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giovedì 29 dicembre 2022

Sergio Armaroli. Scritturale Uno | Atlante figurato


a cura di Vittorio Schieroni, Elena Amodeo

MADE4ART
Via Ciovasso 17, Milano - Brera District
11 - 25 gennaio 2023
Opening mercoledì 11 gennaio ore 18 - 20

MADE4ART è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 a Brera, il quartiere dell'arte nel centro di Milano, Scritturale Uno | Atlante figurato, mostra personale dell'artista, poeta, musicista e compositore Sergio Armaroli a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni. Come prima iniziativa della nuova stagione espositiva, MADE4ART vuole porre all'attenzione dei visitatori una raccolta di circa 30 collage inediti realizzati da Armaroli nel 2021, in un accumulo di immagini e parole di scritturalità che l'artista, in un atto di appropriazione e collisione, ha estrapolato liberamente da giornali, pubblicità e fotografie.

Questi interventi composti da segni e simboli, da cancellature e forme stereotipate, si avvicinano idealmente alla Poesia visiva e instaurano tra parola e immagine una relazione dialettica, andando a formare un vero e proprio "atlante immaginato" che rivela pensieri, intuizioni e suggestioni propri del loro autore, invitando l'osservatore ad adottare una propria chiave di lettura nell'approcciare con i lavori.
Durante l'inaugurazione si terrà un reading di lettura poetica. I collage verranno inoltre raccolti nel catalogo digitale della Collana MADE4ART Sergio Armaroli. Album Primo | Scritturale: Atlante Figurato e sovra-scritture.
La mostra sarà aperta al pubblico dall'11 al 25 gennaio 2023 con opening mercoledì 11 gennaio dalle ore 18 alle 20; i giorni successivi il lunedì dalle ore 15 alle 19, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 19, il sabato dalle ore 15 alle 18.
 

Sergio Armaroli. Scritturale Uno | Atlante figurato
a cura di Elena Amodeo, Vittorio Schieroni

11 - 25 gennaio 2023
Opening giovedì 11 gennaio ore 18 - 20
Orari di apertura dal 12 gennaio:
lunedì ore 15 - 19, martedì - venerdì ore 10 - 19, sabato ore 15 - 18
Ingresso gratuito su appuntamento
Si invita a verificare sempre sul sito Internet di MADE4ART eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio

Catalogo digitale della Collana MADE4ART
scaricabile da www.made4art.it

MADE4ART
Spazio, comunicazione e servizi per l'arte e la cultura
Via Ciovasso 17, Brera District, 20121 Milano, Italia
Fermate metropolitana Lanza, Cairoli, Montenapoleone
www.made4art.it, info@made4art.it, +39.02.23663618


giovedì 22 dicembre 2022

Quanto conviene il climatizzatore d'aria con pompa di calore

Cosa sono i climatizzatori con pompa di calore? Sono davvero convenienti per riscaldare la nostra abitazione? Domande che ci siamo posti in vista dell'arrivo della stagione fredda, vediamo quali sono le risposte.

Il funzionamento dei climatizzatori a pompa di calore

Cos'è un climatizzatore a pompa di calore? Di solito si acquista un climatizzatore per combattere il caldo estivo, i modelli dotati di pompa di calore, invece, sono strumenti adatti anche contro il freddo.

Questi elettrodomestici sono in grado di produrre uno scambio termico tra ambienti di temperature diverse. Quando si vuole rinfrescare la casa, il climatizzatore, preleva il calore interno e lo butta all'esterno abbassando la temperatura di diversi gradi. Viceversa, quando si vuole riscaldare, la pompa assorbe l'aria calda esterna e la fa confluire dentro la nostra casa.

La tecnologia inverter

I modelli più recenti sono dotati della tecnologia inverter che fa si che il climatizzatore gestisca in automatico la temperatura dell'ambiente, senza mai arrestarsi. Questo permette di avere ambienti mantenuti sempre ad una temperatura impostata ideale ed evita di dover continuare ad accendere e a spegnere il climatizzatore.

Si tratta di un sistema che riduce gli sprechi, ottimizza i consumi energetici e il comfort di casa. Quando procediamo con l'installazione di un climatizzatore, assicuriamoci che sia un modello con inverter.

Differenti tipologie di climatizzatori a pompa di calore

Ad oggi, sul mercato, possiamo trovare due tipi di climatizzatori di questo tipo:

  • i climatizzatori con pompa di calore ad aria: questi raccolgono il calore dall'aria, lo trasportano fuori casa nelle stagioni calde e lo attirano nella abitazione durante quelle fredde;
  • i modelli con pompa acqua aria: questi effettuano lo stesso procedimento ma sfruttano la potenza dell'acqua, questa viene raccolta in una vaschetta nel climatizzatore e convertita in vapore acqueo quando entra in contatto con il calore.

Questa seconda tipologia di modelli ha solitamente una resa migliore rispetto a quelli più semplici ad aria, ma anche il costo è più elevato.

Quali sono i vantaggi?

La scelta di un climatizzatore a pompa di calore per la propria abitazione rappresenta diversi vantaggi:

  • Innanzitutto, come già accennato, si tratta di un sistema flessibile, adatto sia a raffreddare che a riscaldare gli ambienti di casa e in grado di trasportare il calore da un ambiente all'altro.
  • Per la sua struttura richiede meno manutenzioni ed è più facile da installare rispetto ad una caldaia tradizionale.
  • Utilizzando l'aria esterna come mezzo per la climatizzazione, la pompa di calore assicura minori emissioni e, per questo motivo, si può dire uno strumento eco-sostenibile.
  • Convogliare il calore inutilizzato degli ambienti in altri non è solo una scelta sostenibile, permette anche di risparmiare consumi energetici e alleggerire le nostre bollette. In particolare è una situazione ideale per gli ambienti a dimensioni ridotte come gli appartamenti.
  • Con un climatizzatore di ultima generazione è possibile avere a disposizione aria pulita grazie ai sistemi di filtraggio che eliminano allergeni o batteri. Funzionano anche in maniera efficace da deumidificatori per gli ambienti.

I possibili svantaggi

Naturalmente, come per ogni tecnologia, ci sono anche svantaggi, occorre valutare con cautela i pro e i contro per poi procedere ad una scelta mirata della migliore soluzione adatta alle nostre esigenze.

Come prima cosa, il sistema a pompa di calore risente molto delle temperature esterne: se il freddo o l'umidità esterna sono particolarmente elevati il sistema lavorerà con maggiore fatica; in quelle condizioni può formarsi uno strato di brina o ghiaccio che richiederà un maggiore dispendio di energia per il funzionamento.

Utilizzare un climatizzatore per il riscaldamento prevede anche che venga montato un motore esterno, soluzione che potrebbe essere problematica su palazzi storici oppure nel caso di restrizioni nelle parti comuni.

La soluzione climatizzatore può rivelarsi eccessivamente efficace nel deumidificare gli ambienti, costringendoci a far ricorso a umidificatori per controbilanciare.

Per concludere il climatizzatore a pompa di calore si tratta di un ottimo sistema per piccoli ambienti, richiede poca manutenzione e riscalda gli ambienti in poco tempo; otteniamo un vantaggio ancora maggiore in termini di risparmio energetico se utilizziamo fonti di energia rinnovabili come i pannelli solari.

 

Come si effettua una posa degli infissi a regola d'arte?

Quali sono le fasi principali per la posa degli infissi? Quali sono i passaggi fondamentali che permettono di eseguire un'installazione a regola d'arte? Scopriamolo assieme con l'aiuto di un posatore esperto.

Cosa è la posa degli infissi a regola d'arte?

Franco, posatore di serramenti a Monza e Brianza, lavora nel ramo da decenni e sa quanto importante sia aggiornarsi e mantenersi al passo con le tecnologie e le normative recenti per poter garantire una posa degli infissi di qualità.

La posa di un infisso è una fase delicata e importante quanto quella dell'acquisto vera e propria; una posa effettuata in malo modo può rendere inutili anche la porta o la finestra più performanti. Lo scopo dell'attività è quello di ancorare l'infisso alla muratura, unendo le due parti in maniera che non ci siano passaggi di rumore o dispersioni di calore e che l'infisso resista agli agenti atmosferici.

Occorre garantire che il telaio della finestra funzioni correttamente e che questa si apra e si chiuda senza difficoltà, una precisazione basilare... ma non banale.

Norme, certificazioni e livelli del posatore di serramenti

Le linee guida per una posa a regola d'arte partono dalla normativa UNI 11673-1, si tratta di una regola volontaria che prevede che le prestazioni dell'infisso dichiarate in laboratorio siano manutenute anche in opera, una volta installato nelle nostre abitazioni o nelle aziende. La norma dichiara che l'infisso deve mantenere la sua efficienza per tutta la durata della sua esistenza e specifica anche in materiali da utilizzare e le criticità da risolvere.

Le norme UNI 11673 successive hanno implementato il regolamento stabilendo parametri più stringenti come le competenze del posatore di serramenti professionista, i requisiti per i corsi di formazione e di messa in opera del serramento. Tutto questo ha permesso di poter parlare, oltre che di posa a regola d'arte, di una vera e propria posa certificata degli infissi.

Il serramentista in possesso di una certificazione dimostra di essere sempre aggiornato sulle ultime tecniche e offre la garanzia che le prestazioni del serramento in opera rispettino quelle prescritte dal produttore.

Le fasi della posa degli infissi a regola d'arte

Vediamo ora assieme quali passi deve compiere il posatore di serramenti per eseguire il proprio lavoro nel modo migliore. Si tratta di un processo ampio e complesso che si articola in varie parti, ma che consente di fare un lavoro a regola d'arte.

Il rilievo delle misure

Per un lavoro corretto i primi rilievi effettuati in cantiere sono importanti, qui si stabiliscono tutti gli aspetti tecnici e le prestazioni del serramento in accordo con i desideri del cliente. In questa fase sarà essenziale il coordinamento tra cliente, il costruttore, il progettista e un professionista del risanamento energetico.

La progettazione della posa in opera

Di competenza del progettista (ma può essere delegata al produttore del serramento), si svolge in ufficio e consiste nella redazione dei disegni tecnici. Questi progetti dovranno essere realizzati in base ai desideri del cliente, alle esigenze del costruttore e alle normative che regolano la posa degli infissi. In questa fase occorre considerare la tenuta aria-acqua-vento, l'isolamento termico/acustico e il fissaggio meccanico che andrà calibrato a seconda del peso degli infissi.

La realizzazione dei controtelai e degli infissi certificati

I controtelai e i serramenti andranno realizzati o acquistati seguendo scrupolosamente il progetto creato nella fase precedente. Dovranno rispettare forma, misure e tolleranze, ed essere in possesso di tutti gli accessori. La cosa migliore sarebbe che, in questa fase, fosse il posatore di serramenti, con la collaborazione dell'impresa edile, a effettuare la posa dei controtelai.

L'incarico di posa

Il produttore del serramento ha l'obbligo di redigere un Manuale di posa e un Manuale di uso e manutenzione da consegnare al posatore e al cliente; Il fine di evitare incomprensioni e di dichiarare tutti i materiali da utilizzare oltre che fornire un servizio al cliente.

Il montaggio degli infissi

La fase vera e propria di installazione degli infissi. I posatori invieranno il loro lavoro, muniti dei Manuali di posa e di tutte le informazioni per eseguirlo a regola d'arte.

Il verbale di collaudo

A conclusione del lavoro di effettuano i protocolli di collaudo per verificare che i lavori sono stati effettuati secondo il progetto. A seguito si realizza il verbale di corretta posa in opera; saranno segnalate eventuali anomalie o manchevolezze e servirà come dichiarazione per la data di fine lavori in caso ci siano garanzie o incentivi statali.

La garanzia sulla posa

La posa degli infissi a regola d'arte è tale perchè è garantita. Le finestre e la posa devono essere garantite almeno per due anni come prevede il Codice del Consumo. La garanzia sulla posa deve essere rilasciata per iscritto dal posatore che ha eseguito i lavori.

Il post-vendita

L'attività di posa non si conclude dopo aver montato porte e finestre ma prosegue nel tempo grazie ad una attività di manutenzione periodica e pianificata. Il professionista andrà a verificare il corretto funzionamento e l'integrità dei materiali utilizzati. Si potranno pianificare interventi di riparazione e il posatore avrà a disposizione un archivio elettronico che riporta i progetti, i disegni di posa, i manuali e i materiali utilizzati in modo da poter intervenire nel modo più efficace possibile.

 

La formazione obbligatoria per dirigenti sulla sicurezza lavoro

In un articolo precedente abbiamo parlato della figura dei Dirigenti e di come debbano operare per garantire la sicurezza sul posto di lavoro. Per queste mansioni devono essere correttamente formati grazie a corsi specifici; oggi vedremo quali sono le modalità di svolgimento e gli argomenti di questi corsi.

Che formazione ricevono i Dirigenti?

Il percorso formativo del Dirigente per la sicurezza è dettagliato nell’accordo Stato del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008 in relazione ai compiti ed alle responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. In esso sono definiti la durata ed i contenuti del corso.

Il corso Dirigenti fornisce le conoscenze base sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, portando a conoscenza del Dirigente la normativa sull’igiene e la sicurezza sul lavoro contenute nel D.Lgs. 81/2008, ed evidenziandone i compiti e le responsabilità nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Formazione dei Dirigenti: normativa

In tema salute e sicurezza sul lavoro, l'art. 37 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che i dirigenti debbano ricevere, dal datore di lavoro, un'adeguata e specifica formazione, in base ai propri compiti.
In generale, i contenuti della formazione per dirigenti devono riguardare:

  • soggetti coinvolti e relativi obblighi;
  • definizione e individuazione dei fattori di rischio;
  • valutazione dei rischi;
  • individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.

Nello specifico, è poi l'Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 a definire modalità, durata e contenuti del percorso formativo.

  1. Iniziamo dicendo che la Formazione Dirigenti sostituisce quella prevista per i lavoratori e prevede 16 ore di corso divise in 4 moduli:
  2. giuridico - normativo
  3. gestione e organizzazione della sicurezza
  4. individuazione e valutazione dei rischi
  5. comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori.

I contenuti del corso di formazione Dirigenti

Il corso obbligatorio per dirigenti prevede una durata complessiva di 16 ore e un aggiornamento quinquennale di 6 ore. Ecco, nel dettaglio, i contenuti del percorso formativo:

Modulo 1. Giuridico – Normativo

• sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori;
• organi di vigilanza e procedure ispettive;
• soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità e tutela assicurativa;
• delega di funzioni;
• responsabilità civile e penale e tutela assicurativa;
• "responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica" ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.;
• sistemi di qualificazione delle imprese e patente a punti in edilizia.

Modulo 2. Gestione ed organizzazione della sicurezza

• modelli di organizzazione e di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08);
• gestione della documentazione tecnico amministrativa;
• obblighi connessi ai contratti di appalto o d'opera o di somministrazione;
• organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze;
• modalità di organizzazione e di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all'adempimento degli obblighi previsti al comma 3 bis dell'art. 18 del D.Lgs. 81/08;
• ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione.

Modulo 3. Individuazione e valutazione dei rischi

• criteri e strumenti per l'individuazione e la valutazione dei rischi;
• rischio da stress lavoro-correlato;
• rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paesi e alla tipologia contrattuale;
• rischio interferenziale e gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto;
• misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio;
• considerazione degli infortuni mancanti e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti;
• dispositivi di protezione individuale;
• sorveglianza sanitaria.

Modulo 4. Comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori

• competenze relazionali e consapevolezza del ruolo;
• importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale;
• tecniche di comunicazione;
• lavoro di gruppo e gestione dei conflitti;
• consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
• natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

La conclusione del corso di formazione

Al termine del percorso formativo è prevista una prova di verifica finale per il rilascio dell'attestato. Il corso per la sicurezza può essere svolto anche in modalità e-learning e dovrà essere aggiornato ogni cinque anni.

Raccomandiamo sempre di rivolgersi ad un ente accreditato per la formazione sulla nostra sicurezza.

 

lunedì 12 dicembre 2022

Capodanno 2023 con Valeria Borghese al Penelope Sexy Disco di Pontedera

Capodanno 2023 con Valeria Borghese

Dalle ore 21 di Sabato 31 Dicembre alle 7 del 1° Gennaio al Penelope Sexy Disco

 Salutiamo in bellezza il Nuovo Anno insieme alla Sexy Star Valeria Borghese, che ci intratterrà dal palco del Penelope Sexy Disco dalle ore 21 di Sabato 31 Dicembre fino alle 7 del 1° Gennaio 2023 con le sue sensuali performance.

L’ingresso nel locale sarà possibile prenotando i tuoi biglietti per il gran cenone a 70 € a persona (oppure biglietto con due consumazioni e spumante 35 €).

Inoltre, per tutto il mese di Dicembre, come da tradizione, saremo aperti tutti i giorni anche di Lunedì e applicheremo uno sconto del 15% sulle cene aziendali presso il nostro Ristorante erotico.

Grazie alla nostra speciale promozione natalizia Christmas in Love, tu e i tuoi amici potrete quindi trascorrere la magia del Natale circondati da eccitanti ragazze in topless, gustando cibi e bevande di altissimo livello preparati con cura per voi dai nostri chef.

Menù Capodanno 2022 – 2023

  • Antipasto ricco alla toscana con voulevant caldo
  • Sella di vitello allo spiedo con purea di patatine novelle
  • Gran cotechino di porcello con le lenticchie degli auguri
  • Tarte au chocolat


Il tutto accompagnato da acque oligominerali, vino bianco e rosso e calice degli auguri.

Prenota online sul nostro sito entro il 20 dicembre per ottenere uno sconto del 15%à https://www.penelopesexydisco.it/prodotto/capodanno-2023-con-valeria-borghese/

Info & Prenotazioni 3409707900 Telefono & WhatsApp

Geografia del sesso made in Italy

GEOGRAFIA DEL SESSO MADE IN ITALY: GLI ITALIANI "LO FANNO" 10 VOLTE AL MESE


Ecco le nuove statistiche di Incontri-ExtraConiugali.com, regione per regione il bilancio di fine anno: gli italiani fanno sesso più spesso e cercano maggiori trasgressioni, soprattutto in Lombardia (180 rapporti annui), Campania (168), Lazio (166) e Toscana (151).

Sesso, ecco le nuove statistiche: in Italia 2,6 rapporti ogni settimana. Secondo i risultati del Sondaggio di Natale di Incontri-ExtraConiugali.com gli italiani fanno sesso più spesso e cercano maggiori trasgressioni.


Questo è il bilancio di fine anno del sito più sicuro dove cercare un'avventura in totale discrezione e anonimato: gli italiani di età compresa tra i 18 ed i 50 anni "lo fanno" mediamente 123 volte all'anno, ovvero 10 volte al mese, il che significa 2,6 rapporti ogni settimana con una durata media che dal sondaggio risulta essere di 8,5 minuti.


Insomma quasi il doppio rispetto alla media planetaria che —secondo il valore medio degli studi in materia— è di 72 rapporti all'anno con una media di 6 rapporti al mese, ovvero 1,5 volte a settimana.


L'autorevole quotidiano britannico «Daily Mail» sostiene che le coppie felici debbano però consumare dai 3 ai 4 rapporti sessuali la settimana, condizione che quindi non viene soddisfatta nel resto del mondo ma che si concretizza proprio in Italia in Lombardia dove la media è di 3,75 rapporti settimanali, Campania (3,5 rapporti), Lazio (3,45 rapporti) e Toscana (3,15 rapporti).


A tener conto delle premesse del «Daily Mail», le regioni italiane più "infelici" sarebbero invece il Molise (2,1 rapporti settimanali), il Friuli Venezia Giulia (1,95 rapporti) e la Valle d'Aosta (1,92 rapporti), che comunque rimangono al di sopra della media internazionale. Insomma, ancora oggi —nonostante tutto— «Italians do it better and more».


Vi è addirittura un 10,2% degli intervistati che sostiene di fare sesso tutti i giorni. Eppure —stando al giornale britannico— in molte delle nostre regioni mancherebbe ancora un po' di sesso per essere felici. Sarà anche per questo che si tende al tradimento?


«Il problema degli italiani non è il numero di rapporti dentro o fuori dal matrimonio ma il grado di soddisfazione: insomma non è un problema di quantità, ma di qualità. L'insoddisfazione sessuale è una "mina vagante" nei rapporti di coppia, tanto che una coppia su 4 va in crisi. Poi però, la metà di esse si salva proprio grazie al tradimento» risponde Alex Fantini, ideatore di Incontri-ExtraConiugali.com.



Non si tratta quindi di bisogni di intimità non soddisfatti a determinare le scappatelle. Il tradimento si conferma invece —anche in questo ultimo sondaggio— come una «strategia efficace per aumentare la soddisfazione della vita», attraverso la ricerca di una relazione esterna che compensi ciò che manca all'interno della coppia.


La fotografia è stata scattata da Incontri-ExtraConiugali.com coinvolgendo un campione di 2 mila uomini e donne tra i 18 ed i 50 anni, intervistati online dal 5 al 9 dicembre 2022.


Stando ai dati raccolti, tra le curiosità emerge che i più timorosi di deludere il partner sono gli uomini del Friuli Venezia Giulia, i meno preoccupati di lasciarla insoddisfatta sono gli uomini della Sicilia, mentre quelli più ossessionati da un possibile tradimento sono quelli della Calabria.


Poi ancora —emerge dall'indagine— l'età media della "prima volta" è di 18 anni ed a partire da questa età la maggior parte degli adulti ha almeno 1,9 rapporti sessuali a settimana (valore minimo registrato in Trentino Alto Adige), con una media nazionale che è di 2,6 rapporti a settimana.


La ricerca sembra in parte smentire il proverbiale "ardore" degli uomini del Sud, perché —tra le regioni dove si è più attivi sotto le lenzuola— al primo posto si classifica la Lombardia con una media di 3,75 rapporti a settimana. Seguono poi Campania (3,5), Lazio (3,45) e Toscana (3,15).


Infine Incontri-ExtraConiugali.com prende ancora una volta in analisi la tendenza a trasgredire, tracciando uno spaccato per genere dal quale emerge ancora una volta che moltissimi italiani ed italiane sono determinati a sperimentare qualche trasgressione.


Alla domanda «Ti piacerebbe fare qualcosa di trasgressivo?» risponde di sì il 98% delle donne ed il 94% degli uomini. «Insomma, se in passato era più l'uomo a cercare sesso trasgressivo, questo desiderio oggi è ancora più marcato nelle donne e questo spiega il boom del BDSM» sottolinea il fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com.


Andando poi ad analizzare nei dettagli i desideri nascosti dei nostri connazionali, ammettendo risposte multiple, si scopre invece che il tradimento è il "new normal" degli italiani. Tradire non è infatti considerato più una trasgressione, quanto invece lo rimane il BDSM, i giochi con oggetti o il ménage à trois.


Alla domanda «Cosa vorresti fare di trasgressivo?» la preferenza per il sadomaso soft è stata la risposta dell'85% delle donne e del 79% degli uomini. Questa trasgressione si colloca così al primo posto per entrambi i sessi.


Al secondo posto delle fantasie di trasgressione vi sono i giochi con oggetti per le donne (74%) ed i rapporti a tre per gli uomini (62%), mentre il sesso all'aperto o in luoghi insoliti occupa invece il terzo posto per entrambi i sessi (58% di gradimento per gli uomini e 59% per le donne).



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Sessualità, le trasgressioni per il 2023

SESSUALITÀ: GLI ITALIANI "LO FANNO" IN MEDIA 10 VOLTE AL MESE, ECCO LE TRASGRESSIONI PER IL 2023


Ti piacerebbe fare qualcosa di trasgressivo? Risponde di sì il 98% delle donne ed il 94% degli uomini. «Se in passato era l'uomo a cercare sesso trasgressivo, questo desiderio oggi è più marcato nelle donne e così si spiega il boom del BDSM» spiega il fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com

Gli italiani fanno sesso più spesso e cercano maggiori trasgressioni. Questo è il bilancio di fine anno di Incontri-ExtraConiugali.com, il sito più sicuro dove cercare un'avventura in totale discrezione e anonimato, che ha potuto appurare attraverso un sondaggio online che italiani di età compresa tra i 18 ed i 50 anni "lo fanno" mediamente 123 volte all'anno, ovvero 10 volte al mese, il che significa 2,6 rapporti ogni settimana.


La fotografia è stata scattata coinvolgendo un campione di 2 mila uomini e donne intervistati online dal 5 al 9 dicembre 2022. E, stando ai dati raccolti, è in crescita la tendenza a trasgredire.


Cosa c'è da aspettarsi per il 2023? Il 98% delle donne ed il 94% degli uomini vuole realizzare una qualche trasgressione.


«Se in passato era più l'uomo a cercare sesso trasgressivo, questo desiderio oggi è ancora più marcato nelle donne e così si spiega il boom del BDSM» spiega il fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com.


Andando ad analizzare nei dettagli i desideri nascosti dei nostri connazionali, si scopre che il tradimento è il "new normal" degli italiani. Tradire non è infatti considerato più una trasgressione, quanto invece lo rimane il BDSM, i giochi con oggetti o il ménage à trois.


Alla domanda «Cosa vorresti fare di trasgressivo?» la preferenza per il sadomaso soft è stata la risposta dell'85% delle donne e del 79% degli uomini. Questa trasgressione si colloca così al primo posto per entrambi i sessi.


Al secondo posto delle fantasie di trasgressione vi sono i giochi con oggetti per le donne (74%) ed i rapporti a tre per gli uomini (62%), mentre il sesso all'aperto o in luoghi insoliti occupa invece il terzo posto per entrambi i sessi (58% di gradimento per gli uomini e 59% per le donne).



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giovedì 8 dicembre 2022

CS: ITALIAN GROOVE COLLECTIVE: L’ALBUM DELLE 55 ICONE DEL GROOVE ITALIANO

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COMUNICATO STAMPA

ITALIAN GROOVE COLLECTIVE: 
L'ALBUM DELLE 55 ICONE DEL 
GROOVE ITALIANO

E' il primo album del Collettivo Nazionale  dei Musicisti Professionisti uniti dalle sonorità Funk-Soul-Jazz

Il 9 dicembre 2022 esce il primo album dell'Italian Groove Collective (IGC), il collettivo nazionale che unisce il Groove al Jazz e al Funky.

Disponibile in tutte le piattaforme digitali ed in formato cd nei migliori negozi di musica.

 

Ben 55 musicisti molto conosciuti, tutti professionisti noti come solisti o come solidi membri delle band dei big della musica Italiana si sono riuniti durante il lockdown per dare vita a un progetto nuovo e che guarda in grande. Non solo la voglia di stare insieme e di fare musica ma ciò che li accomuna è anche la spinta a voler creare qualcosa di nuovo e di grande valore artistico ma allo stesso tempo che sia rappresentativo di un genere ben specifico ma anche di facile approccio anche per i non assidui seguaci di uno specifico genere musicale.

 

L'IGC, si articola in un progetto discografico gestito da MTmusic, unitamente ad una progettualità live. Il primo singolo, Smart Working è uscito in radio e in tutte le piattaforme digitali ad ottobre 2021 e il secondo singolo, Jump Through Hoops,  ad agosto 2022

 

 

TRACKLIST: 

 


1 - SMART WORKING (3:56)

(Costantino Ladisa - Gianni Vancini)

 


2 - PARADISE COVE (3:37)

(Federico Luongo - Gianni Vancini)

 


3 - YOU'RE MY EVERYTHING (5:57)

(Raymond Donnez , Jean Manuel Descarano , Leroy Gomes)

 


4 - FENKY 70 (3:44)

(Costantino Ladisa - Gianni Vancini)

 


5 - MY FANTASY (4:51)

(Danilo Riccardi)

 


6 - SOULFUL DISTANCES (5:16)

(Carlo Maria Micheli - Costantino Ladisa)

 


7 - PLAY TOGETHER (3:45)

(Enzo Anastasio - Gianni Vancini)

 


8 - BELIEVE ME (5:31)

(Gianni Vancini - Costantino Ladisa)

 


9 - JUMP THROUGH HOOPS (4:54)

(Donato Sensini)

 

10 - FEVER (5:12)

(Eddie Cooley - Otis Blackwell)

 

11 - 1993 (3:54)

(Marco Dirani - Gianni Vancini)

 

12 - A ME ME PIACE O BLUES (5:07)

(Giuseppe Daniele)

 

 

Ascolta l'album ITALIAN GROOVE COLLECTIVE_dal 9 dicembre: 

https://bit.ly/3udZoLC

 

 

INFORMAZIONI SU ITALIAN GROOVE COLLECTIVE

Tra i fondatori dell' IGC, Costantino Ladisa (Presidente della Nazionale Italiana Jazzisti e sax con collaborazioni  internazionali di rilievo alle spalle) e Gianni Vancini (una delle stelle Italiane del sassofono, considerato da molti "L'Ambasciatore Italiano del Jazz Contemporaneo". Con i suoi album è stato più volte nei primi posti in classifica negli USA,Canada, Netherlands, Sweden e Switzerland Top Jazz Charts; insieme al produttore Greg Manning ha composto Top Down, dichiarata Best Song of The Year 2019 della Billboard Smooth Jazz Chart). Altri prestigiosi sassofonisti: Donato Sensini, Enzo Anastasio, Carlo Maria Micheli.

Gli altri protagonisti del progetto Italian Groove Collective divisi per strumento che li rappresenta:

Batteria: Cristiano Micalizzi, Luca Trolli, Lucrezio De Seta, Andy Bartolucci, Ricky Roma, Bruno Farinelli, Paolo Rubboli

Basso: Lorenzo Feliciati, Francesco Puglisi, Matteo Carlini, Carlo Bianchi, Alessandro Benedetti, Marco Dirani, Diego Imparato, Christian Capasso

Tastiere: Danilo Riccardi, Antonio Iammarino, Emiliano Pari, Jacopo Carlini, Michele Bonivento, Mario Nappi, Andrea Bonetti.

Chitarra: Alfredo Bochicchio, Federico Luongo, Maurizio Grondona, Stefano Profazi, Stefano Zaccagnini, Lorenzo Salvatori, Elia Garutti

Fiati: Sandro Comini, Fabio Baù, Giancarlo Ciminelli, Sergio Vitale, Ambrogio Frigerio, Pietro Pellegrini, Alessandro Tedesco, Gianfranco Campagnoli, Luca Giustozzi, Gabriele Pistilli, Davide Vicari

Percussioni: Daniele Leucci

Voci: Valentina Ducros e Francesca Silvi

Archi: Rossella Zampiron (Cellos), Elisa Semprini (Violins)

Programmazione Archi: Vittorio Giannelli

Come outsider stranieri con legami al Groove inoltre: Stan Sargeant al basso, Matt Backer e Soren Reiff alle chitarre e l'icona disco Leroy Gomez Santa Esmeralda alla voce.

 


Italian Groove Collective: Ben 55 Musicisti Professionisti per la prima volta riuniti per dare voce al Groove

 

 

 

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mercoledì 7 dicembre 2022

Come far diventare gli infissi un elemento di arredo

Gli infissi possono diventare elementi di arredo? Le porte e le finestre sono tra gli elementi più importanti della nostra abitazione, sono anche i primi visibili dall'esterno, i più evidenti... Vediamo allora come sceglierli per migliorare lo stile di casa.

Per l'arredo i dettagli sono importanti

Gli infissi di casa hanno il compito di offrire protezione termica agli ambienti interni. Ma con il tempo, questi elementi, hanno iniziato a rivestire una funzione sempre maggiore importante tra gli elementi d'arredo e gli interior design hanno sempre iniziato di più a lavorarci come fosse un vero e proprio elemento decorativo.

Per ottenere al meglio questi risultati è opportuno fare attenzione ai dettagli: scegliendo il prodotto giusto, sia come struttura che per materiale, è possibile aumentare il fascino del nostro arredamento.

Ad esempio, la scelta di porte a scomparsa può rivelarsi sia una scelta pratica che estetica, creando continuità con le pareti dei nostri ambienti. Scegliere il giusto serramento significa trovare quello che si sposa nel modo migliore con la facciata, le pareti, i pavimenti e il resto dell'arredamento.

Quale materiale scegliere

Il primo punto da tenere in considerazione è il materiale in cui sono realizzate porte e finestre. Si tratta anche del primo punto di equilibrio tra qualità ed estetica: il materiale non solo determina le caratteristiche tecniche del serramento, ma anche le sensazioni che ci fornisce in relazione agli ambienti in cui è installato.

L'elenco dei materiali con cui può essere realizzato un infisso è cresciuto con l'affermarsi di nuove tecnologie e metodi produttivi, oggi si può scegliere tra:

  • il PVC, un materiale plastico che coniuga la duttilità dei materiali sintetici di nuova generazione alla durevolezza e al risparmio;
  • il legno, che offre il calore e quel senso di classicità che sono tipici di questo materiale;
  • l'alluminio che permette di creare infissi di grandi dimensioni che offrono l'eleganza del metallo;
  • l'utilizzo di materiali misti come legno/alluminio o alluminio/PVC permette di ottenere una soluzione doppia per coniugare al meglio design e resistenza del metallo nel profilo dei serramenti.

Il colore dei nostri infissi

Il materiale determina, molto spesso, anche il colore dei nostri infissi e questo incide notevolmente sulle sensazioni che riceviamo e su come possono arredare la nostra casa. A seconda del materiale e del modello prescelti possiamo avere a disposizione una grande varietà di colorazioni.

Ad esempio, se andiamo ad installare serramenti in PVC avremo a disposizione un materiale che si presta ad essere altamente personalizzato. Anche con gli infissi in alluminio possiamo ottenere una grande varietà di tonalità, mentre il legno ci permette di spaziare tra tutte le calde tonalità di questo materiale o si presta ad essere dipinto.

Il bianco dona eleganza e uno stile moderno ai nostri ambienti, le tonalità del legno offrono calore e uno stile classico, i colori intensi hanno carattere e interrompono la continuità cromatica delle pareti e dell'arredo; i toni scuri, per finire, creano contrasto con tonalità più morbide.

La tipologia di apertura

Come abbiamo anticipato prima, anche la tipologia di apertura scelta per i nostri infissi, incide sul risultato del nostro arredo. Anche qui la tecnologia gioca un grosso ruolo perchè ci permette di scegliere tra differenti soluzioni.

L'installazione di una porta scorrevole può fornire un senso di continuità tra gli ambienti e offrire luminosità alla nostra abitazione; ancora di più se scegliamo una porta scorrevole con profili a scomparsa: la luce che otterremo sarà ancora maggiore.

Con una finestra fissa possiamo ottenere pareti in vetro di grandi dimensioni ideali per dare all'ambiente un'aria illuminata, elegante e spaziosa. Porte e finestre ad anta e a anta ribalta sono la soluzione classica, ma anche questa può servire a dare un tono al nostro stile d'arredo.

Il design dei nostri infissi d'arredo

Il gusto estetico è una questione molto personale, comunque, dobbiamo ricordare che una volta scelti i nostri infissi, la tipologia e il materiale, le finiture sono una questione di gusto.

Per questo motivo non esiste una unica soluzione univoca per determinare lo stile migliore per le nostre porte e finestre, ma è possibile trovare differenti soluzioni con l'aiuto di un serramentista professionista. Esistono comunque tendenze d'arredo che ci possono ispirare nella scelta dei nostri infissi.

Lo stile industriale, ad esempio, dinamico, smart e dall'aria vintage. Uno stile "vissuto" composto da elementi in metallo nero, apparentemente “consumato”, ceramica e legno massello grezzo. Le finestre saranno grandi e di forma quadrata, ideali per lasciare passare una gran quantità di luce, con infissi in metallo o PVC. Oppure lo stile scandinavo: composto da forme essenziali e materiali naturali, presta attenzione alla funzionalità della mobilia; è dominato da tonalità chiare, come il bianco o il panna e gli infissi di porte e finestre sono in legno o PVC, in linea con l'ambiente e eco-sostenibili, garantendo l'isolamento termico.

Sicurezza e tecnologia dei nostri infissi d'arredo

L'importanza dei nostri serramenti viene, prima di tutto, dalla sicurezza che offrono alla nostra casa. Soprattutto negli ultimi tempi l'esigenza di serramenti sicuri è diventata un punto fondamentale. Non parliamo soltanto della inviolabilità della nostra abitazione ma anche di isolamento termico e acustico, caratteristiche essenziali per migliorare il comfort, la salubrità e il risparmio.

Vi è una fortissima richiesta di infissi di questo tipo e la tecnologia ci viene in soccorso con un'ampia gamma di prodotti per tutte le esigenze, ma, come abbiamo detto, a queste caratteristiche occorre unire il design, l'aspetto che rende l'infisso un elemento d'arredo in linea con il nostro gusto estetico.

 

Mancanza di pressione dell'acqua nel condominio, che fare?

Chi abita ai piani alti di un condominio o lavora in un palazzo alto può rendersi conto di come la pressione dell'acqua possa venire a mancare. Perchè succede questo? E soprattutto... come rimediare?

Poca pressione? Non un problema minore

La pressione dell'acqua che esce dai rubinetti di casa è il metro dello stato di salute del nostro impianto. Pressione e portata sono le tue misurazioni su cui si basa la costruzione degli acquedotti, dall'antichità fino ai giorni nostri e fino agli impianti delle nostre abitazioni.

La portata è la misura della quantità di acqua che scorre nella tubatura in un secondo, la pressione, invece, misura la forza con cui questa fluisce. La pressione, quindi, influenza anche la portata; se la pressione è troppo bassa il nostro getto d'acqua si trasformerà in rivolo scadente anche se il miscelatore è aperto al massimo.

Il problema di pressione dell'acqua può influenzare sia l'acqua fredda che quella calda, può ridurre il getto della nostra doccia e prosciugare i rubinetti del nostro bagno o della nostra cucina. Un problema non indifferente che può minare seriamente il confort della nostra casa.

Quanto deve essere la pressione dell'acqua nel condominio?

Solitamente il valore medio della pressione per l'acqua negli appartamenti e nelle case deve essere compreso tra 1,5 e 3 Bar. Si tratta del range corretto per garantire il giusto funzionamento di ogni rubinetto, e, di conseguenza, di tutti gli elettrodomestici collegati all'acqua corrente, come lavatrici, lavastoviglie e caldaie.

Un metodo per capirne l'effettivo valore è utilizzare un misuratore di pressione dei fluidi, come un manometro, per effettuare la registrazione dei vari rubinetti di casa.

Poca pressione dell'acqua: effettuiamo una analisi preliminare

Quando verifichiamo un calo nella pressione del flusso dell'acqua nella nostra abitazione le cause possono essere differenti. Prima di tutto ci potrebbe essere un problema con il servizio erogato dall'acquedotto, ad esempio una riduzione dovuta a un problema temporaneo. Se questo è il caso possiamo solo aspettare e rivolgerci al nostro fornitore.

Differente è la questione se il problema è legato al nostro impianto condominiale. In questo caso il motivo potrebbe essere una perdita nell'impianto o l'ostruzione dei tubi causata da calcare. Anche la parziale chiusura della valvola principale o un rubinetto bloccato possono provocare perdita di pressione.

Un problema di spinta

Ma, molto spesso, si tratta di un problema legato all'utilizzo dell'acqua da parte di più utenze contemporaneamente; in questo caso noteremo un calo durante la giornata ad orari specifici. Molto spesso il sistema non è adeguato a soddisfare il bisogno di nuclei abitativi sempre più esigenti.

Questo problema è riscontrabile più facilmente ai piani alti: fisiologicamente l'acqua deve essere spinta per servire gli impianti di un appartamento al settimo piano o una casa in collina, ma la spinta è insufficiente per erogarla nel migliore dei modi.

Possibili soluzioni al problema della pressione dell'acqua

Innanzitutto è bene analizzare le varie situazioni per trovare la soluzione migliore. Per questo, in presenza di problemi con il nostro impianto, è sempre bene consultare una azienda esperta nell'installazione e manutenzione di impianti idraulici.

Come prima cosa, controlliamo i nostri rubinetti: è importante che gli erogatori non siano ostruiti, si può andare a smontarli e effettuare la pulizia con acqua e aceto per vedere se il problema si risolve.

Controlliamo che la valvola principale dell'acqua sia correttamente aperta. Se riscontriamo continui consumi d'acqua anche chiudendo tutti i rubinetti è possibile che ci troviamo di fronte a una perdita, in questo caso possiamo rivolgerci al nostro idraulico di fiducia.

In casi più gravi può essere necessario effettuare una pulizia delle tubature e della caldaia per eliminare eventuali incrostazioni di calcare. Per risolvere è possibile installare un addolcitore d'acqua condominiale o per il proprio appartamento in grado di ridurre i sedimenti presenti nell'acqua che circola nelle nostre tubature.

Cosa è una pompa elettronica di sollevamento?

Se nessuna di queste soluzioni ha effetto e la pressione dell'acqua nel nostro appartamento all'ultimo piano è ancora vergognosa, allora potrebbe essere necessario potenziare la pompa di sollevamento.

Questa permette di spingere l'acqua verso l'alto in modo che raggiunga tutti gli appartamenti dell'edificio e che scorra dai rubinetti tutta con una pressione adeguata. Installare e manutenere una pompa elettronica per il sollevamento acqua garantisce un sistema sempre in perfetta efficienza.

Una pompa elettronica (o elettropompa) dotata di un inverter, è uno strumento di nuova generazione che si attiva automaticamente per fornire la giunta spinta all'acqua nel vostro condominio.

 

Cos'è e a cosa serve il formato vettoriale delle immagini

Se vi è mai capitato di lavorare con le immagini vi sarete imbattuti nella richiesta di una immagine di tipo vettoriale. Ma sai davvero di cosa si tratta e di che utilizzo ha?

I differenti tipi di file immagine

Iniziamo con il fare un distinguo sulle tipologie di immagini digitali. Fondamentalmente queste possono essere di due tipi: raster o vettoriali.

Le immagini raster

Le immagini raster (chiamate anche bitmap) sono immagini composte da pixel colorati, singoli puntini che vanno a comporre l'intera figura. Questi file sono caratterizzati anche dal fatto di avere una dimensione e una risoluzione propria. Questo significa che sono composte da un numero finito di quei pixel disposti su una dimensione precisa. Se queste immagini vengono ingrandite oltre la loro dimensioni originali notiamo subito come subiscano una perdita di definizione e appaiano sgranate e dentellate. Quest'effetto è chiamato, appunto, pixellatura.

Può sembrare uno svantaggio ma in realtà questo tipo di immagini può riprodurre un enorme numero di dettagli e sfumature, basti pensare alle fotografie digitali e a tutti i dettagli che offrono.

Le immagini vettoriali

Le immagini vettoriali differiscono dalle raster. Non sono composte da pixel ma sono generate da un insieme di equazioni matematiche che producono punti, linee e forme. Queste equazioni matematiche che definiscono le figure sono i cosiddetti vettori (da qui il nome) e hanno la caratteristica di essere indipendenti dalla risoluzione.

I vantaggi di una immagine vettoriale

Il formato vettoriale, rispetto a quello raster, ha i seguenti vantaggi:

  • Si tratta di una grafica scalabile all'infinito: come accennato è indipendente dalla risoluzione; questo significa che le forme generate matematicamente vengono ricalcolate ogni volta che si effettua un ingrandimento o una riduzione.
  • I colori dei file in vettoriale sono modificabili in modo semplice e veloce; basta selezionare una forma o una linea per andare a cambiare il colore che le è stato assegnato, è anche possibile passare da un profilo di colore ad un altro, ad esempio dall'RGB ad un Pantone.
  • Si può lavorare su questo tipo di immagini visualizzando solo i contorni; è possibile attivare e disattivare con facilità i riempimenti per tutti gli elementi che compongono l'immagine per visualizzare solo i bordi. Si tratta di un tipo di visualizzazione molto importante perchè permette di individuare gli elementi nascosti e rende possibile progettare guide per le attrezzature che effettuano tagli e incisioni.

I tipi di file vettoriali

Le immagini digitali in formato vettoriale sono caratterizzate da delle estensioni particolari e se dobbiamo lavorare con questo tipo di immagini assicuriamoci di aver salvato questo tipo di file.

I formati più importanti delle immagini vettoriali sono:

  • AI - Adobe Illustrator, il formato standard compatibile con i programmi della suite Adobe.
  • EPS - Encapsulated PostScript, altro formato standard per le immagini vettoriali compatibile con i maggiori programmi come Illustrator o Corel Draw.
  • SVG - Scalable Vector Graphics, un nuovo formato adatto alle immagini vettoriali per la creazione di siti web.
  • PDF - altro formato Adobe per la condivisione dei documenti, permette anche il salvataggio delle immagini vettoriali.

A cosa serve un file vettoriale?

La differenza tra i due tipi di immagine fa si che ogni formato sia più adatto per uno scopo preciso. In questo caso, i file vettoriali per le loro caratteristiche, sono molto adatti alla stampa.

Come prima cosa sono molto utili nel disegno tecnico, ad esempio in CAD e in ingegneria.

Ma si tratta anche di un formato prezioso utilizzato dai progettisti grafici per la creazione di loghi e della grafica coordinata perchè si tratta di elementi che possono servire sia su un biglietto da visita che su un cartellone colossale. Ma questo tipo di formato si adatta bene per qualsiasi progetto vada stampato su brochure, volantini, cartelloni o icone per software.

 

Le mansioni del dirigente in ambito salute e sicurezza sul lavoro

Quello di Dirigente è un ruolo di grande responsabilità, ma non tutti sanno che la normativa prevede che tra i suoi compiti ci sia anche quello di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e la prevenzione dei rischi. Ma di quali funzioni si deve occupare esattamente?

Chi è il Dirigente d'azienda?

Il Dirigente è la figura aziendale incaricata dal datore di lavoro di organizzare l’attività lavorativa dei dipendenti controllandone lo svolgimento.

Perché possa svolgere questa sua attività al meglio deve essere adeguatamente formato in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

In ambito sicurezza, è l'art.2 del D.Lgs. 81/08 (comma 1, lettera d) a fornire la definizione di dirigente, ovvero quella “persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa”.

Gli obblighi in ambito Sicurezza sul Lavoro

Gli obblighi del Dirigente, in materia di sicurezza sul lavoro, vengono definiti dall’art.18 del D.Lgs. 81/08. Sono, in realtà, gli stessi di quelli del datore di lavoro, che però possono essere estesi anche ai dirigenti, in base alle mansioni conferite loro.

Tenuto conto di ciò, il Dirigente può avere l’obbligo di:

  • nominare il medico competente per la sorveglianza sanitaria;
  • designare gli addetti antincendio e primo soccorso;
  • nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza;
  • fornire gli adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) ai lavoratori;
  • prendere le misure appropriate affinché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e addestramento possano accedere alle zone che li espongono a un rischio grave e specifico;
  • richiedere che i singoli lavoratori osservino le norme vigenti e le disposizioni aziendali che riguardano sicurezza e igiene del lavoro, uso dei mezzi di protezione collettivi e DPI;
  • richiedere al medico competente l'osservanza degli obblighi previsti a suo carico;
  • adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, i lavoratori abbandonino il posto di lavoro o la
  • zona pericolosa;
  • informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
  • fornire adeguata informazione, formazione e addestramento, in base agli articoli 36 e 37;
  • salvo eccezione motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere l’attività in una situazione di lavoro ove persista un pericolo grave e immediato;
  • verificare periodicamente la perdurante assenza di rischio, prendendo provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno;
  • adottare le misure necessarie per la prevenzione incendi, l'evacuazione dei luoghi di lavoro, e per casi di pericolo grave e immediato, in base all'articolo 43. Queste misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o dell'unità produttiva e al numero delle persone presenti;
  • convocare la riunione periodica nelle unità produttive con più di 15 lavoratori;
  • provvedere all'aggiornamento delle misure di prevenzione in relazione ai cambiamenti organizzativi e produttivi o all'eventuale evoluzione della tecnica di prevenzione e protezione;
  • vigilare affinché i lavoratori con obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza l’idoneità.

Che formazione deve ricevere un Dirigente?

Il percorso formativo è dettagliato nell’accordo Stato del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008 in relazione ai compiti ed alle responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro. In esso sono definiti la durata ed i contenuti del corso.

Il corso fornirà le conoscenze base su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro contenute nel D.Lgs. 81/2008, ed evidenzierà i compiti e le responsabilità del Dirigente nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Naturalmente la formazione dovrà essere erogata da un ente accreditato in grado di fornire corsi per la formazione dei Dirigenti certificati. Vedremo più nello specifico il programma del corso in un prossimo articolo.

 

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