assumere testimonianze false nei processi in cui si dibattono i sinistri stradali. Guai a far emergere un sistema marcio, fonte di lauti guadagni per tutti, compresi gli assicuratori.
La regola è chiara e inequivocabile: più sei affidabile ovvero meno incidenti stradali commetti, più il premio assicurativo si abbassa, quindi meno ti costa la polizza secondo il famoso meccanismo bonus-malus. Risultato? Contento tu che paghi meno la tua assicurazione, contenta la tua compagnia che con un cliente virtuoso riduce il proprio rischio. Ma se questo sembrava essere il semplice principio alla base della RC Auto, ora non è più così. E infatti negli ultimi tempi su migliaia di automobilisti con pochi, a volte nessun incidente alla spalle, piovono disdette da parte delle compagnie assicurative o addirittura vengono proposti nuovi contratti più onerosi. Ma che motivo si nasconde dietro a questo comportamento apparentemente senza senso?
Lo spiega il Dr Antonio Giangrande
Nuove regole.
«Anzitutto c'è da dire che il comportamento descritto seppur scorretto è legale. Nel 2006 è entrato in vigore il nuovo Codice delle Assicurazioni private che mira a garantire l'assicurato e a favorire la concorrenza. In realtà però le nuove norme mettono le imprese in una posizione invidiabile: anche loro possono "disdettare" polizze senza problemi e con un tempo di preavviso di soli 15 giorni.»
Ma perché?
«Rimangono ancora da chiarire però i motivi per cui ciò avviene. Dove sta la convenienza per la compagnia? E' presto detto. Da una parte la società assicuratrice preferisce ridurre il rischio, ripulire il portafoglio da possibili sorprese puntando sulla cacciata dei clienti che ritengono meno affidabili, anche se fedelissimi negli anni. E basta solo una piccolissima macchia nella propria condotta, a volte neanche quella. Ma la beffa non è finita. Se però il cliente è estremamente virtuoso, il motivo per disdire la polizza c'è comunque. Perché il criterio non è più l'eliminazione del rischio ma l'antieconomicità nel meccanismo bonus-malus di avere un assicurato troppo affidabile. Quindi in un caso o nell'altro puoi esser sempre fregato. Quaranta milioni di veicoli in circolazione, 18 miliardi di euro di premi obbligatori, le tariffe più care d'Europa. Eppure in Italia spesso i bilanci delle assicurazioni finiscono in rosso: per inefficienza, per incapacità di frenare le frodi, perché operano in un sistema malato. L'unica certezza in questa guerra di tutti contro tutti è che, alla fine, a pagare sono sempre e solo i cittadini onesti. Per far fronte alla crisi e alle truffe, le compagnie hanno messo in campo una politica molto aggressiva nei confronti della clientela. La parola d'ordine è "liberarsi dell'assicurato che non dà sicurezza". Ma tra errori, esagerazioni e furberie, molte persone del tutto innocenti si trovano di fronte a vere e proprie "espulsioni". E per rientrare ricevono proposte a prezzi anche sei volte più alti.»
Ma la stessa rilevazione del numero dei sinistri e truffaldina.
Atto Camera. Interrogazione a risposta scritta 4-04166 presentata da FELICE BELISARIO
Martedì 26 giugno 2007 nella seduta n. 177 BELISARIO e RAITI. - Al Ministro dello sviluppo economico - Per sapere - premesso che:
nel numero del 2 febbraio 2007 del settimanale a diffusione nazionale «DIARIO» è apparsa un'inchiesta a firma del giornalista, Mario Portanova con la quale venivano segnalate una serie di possibili alterazioni dei dati relativi ai sinistri all'interno dei centri di liquidazione danni delle maggiori compagnie assicurative italiane che, come è noto, negli ultimi anni si sono consorziate per la gestione in comune dei servizi di liquidazione (fra questi Fondiaria - Sai - Milano, Generali - Assitalia-Fata, Ras-Allianz-Bernese, Unipolaurora-Navale, eccetera), mantenendo sostanzialmente scorporate le singole imprese per la raccolta dei premi e la fornitura dei prodotti e servizi assicurativi;
in particolare, un'intervista ad un ex ispettore sinistri, che aveva già denunciato tali prassi alla Procura di Lecce, evidenziava come attraverso «semplici trucchetti» venivano alterati alcuni dati «grazie ai quali i premi delle polizze continuano ad aumentare, i bilanci delle compagnie vengono alterati...»: fra questi l'apertura fittizia di sinistri allo scopo di aumentarne la frequenza;
esige il dato più inquietante che emergeva è che se «queste stesse manipolazioni fossero state eseguite a livello di tutti gli ispettorati dei maggiori gruppi assicurativi... il risultato sarebbe stato un aumento vertiginoso dei sinistri. Vale a dire un danno agli assicurati, poiché il solo scopo del trucco era il mantenimento di elevati livelli tariffari. Tanto nessuno può controllare queste procedure, se non le stesse compagnie...»;
queste circostanze sarebbero confermate anche da altri addetti agli ispettorati sinistri di altre compagnie del territorio nazionale;
in virtù dei sistemi informatici utilizzati all'interno degli ispettorati di gruppo avverrebbe uno scambio dei dati sensibili di assicurati e danneggiati delle compagnie consorziate, senza alcun riguardo per il diritto alla privacy;
tale scambio di dati relativi al numero dei sinistri, e ai pagamenti, se gli stessi fossero conosciuti da tutte le compagnie all'interno dello stesso gruppo, potrebbe comportare una violazione della normativa antitrust o un aggiramento della normativa stessa;
l'eventuale alterazione dei dati statistici all'interno degli ispettorati sinistri e le eventuali anomalie indicate nella citata inchiesta possono comportare un'alterazione del leale svolgimento dei mercati assicurativi e quindi possono essere in grado di aumentare le tariffe relative ai premi di assicurazione;
allo stato, ai sensi del decreto legislativo n. 209 del 2005 (Codice delle Assicurazioni), il nostro ordinamento affiderebbe il controllo e la vigilanza sulle compagnie e sui gruppi di assicurazioni, all'organismo di vigilanza ISVAP -:
se non intenda chiarire, anche attraverso eventuali iniziative legislative, se la normativa sui poteri di vigilanza dell'ISVAP, permetta il controllo diretto e la vigilanza sui dati relativi alla gestione interna e tecnica dei servizi di liquidazione sinistri delle Compagnie assicurative e di quelli di gruppo, e quindi l'esercizio dei poteri prescrittivi e repressivi conseguenti, o relega l'ISVAP ad un ruolo di mero organo accertatore dei dati e delle statistiche fornite dalle compagnie e dai gruppi assicurativi, specie in tema di numero di sinistri, pagamenti e costi;
quali siano i dati di cui il ministero dispone, anche ai sensi dell'articolo 136 del citato codice delle assicurazioni, in merito alle vicende esposte.
INSICUREZZA STRADALE: QUELLO CHE NON SI DICE
Sul portale della "Associazione contro tutte le mafie", www.controtuttelemafie.it , è stato pubblicato uno studio approfondito sulla sicurezza della circolazione stradale.
«Il tema dell'insicurezza stradale è sentito da tutti. Ognuno di noi, o un proprio caro, conosce l'esito di un sinistro: lesione o decesso - dice il suo presidente dr Antonio Giangrande - Nessuno conosce per certo i numeri e le cause del fenomeno, per porvi rimedio, salvo assistere alle strumentalizzazioni per interesse privato di enti ed associazioni tematiche.»
Quante sono le vittime?
«Secondo i dati ISTAT-ACI, ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893. Nel complesso, nell'anno 2007 (ultimi dati disponibili) sono stati rilevati 230.871 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.131 persone, mentre altre 325.850 hanno subito lesioni di diversa gravità. Si sono persi per strada ogni anno almeno 90 mila sinistri stradali con lesioni rilevati dalla polizia municipale. Manca infatti un sistema centrale informatico per la raccolta dell'attività della polizia locale che da sola rileva in Italia 3 incidenti su 4. Lo ha evidenziato l'Anvu con la pubblicazione del secondo stralcio della ricerca statistica sui dati dei sinistri stradali relativi al 2008, effettuata con il portale poliziamunicipale.it. Secondo l'osservatorio della polizia municipale i dati elaborati, analizzando un campione di comuni pari quasi al 30% della popolazione residente, evidenziano che i dati ufficiali diffusi ogni anno dall'Istat a fine anno sono gravemente carenti di informazioni. Nel 2007, secondo i dati ufficiali dell'Istat, infatti, il numero complessivo di incidenti con feriti o decessi ammontava a 230.871. Secondo la stima elaborata dall'osservatorio Anvu – poliziamunicipale.it - nel 2008, quelli effettivamente occorsi erano 320.000, quindi 90.000 in più rispetto ai dati ufficiali del 2007.»
Quale è la tipologia delle vittime secondo i dati Istat?
«Conducenti e passeggeri di autovetture, autocarri, autobus e Tir: 7 morti al giorno. Pedoni: 2 morti ogni giorno. Passeggiare tranquilli tra le vie della propria città, lasciando per una volta a casa la macchina, può purtroppo trasformarsi in un vero incubo. La conferma viene dagli ultimi dati statistici in tema di incidenti stradali: in Italia, ogni giorno, circa 60 persone vengono investite sulla strada. Di queste, oltre 2 al giorno perdono la vita, mentre circa 58 devono farsi medicare per lesioni più o meno gravi. Ci sono state 758 vittime. I feriti fra i pedoni si sono attestati a quota 21.062. Le cause di questa "strage" restano quelle di sempre: alta velocità, guida in stato di ebbrezza, distrazione, segnaletica verticale ed orizzontale insufficiente. Comportamento generalmente imprudente unito ad una sorta di vera e propria intolleranza degli automobilisti verso il pedone. A questi fattori bisogna aggiungere strisce pedonali che in diversi casi hanno perso il colore e sono praticamente invisibili; auto e scooter parcheggiati sui marciapiedi che costringono il pedone a slalom o passaggi obbligati sulla strada, magari con passeggini o sacchi della spesa al seguito; autobus che effettuano le fermate in mezzo alla strada. Sul versante delle responsabilità dell'incidente, le statistiche indicano che nel 51% dei casi di investimento nessuna responsabilità è da attribuirsi al pedone; nel rimanente 49% troviamo invece delle forme di corresponsabilità: non è vero, quindi, che, come si sente dire, "il pedone ha sempre ragione". Il pedone, infatti, oltre a diritti ha anche dei precisi doveri da rispettare elencati nell'art. 190 del CdS. I ciclisti: 1 morto ogni giorno. Ultimo dato Istat disponibile: morti 317 ciclisti. E non è tutto: in appena 3 anni, secondo un'inchiesta pubblicata sulla rivista il Centauro sono quasi 1.000 i ciclisti che hanno perso la vita sull'asfalto, con 12.476 feriti, (35.491 in tre anni). E sempre secondo le statistiche si sono contate 15 vittime fra i bambini che andavano in bici dagli 0 ai 14 anni. 13 maschi e 2 femmine. Sono state invece ben 161 le vittime fra i ciclisti over 65, pari al 50,8%. Fra gli anziani 122 erano maschi 75,8% e 39 le femmine 24,2%. I motociclisti: 4 morti ogni giorno. Il 90 per cento dei decessi avviene in ambito urbano, per colpa di un traffico caotico, di strade in pessimo stato, di trasporti pubblici inefficienti che spingono all'utilizzo delle due ruote come obbligo e non come scelta, dei mancati controlli sui comportamenti indisciplinati e pericolosi dei guidatori delle due e delle quattro ruote". I dati emergono dall'indagine della Consulta nazionale per la sicurezza stradale del Cnel sull'analisi di rischio delle due ruote a motore.»
Quali sono le cause?
«Sono marginali i sinistri causati dagli autisti dei Tir, che secondo le inchieste svolte sono costretti dalle aziende a guidare per giorni senza dormire. Guidatori che si tengono su con la cocaina. E nessun rispetto delle leggi. Come non sono quantificabili le cause dovute al fenomeno dei collaudi falsi. Il fenomeno dei collaudi falsi è esteso, ma sottaciuto, se non con qualche servizio di Striscia la Notizia. Causa di incidenti stradali possono essere molteplici fattori. Si va dalle semplici disattenzioni a incidenti causati dalla cattiva condizione della carreggiata o condizioni meteorologiche. Ma stranamente si parla solo di ubriachi al volante. Incidenti dovuti alla condizione della strada: Fondo ghiacciato o innevato o presenza di fanghiglia o di pietrisco, fogliame o altro materiale scivoloso sulla carreggiata; macchie d'olio sull'asfalto; allagamento da forte pioggia. Incidenti dovuti alla struttura della strada: La ristrettezza della strada, presenza di strettoie non segnalate; la mancata segnalazione degli incroci; la mancanza di segnaletica orizzontale o verticale; la presenza di ostacoli occulti ed imprevedibili; presenza di animali; fondo stradale disconnesso, scarsa illuminazione. Incidenti dovuti alla condizione ambientale: Pioggia, neve o grandine; nebbia fitta; forte vento laterale. Incidenti dovuti alla condizione del mezzo: Manutenzione scarsa o assente; gomme lisce; rottura improvvisa di componenti meccaniche. Incidenti dovuti alla condizione soggettiva: Abbagliamento; curiosità quando sull'altra corsia dell'autostrada è successo un incidente o si è intervenuti in aiuto senza segnalare la propria persona né i veicoli coinvolti nel sinistro; guidare con il cellulare, magari fumando una sigaretta o armeggiare con l'autoradio; distrazione o disattenzione per fattori interni all'abitacolo o esterni; colpo di sonno; violazione delle norme del codice della strada quali il limite di velocità, sorpassi azzardati, non rispetto della segnaletica; stato psicologico alterato da alcool e droga.»
Dai dati ufficiali risulta che la distrazione è la causa principale per gli incidenti stradali.
«La ricerca sui fattori soggettivi degli incidenti stradali, condotta dall'Istituto Piepoli con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e su incarico dell'Anas Spa, della Fipe e del Silb, ha stabilito che la causa principale degli incidenti stradali è costituita dall'alterazione cognitiva dei processi di attenzione del guidatore, che può essere determinata da fattori psicologi, da stili di vita "irregolari" ovvero da stress o da stanchezza.»
Per gli aderenti al CNOSS 1/3 dei decessi è colpa delle condizioni delle strade.
«Gran parte delle associazioni aderenti al CNOSS si sono costituite proprio a causa di incidenti determinati dalla pericolosità delle strutture viarie italiane, ma le coscienze profumano più di pulito se queste responsabilità vengono viste con ingiustificata "benevolenza". Ecco il loro comunicato stampa: "Lo stiamo dicendo da anni, attirandoci le antipatie di molti enti gestori delle strade. In Italia un incidente mortale su tre è imputabile alle condizioni delle strade. Oggi giornali e televisioni hanno dato la notizia "scoop" con grande enfasi ed apparente sorpresa. Dopo il polverone iniziale, temiamo che alle migliaia di morti ammazzati, che ogni anno perdono la vita a causa delle vergognose condizioni delle strade italiane (gli altri) si aggiungeranno altre migliaia di ignari utenti della strada che oggi hanno appreso la notizia con fatalismo e senso di impotenza (da sorteggiare tra noi tutti). Alcune domande sorgono spontanee: Se un incidente mortale su tre è dovuto alle condizioni delle strade, perchè le responsabilità di questi omicidi non vengono quasi mai imputate agli Enti gestori? Perchè le forze dell'ordine o gli altri organismi istituiti per garantire la sicurezza sulle strade non denunciano queste situazioni di pericolo senza attendere che ci scappi il morto?»
E le istituzioni cosa fanno?
«I sinistri stradali colpiscono anche coloro che dovrebbero vigilare sulla sicurezza della circolazione. Il 70% delle vittime in divisa sono deceduti su strada e non per conflitti a fuoco (10%) o altro, per mancanza dell'uso delle cinture e macchine in stato pietoso. L'incredibile dato arriva dall'inchiesta pubblicata sul Centauro di giugno 2009, la rivista dell'Asaps, "Associazione amici polizia stradale". Ma quanti di questi agenti si sarebbero potuti salvare se solo avessero indossato le cinture di sicurezza? "Probabilmente molti - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - perché spesso le "divise" non le indossano ritenendole d'impaccio per una possibile fase operativa. Inoltre l'elevata velocità, in emergenze per servizio, sarebbe meglio gestita in termini sicurezza dopo un'apposita formazione con corsi di guida sicura, che una volta si facevano, ma che nel tempo si sono persi. A noi preme - continua Biserni - la sicurezza di tutti, quindi anche degli agenti e la perdita di una vita non in un conflitto a fuoco, ma in un drammatico incidente stradale non ci consola di più. Anzi, ci fa ancora più rabbia". In ogni caso una cosa è certa: il 70% dei casi un poliziotto perde la vita in un incidente stradale. E stupisce come nessuno si ponga il problema se una piccola associazione di volontari sia l'unica che solleva un problema tanto grave: anche queste sono morti bianche e non si può negare che un uomo o una donna in divisa siano lavoratrici e lavoratori come tutti gli altri. "Ma quando un difensore dello Stato ci lascia la vita - spiegano all'Aspas - non è sempre detto che l'evento che ha cagionato un esito letale non debba essere studiato a fondo per evitarne una dolorosa ripetizione. Prendiamo il caso di uno spericolato inseguimento: è sempre necessario correre a rotta di collo per fermare un sospetto?"»
«Certo è che nessuno parla delle morti evitabili – continua il Dr Antonio Giangrande - secondo gli studi effettuati, il 30 % delle morti è riconducibile al soccorso inadeguato. Fatto che ha precise responsabilità. La tempestività di un intervento qualificato sul luogo dell'incidente consente di ridurre al massimo l'intervallo privo di terapia, considerato maggiormente a rischio ai fini della sopravvivenza, e di esaltare, invece, le possibilità di recupero delle funzioni vitali (la "golden hour" nel trattamento immediato del politraumatizzato) determinando una riduzione degli esiti infausti nel secondo picco di mortalità. Un'analisi retrospettiva di oltre 700 decessi ha evidenziato che il 52 per cento delle morti avviene sul luogo dell'incidente o comunque prima dell'arrivo in ospedale, mentre del restante 48 per cento delle vittime, il 23 per cento muore entro un'ora dal trauma ed un'ulteriore 35 per cento entro le prime 24 ore. La percentuale di "morti evitabili", intendendo con questo termine quelle dovute ad insufficienza o ritardo nel soccorso immediato pre-ospedaliero, è stata valutata retrospettivamente in misura del 70 per cento qualora non coesistano gravi lesioni del SNC ed in misura del 30 per cento nel caso in cui queste siano presenti. È da considerare, inoltre, l'esistenza di una elevata quota di decessi e di sequele funzionali post-traumatiche gravi dovute non già al trauma di per se stesso, bensì al verificarsi di eventi successivi, connessi con un primo soccorso non qualificato o con l'invio in strutture non idonee: ad esempio, lesioni neurologiche irreversibili causate da uno stato di shock emorragico non adeguatamente corretto, lesioni ischemiche di arti fratturati non sufficientemente immobilizzati durante il trasporto, danni midollari spinali da incauta estrazione del traumatizzato dal veicolo, ecc. In Italia, un'analisi autoptica retrospettiva di 110 soggetti deceduti per trauma ha evidenziato che la causa principale di morte era rappresentata da shock emorragico per lesioni che sarebbe stato possibile trattare chirurgicamente.»
Collaborare alla divulgazione di tali inchieste è un modo alternativo per battere censura ed omertà.
Gli indirizzi sono di pubblico dominio. Se non si vuol ricevere le note stampa scrivi: cancella.
Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE ONLUS
099.9708396 – 328.9163996
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Parangolé al Resort La Torre di Porto Seguro

 
 
 

Gruppo Parangolé è arrivato

 al Resort La Torre di Porto Seguro

 

Porto Seguro – Bahia – Brasile (Da Mídia Mutá)- La banda Parangolé, dopo due settimane in giro per vari stati del Brasile realizzando concerti, è arrivata al Resort La Torre di Porto Seguro, nel pomeriggio di lunedì (26/12) alle 16h20min dove si riposa per fare un altro concerto questa settimana. Sempre attenzioso ed espansivo, il vocalist della banda, Léo Santana ha fatto foto con i fans che lo aspettavano nell'Ala Class del La Torre

 

La banda Parangolé fará  un concerto nella Cabana Toa Toa, nel litorale nord di Porto Seguro, questa sera (martedì 27/12) a partire dalle 22h. Leo Santana rimane in hotel fino a venerdì (30/12) e dopo proseguirà con la sua agenda che prevede la partecipazione speciale nel Concerto di Capodanno della Rete Globo di Televisione, la notte del 31 dicembre, appuntamento televisivo classico in Brasile, che comincia subito dopo la telenovela "Fina Estampa".

 

Jerusa Brandão/Mídia Mutá

 

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