Quando il disagio psichico diventa DCA, è necessario potersi rivolgere a
un centro specializzato in grado di affrontare anche le problematiche più
complesse.
Per questo, nelle Marche e in Umbria, è nato il Centro Heta.
Al via Heta, il nuovo Centro interregionale specializzato nella cura del
disagio psichico e dei disturbi alimentari con sede principale ad Ancona
e seconda sede a Campello sul Clitunno, anche centro di riferimento per le
Marche e l'Umbria della Federazione Italiana Disturbi Alimentari (FIDA),
di cui è membro fondatore. Un'equipe composta da psicoanalisti, psicologi,
nutrizionista, neurologo, neuropsichiatra e pediatra opererà per aiutare
le persone con problematiche relative ai disturbi alimentari a recuperare
un rapporto sereno e positivo con il cibo e con se stessi.
Il Centro prende il nome dalla lettera dell'alfabeto greco, la heta
appunto, scomparsa dalla fonetica greca così come alcuni valori e
contenuti stanno venendo meno nella società contemporanea, causando disagi
emotivi, disturbi comportamentali o vere e proprie patologie.
Abbiamo chiesto a Giuliana Capannelli, Presidente dell'Associazione Heta
- di cui il Centro è struttura operativa - e Responsabile Regionale FIDA,
di spiegare la missione e le attività della nuova struttura.
Dottoressa Capannelli, come è nato e quali sono le finalità del Centro Heta?
Il Centro nasce dall'esperienza di psicologi psicoanalisti e medici che,
lavorando da anni nel campo dei disturbi del comportamento alimentare,
hanno voluto creare un'equipe multidisciplinare che rispondesse in maniera
concreta ed efficace alle reali esigenze dei soggetti con disagio psichico
e disturbi alimentari. Il Centro si prefigge di colmare la notevole
distanza che attualmente separa quelli che sono gli orientamenti ideali di
intervento nei confronti dei DCA, ampiamente esposti nelle linee guida
nazionali, dalle reali possibilità di presa in carico di questi pazienti a
livello regionale.
L'equipe si propone di operare nel rispetto della soggettività di ciascun
paziente, sviluppando metodologie di intervento innovative finalizzate
non solo al superamento del problema nutrizionale o fisico, ma soprattutto
della problematica che sta alla base del disagio. Solo così è possibile
favorire una reale modificazione della posizione del paziente rispetto al
sintomo che eviti o riduca il rischio di ricadute.
A chi si rivolge il Centro?
A tutte le persone affette da disturbi del comportamento alimentare, nelle
diverse manifestazioni in cui il sintomo può presentarsi: anoressia,
bulimia, obesità, disturbi da alimentazione incontrollata, fame nervosa,
vigoressia (o complesso di Adone, ossessiva attenzione alla propria forma
fisica e allo sviluppo muscolare), ortoressia (ossessione maniacale per i
cibi sani), anoressia atletica, ecc. Il Centro, inoltre, accoglie le
richieste di intervento che giungono da genitori e familiari, spesso il
primo tramite per accedere a un percorso terapeutico quando i soggetti
affetti da DCA sono bambini o persone che negano la patologia.
Come vengono strutturate le attività di intervento dell'equipe
multidisciplinare?
Il presupposto fondamentale che sta alla base della nostra modalità di
intervento è che non esistono dei protocolli standard per articolare la
terapia, ma che ogni persona va ascoltata e compresa nella sua
specificità. Per questo le attività del centro sono molteplici e calibrate
sulle esigenze del singolo paziente. I percorsi terapeutici possono essere
individuali o di gruppo e prevedono interventi di tipo psicologico oltre
che nutrizionale e, quando necessario, la consulenza di altri specialisti.
Prevediamo anche uno spazio di ascolto e assistenza per i genitori del
paziente.
Vengono programmati, inoltre, dei laboratori terapeutici strutturati con
l'obiettivo di approdare – utilizzando risorse differenti - a soluzioni
efficaci nei casi in cui è necessario agire indirettamente sul sintomo, o
la richiesta di aiuto è debole. Il primo laboratorio verrà attivato a
gennaio e riguarderà l'obesità infantile; ne seguiranno altri relativi
all'intervento nella prima infanzia, all'obesità adulta, ai ragazzi con
problemi di anoressia e bulimia.
Come nasce la scelta di specializzare le attività del centro con
interventi rivolti all'infanzia?
La proficua collaborazione intrapresa da tre anni con il Reparto di
Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Salesi di Ancona e con la
Fondazione Salesi che ha reso possibile la realizzazione del progetto
Libellula (un programma di intervento pomeridiano per bambini e ragazzi
con anoressia e bulimia che afferivano al reparto in regime ambulatoriale
o di ricovero) ha favorito il consolidamento dell'esperienza nel campo
delle patologie alimentari riferite all'infanzia. Inoltre, è importante
ricordare che i sintomi relativi ai disordini alimentari si manifestano,
purtroppo, sempre più precocemente e che risulta necessario intervenire
prima possibile per impedire una cronicizzazione della problematica.
Il centro si occupa anche di altre tipologie di disagio psichico?
Sì, ci occupiamo anche della cura dei cosiddetti "disturbi della
contemporaneità": depressione, attacchi di panico, dipendenze, crisi
adolescenziali, problemi di coppia.
Inoltre, l'équipe del Centro struttura interventi specifici nell'ambito
della diagnosi e della riabilitazione neuropsicologica.
Si chiamano disturbi del comportamento alimentare, ma non sono malattie
dell'appetito.
Sono, piuttosto, soluzioni patologiche a difficoltà affettive e
relazionali. Per questo, nella maggioranza dei casi vanno affrontati – e
curati – con interventi che integrino aspetti clinici, nutrizionali,
psichiatrici-psicologici, neurologici, endocrini. Un vero e proprio
approccio multidisciplinare, quello adottato da Heta, che produca effetti
terapeutici efficaci e non parziali.
Ufficio
Stampa
www.centroheta.it
Centro Heta,
P.zza A. Diaz, 2
60123 Ancona
Tel/.fax 071 31868