L'Amministrazione Comunale intitolerà un Viale nel Parco dell'Ombrellino, nello spazio dedicato ai poeti e agli scrittori, ad Antonio Seccareccia, finalista al Premio Viareggio nel 1959, tra i fondatori del Premio Poesia Frascati.
Originario di Galluccio, in provincia di Caserta, ex carabiniere, in molti lo ricordano come "il maresciallo", svolse servizio a Frascati. Nel 1964 aprì una libreria, la prima nella Città, che in pochi anni divenne un importante riferimento culturale e formativo per il territorio.
La grande passione per la letteratura gli fece conoscere e poi frequentare tanti scrittori ed intellettuali, molti dei quali da lui invitati venivano a Frascati per bere un buon bicchiere di vino, leggere i versi scritti da ognuno e commentare fatti ed avvenimenti nazionali e internazionali.
Un gruppo che si formò spontaneamente intorno a Seccareccia e che comprendeva: Ugo Reale, Elio Filippo Accrocca, Giorgio Caproni, Alberto Bevilacqua, Franco Simongini, Massimo Grillandi, Lamberto Santilli, Aldo Accattatis e Alfonso Gatto.
Scrive Ugo Reale «Ognuno dava notizie sul lavoro che stava compiendo, si sapeva così qualcosa dei libri di imminente pubblicazione... Si rafforzava quel singolare sodalizio in cui circolavano intese e progetti, specialmente opinioni sulla poesia e la volontà di incrementarne la conoscenza e l'amore. Di qui l'idea di un premio di poesia. L'occasione si presentò in quell'autunno, quando noi amici di Roma fummo invitati ad una cena per festeggiare il primo anno del giornale "Il Tuscolo" (diretto da Giuseppe Toffarello ndr). Caproni, Seccareccia ed io facemmo la proposta di un premio per poesie inedite consistente in una botte di vino. Proposta che fu accettata con calore dagli amici del "Tuscolo" e poi dalle istituzioni cittadine, dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e dal Consorzio dei Vini Tipici. Nacque così il "Premio Frascati".
Proprio ad Antonio Seccareccia è intitolato il Premio Nazionale di Poesia Frascati, riconoscimento sempre più apprezzato e inserito tra i Premi letterari nazionali più ambiti. Ed ora Frascati vuole ricordare ancora il poeta e narratore con l'intitolazione di questo Viale in uno dei parchi più belli e frequentati della Città, dopo quelli dedicati a Giorgio Caproni, Italo Alighiero Chiusano e Henrik Ibsen.
Rispetto a fantomatiche dichiarazioni apparse sulla stampa, si ribadisce che il Parco dell'Ombrellino è dedicato alla letteratura e che, con i tempi dovuti, verrà individuata per Romano Mergè, a noi molto caro, un'idonea soluzione, come per altre personalità della nostra Città che ci stanno molto a cuore.
Per citare un illustre scrittore veneziano, Carlo Goldoni, quelle sviluppate sui media in merito a questa vicenda, come su altre, sono "baruffe chiozzotte" di cui Frascati, sinceramente, non ha bisogno. Così come appare superflua la querelle sul nome del Premio di Poesia Frascati e su chi lo ha fondato. Si auspica, in tal senso, che le parole di Ugo Reale diano finalmente una versione definitiva e storica appropriata.
Infine, si sottolinea come, da sempre, a chinare il capo sono coloro che fanno un uso sistematico della demagogia e si contraddistinguono nel loro operare per la non conoscenza, la non preparazione e l'approssimazione sulle tematiche e sulle problematiche che vanno ad affrontare, come già più volte è accaduto!
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