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venerdì 9 giugno 2006
Carnival Super Store ti veste per i Mondiali!
giovedì 8 giugno 2006
COBAT: REGIONE PIEMONTE IN PRIMA LINEA NELLA TUTELA DELL'AMBIENTE
FIRMATO IL PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL COBAT E LA REGIONE
PER IL RECUPERO DELLE BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE
La sigla del Protocollo di intesa
Torino, 8 giugno '06 - Quest'oggi, a Torino, presso la sede della Giunta
regionale del Piemonte, Michele ZILLA, Direttore Generale del COBAT,
Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste, e Nicola DE RUGGIERO, Assessore
all'Ambiente della Regione Piemonte hanno siglato il Protocollo di Intesa
per la raccolta e il riciclo delle batterie al piombo esauste in tutto il
territorio del Piemonte.
Si tratta di uno dei primissimi accordi in cui un'intera Regione
sottoscrive un Protocollo di intesa con il COBAT: un risultato molto
importante ai fini della salvaguardia dell'ambiente.
Le batterie al piombo esauste (utilizzate per avviare i mezzi di
trasporto) possono trasformarsi in potenti agenti d'inquinamento, se
abbandonate per strada, disperse in natura o peggio gettate nei laghi o
nel mare.
Per questo con la legge L. 475/88 in Italia è stato istituito il COBAT,
che ha il compito di assicurare la raccolta e il corretto riciclo delle
batterie al piombo esauste e di monitorarne qualsiasi attività di
raccolta, commercializzazione e riciclo che emerga sul territorio
nazionale.
Obiettivo del Protocollo di intesa: mai più batterie esauste abbandonate
nel territorio piemontese
Mai più batterie esauste disperse nelle Regione Piemonte! È quanto si
prefigge il Protocollo di intesa, stabilendo che i consorzi obbligatori di
bacino piemontesi competenti per l'organizzazione della raccolta dei
rifiuti (previsti dalla legge regionale n. 24/2002) ed il COBAT, tramite
la cooperazione della Regione Piemonte, collaboreranno per favorire la
raccolta ed il successivo riciclo delle batterie esauste contenute nei
rifiuti solidi urbani o abbandonate sui territori comunali.
La leadership italiana nella raccolta e riciclo delle batterie
Attualmente, il COBAT vanta in ambito internazionale una leadership, che
fa dell'Italia un caso d'eccellenza ambientale nella raccolta e nel
riciclo di questa tipologia di rifiuti pericolosi. L'alto tasso di
raccolta delle batterie sull'immesso al consumo, le quantità assolute di
batterie recuperate, l'elevata raccolta pro-capite, il più basso
sovrapprezzo sulla vendita di nuove batterie (solo 76 centesimi
sull'acquisto di batterie per auto) sono gli elementi che hanno permesso
al Consorzio italiano di raggiungere un primato che gli viene unanimemente
riconosciuto.
Dal 1991, (anno di inizio della sua attività), ad oggi il COBAT ha
raccolto e riciclato quasi 2,5 milioni di tonnellate di batterie esauste,
recuperando più di 1,3 milioni di tonnellate di piombo.
Solo nel 2005 sono state recuperate oltre 200 mila tonnellate di batterie
(di cui poco meno di 19.000 tonnellate solo nella Regione Piemonte, che
risulta essere una delle regioni più virtuose in questa attività).
Con il riciclo delle batterie esauste non solo sono state sottratte
sostanze tossiche e nocive per ambiente e salute collettiva, ma sono stare
recuperate anche importanti risorse. Basti pensare che ogni anno il 40%
del fabbisogno nazionale di piombo è soddisfatto con il piombo secondario,
e vengono risparmiati otre 90 milioni di euro sulle importazioni di questo
metallo.
La sostituzione fai-da-te e la dispersione delle batterie nell'ambiente
Gli studi condotti dal COBAT hanno appurato che l'attività del fai-da-te,
ossia la sostituzione in proprio della batteria d'avviamento, è la
fondamentale causa della dispersione di questo rifiuto pericoloso. Proprio
con la finalità di contrastare il fenomeno dell'abbandono delle batterie
provenienti dall'auto-sostituzione, il COBAT propone agli Enti Locali la
stipula di una Convenzione, mediante la quale si impegna, attraverso un
proprio raccoglitore incaricato, a consegnare gratuitamente, presso le
isole ecologiche per la raccolta differenziata, adeguati contenitori dove
depositare le batterie esauste abbandonate o consegnate direttamente dai
cittadini, e successivamente ad avviare un servizio, anch'esso gratuito,
di ritiro. Attualmente il COBAT ha attivato questo servizio in 3.515
Comuni italiani, corrispondenti ad una popolazione ivi residente pari al
64% della popolazione nazionale.
Con il Protocollo di intesa firmato oggi, il COBAT e la Regione Piemonte
hanno deciso di collaborare per arrivare a dotare quei Consorzi, ancora
sprovvisti, di appositi punti di conferimento, e recuperare in questo modo
il maggior numero possibile di batterie esauste.
Le dichiarazioni
Michele Zilla, Direttore Generale COBAT: Il nostro impegno è di ottenere
gli stessi risultati, consolidati nel mondo professionale, anche nel
settore fai-da-te. L'obiettivo che vogliamo perseguire attraverso il
Protocollo di intesa con le amministrazioni regionali, provinciali e
comunali è di moltiplicare sul territorio i punti di raccolta per
agevolare cosi il cittadino nel momento della cessione del rifiuto e
renderlo attore dell'educazione ambientale del nostro Paese.
Nicola DE RUGGIERO, Assessore all'Ambiente della Regione Piemonte: Il
Protocollo di intesa con il COBAT, promuove azioni che incentivano la
raccolta dei rifiuti pericolosi. In questo caso si tratta di favorire ogni
tipo di attività e di iniziativa per la raccolta capillare sul territorio
delle batterie al piombo esauste non prodotte nell'ambito di attività
imprenditoriali, così da ridurre la pericolosità di tale tipologia di
rifiuto, garantendo la massima tutela ambientale. La Regione Piemonte mira
inoltre, con un reciproco scambio di informazioni e il monitoraggio del
COBAT, a disporre dei dati relativi alla raccolta delle batterie al
piombo esauste provenienti dal territorio per garantire la completa
tracciabilità del percorso del rifiuto dal singolo produttore al recupero
finale.
COBAT Ufficio Stampa: Hill & Knowlton GAIA
Andrea Pietrarota, tel. 06.441640327, 335/5640825 pietrarotaa@hkgaia.com
Alessia Calvanese, tel 06.441640328, calvanesea@hkgaia.com
Ufficio Stampa Regione Piemonte
Luis Cabases tel. 011 4321670, luis.cabases@regione.piemonte.it
Degustarte: Pietro Pasquali Tetsuro Shimizu
Degustarte 3° appuntamento: Oli su tela di Pietro Pasquali e Tetsuro Shimizu
convegno su rapporto scienza e diritto - brevettare la vita
<center><bold><fontfamily><param>Arial</param>COMUNICATO STAMPA
<smaller><smaller>
</smaller></smaller></fontfamily></bold><fontfamily><param>Arial</param><smaller><x-tad-smaller>
</x-tad-smaller></smaller></fontfamily></center><center><bold><fontfamily><param>Arial</param><bigger><bigger>Scienza
e diritto in un dialogo tra Nord e Sud del mondo
</bigger></bigger></fontfamily></bold><fontfamily><param>Arial</param><bigger>All’ICGEB
di Trieste scienziati e giuristi internazionali a confronto
</bigger></fontfamily></center><flushboth><fontfamily><param>Arial</param><bigger>
</bigger>Il diritto alla proprietà intellettuale, il trasferimento
tecnologico nelle scienze della vita, le possibilità di accesso alle
innovazioni, la tutela della biodiversità e il legame tra scienza e
diritto.
Saranno questi i temi della Prima Conferenza Internazionale “Proprietà
intellettuale e trasferimento tecnologico nelle scienze della vita: un
dialogo tra Nord e Sud del mondo”, organizzata dal Centro
Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) a
Trieste dal 12 al 14 giugno 2006, presso il centro congressi di AREA
Science Park.
La Conferenza intende offrire ai partecipanti provenienti dai paesi
industrializzati e dai paesi in via di sviluppo un’opportunità di
confronto sulle sfide che nascono dalla possibilità di accedere e di
commercializzare le scienze della vita e le biotecnologie.
Il diritto alla proprietà intellettuale, specialmente attraverso i
brevetti, svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e
l’applicazione delle moderne biotecnologie. Attualmente infatti il
sistema dei brevetti viene utilizzato dalle istituzioni pubbliche, dai
centri di ricerca e dalle università per trasferire i risultati
raggiunti e le invenzioni al settore privato. La cessione di un
brevetto aumenta la probabilità che una determinata tecnologia trovi
un’applicazione industriale o commerciale e, allo stesso tempo,
permette di garantire un’ulteriore fonte di finanziamento
all’istituzione che ha sviluppato la tecnologia.
Il tema dei brevetti però risulta particolarmente delicato nei paesi
in via di sviluppo e nelle economie in transizione. Oltre a dover
affrontare i problemi legati alla loro inadeguatezza tecnologica e
alla relativa difficoltà ad acquisirla, i paesi in via di sviluppo
infatti devono confrontarsi anche con il diritto alla proprietà
intellettuale, così come disciplinato dall’Organizzazione
Internazionale per il Commercio (WTO) mediante gli “Accordi relativi
agli aspetti legati ai diritti di proprietà intellettuale” (TRIPS).
Dagli incontri preparatori all’adozione di tali accordi, che prevedono
che ogni paese membro del WTO disciplini il diritto alla proprietà
intellettuale, sono già emerse differenze sostanziali tra i paesi
industrializzati e i paesi in via di sviluppo. «I recenti sviluppi
della scienza e l’ampia portata del commercio mondiale hanno reso
necessaria una revisione a carattere internazionale del diritto alla
proprietà intellettuale attraverso l’adozione e l’entrata in vigore
dei TRIPS» spiega Decio Ripandelli, organizzatore della conferenza e
direttore delle relazioni internazionali dell’ICGEB, un organismo
intergovernativo fondato nel 1983 con il mandato di offrire ai paesi
in via di sviluppo un centro d’eccellenza per la ricerca e la
formazione nell’ingegneria genetica e nelle biotecnologie. «Dai
recenti dibattiti però, è emersa la necessità di decidere se rendere
più blande le restrizione dei TRIPS a beneficio dei paesi in via di
sviluppo, per permettere loro di aver accesso a materiale genetico
eventualmente protetto, nonché lanciare dei programmi di cooperazione
globale per permettere ai paesi in via di sviluppo di essere in grado
a loro volta di proteggere i prodotti e i processi innovativi da loro
stessi sviluppati. Il nostro Centro, che promuove per statuto la
cooperazione internazionale e la ricerca di possibili soluzioni ai
problemi di sviluppo delle economie in transizione – continua
Ripandelli - ha voluto pertanto organizzare questa prima conferenza
internazionale per permettere a legislatori, scienziati, avvocati e
giuristi di confrontarsi e di prendere in considerazione i bisogni e
le richieste dei paesi in via di sviluppo».
Nel corso dei tre giorni, dunque, a Trieste si confronteranno i
massimi esperti del settore e personalità di fama mondiale che
ricoprono cariche di eccezionale rilievo internazionale, quali Ismail
Serageldin, Direttore della Biblioteca di Alessandria d’Egitto,
Cynthia Cannady, Direttore dell’Organizzazione Mondiale per la
Proprietà Intellettuale (WIPO), Harald Kreid, Direttore Generale
dell’Iniziativa Centro-Europea (CEI), Dimitri Piskounov, Vicedirettore
generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo
Industriale (UNIDO), Amedeo Santosuosso, Giudice della Corte d’Appello
di Milano, Carlo Alberto Redi, Direttore del Laboratorio di Biologia
dello Sviluppo dell’Università degli Studi di Pavia.
Saranno, inoltre, presenti scienziati provenienti da Australia, Cuba,
India, Israele, Italia, Messico, Montenegro, Polonia, Regno Unito,
Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Sudafrica.
Durante la terza giornata di lavori, infine, verrà simulato un
processo legale per un caso di presunta violazione di brevetto, con la
partecipazione di giudici e avvocati internazionali esperti in
materia.
<x-tad-smaller>080606
Ufficio Stampa: Monica Rio - Globo divulgazione scientifica
</x-tad-smaller><bold><x-tad-smaller> 3479304484</x-tad-smaller></bold><x-tad-smaller>
</x-tad-smaller></fontfamily></flushboth><fontfamily><param>Times</param>
</fontfamily>
mercoledì 7 giugno 2006
INSIEME PER LA SICUREZZA: CATANIA PER 2 GIORNI CAPITALE DELLA SICUREZZA STRADALE
INSIEME PER LA SICUREZZA
SICUREZZA STRADALE NELL'AUTOTRASPORTO: DOPPIO EVENTO A CATANIA
Doppia manifestazione per la sicurezza stradale il 6 e il 7 giugno a Catania. Nella città etnea si incontrano due iniziative parallele, volute dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso la Consulta generale per l'Autotrasporto e la Logistica e il Comitato Centrale dell'Albo degli autotrasportatori, per propagandare i temi della conoscenza del rispetto reciproco sulle strade italiane, come presupposto di una circolazione più sicura ed elemento essenziale nella lotta agli incidenti stradali.
Le due iniziative, che si presentano a Catania sotto il titolo "Insieme per la sicurezza", sono la campagna di sensibilizzazione "La sicurezza stradale come sistema per l'autotrasporto merci" e i l road-show dei sei Tir attrezzati che sono in giro dallo scorso novembre per l'Italia diffondendo lo slogan della 2ª campagna di informazione per la sicurezza nell'autotrasporto: "Siamo tutti sulla stessa strada – TIRispetto ".
Martedì 6 giugno. Gli studi, i progetti e gli obiettivi per la governance
La prima manifestazione (martedì 6 giugno, ore 16.00, Hotel Nettuno, viale Ruggero di Lauria ) consiste in un dibattito sul tema: " Il sistema di sicurezza nell'autotrasporto: gli studi, i progetti, gli obiettivi e le politiche di governance " ed è volta a diffondere anche a Catania, così come avvenuto in altre città italiane, i risultati delle ricerche sugli incidenti stradali attivate dal Comitato centrale dell'Albo dell'autotrasporto, nel quadro di un'iniziativa di "disseminazione" su tutto il territorio nazionale delle conoscenze finalizzate ad una riduzione degli incidenti.
Nel dibattito, dopo il saluto del presidente della Provincia di Catania, Raffaele LOMBARDO, interverranno il presidente del Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori Raffaele Maria DE LIPSIS, il responsabile studi e ricerche dello stesso Comitato Centrale Rocco GIORDANO, il Comandante della Polizia Municipale di Catania Aldo TORRISI, il presidente della Camera di Commercio di Catania Stefano Maria RIDOLFO, il presidente della Socitras Andrea COSTANZO, nonché Carlo ALAMPI (Anas), Giandomenico FIORETTI (Iveco) e i rappresentanti delle associazioni dell'autotrasporto Luigi SESTIERI (Anita), Enrico BOSSA (Fita-Cna), Francesco DEL BOCA, (Confartigianato Trasporti), Ferdinando PALANTI, (Ancst/Lega Coop), Pino BULLA (Conftrasporto). Modera il Direttore della Rivista Tir, Fabio MONTANARO.
Mercoledì 7 giugno. Le politiche e le azioni per la sicurezza nell'autotrasporto.
La seconda manifestazione si svolgerà nell'ambito della 2° Campagna per la sicurezza stradale " Siamo tutti sulla stessa strada – TIRispetto", promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori e la Consulta Generale dell'Autotrasporto e della Logistica, con la collaborazione di Aiscat, Anas, Inail, Iveco, Mercedes-Benz , su progetto dall'Istituto Cuniolo (laboratorio dell'Associazione Nazionale Sociologi – ANS).
Si tratta di un road-show di quattro Tir (due Iveco e due Mercedes), con il logo della campagna sulle fiancate che convergeranno fin dal pomeriggio del 6 giugno su Catania, nella cui area portuale, davanti alla capitanerie di porto e la via Dusmet, saranno esposti al pubblico, mentre un Centro mobile di revisione (uno dei veicoli speciali del ministero per i controlli dei Tir su stada) effettuerà una serie di dimostrazioni per le scolaresche.
La mattina di mercoledì 7 giugno, alle ore 09.00, sempre all'Hotel Nettuno, si svolgerà poi il convegno conclusivo sul tema: "L'intermodalità, le aree di sosta attrezzata, i controlli e le politiche per la sicurezza nell'autotrasporto merci", con la partecipazione del vice presidente del Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori, Giorgio COLATO, del coordinatore della campagna, Rocco GIORDANO, dei rappresentanti di Aiscat, Anas, Iveco, Mercedes-Benz, di Clara RICOZZI, Direttore Generale Autotrasporto – Dipartimento Trasporti Terrestri del ministero delle Infrastrutture, di Antonio SIRIECI, Comandante della Polizia stradale della Regione Sicilia, di Giovanni ARENA, presidente di Confcommercio, Sergio CASTIGLIONE presidente dell'Autorità Portuale di Catania, Eugenio MUZIO della Cemat, e gli stessi rappresentanti delle associazioni degli autotrasportatori del precedente dibattito: Luigi SESTIERI (Anita), Enrico BOSSA (Fita-Cna), Francesco DEL BOCA, (Confartigianato Trasporti), Ferdinando PALANTI, (Ancst/Lega Coop), Pino BULLA (Conftrasporto), moderati dal giornalista Umberto CUTOLO.
Ufficio stampa: Hill & Knowlton Gaia
Andrea Pietrarota, cell. 347.8271841, tel 06.441640327, fax 06.4404604,
email pietrarotaa@hkgaia.com , skype apietrarota
inaugurazione mostra di fotografia - Ritorno all'acqua - di Michele Fornasero - Sabato 10 Giugno 2006
Nellambito della manifestazione
Plaza del Pueblo 2006
Allinterno della rassegna
ARTèVISION si mette in mostra
presenta
Ritorno allacqua
fotografie di
Michele Fornasero
Inaugurazione
Sabato 10 Giugno 2006
alle ore 22
La mostra resterà aperta al CIRCOLO PUEBLO in c.so Palestro 3 dal 10 al 17 giugno 2006 dal mercoledì alla domenica dalle ore 19.00 alle ore 24.00
Lacqua rappresenta il primo elemento di contatto delluomo, nasciamo immersi in essa e da essa veniamo cullati.
Lacqua è nutrimento, colore, suono. Lacqua è energia, essa ci protegge nei primi mesi della nostra vita.
Inevitabilmente ognuno di noi ad essa ritorna, con approcci differenti. Chi per gioco, chi per sport, chi con amore, chi con interesse, chi con terrore.
Nessuno meglio dei bambini è in grado di esprimere al massimo queste sensazioni.
Dalle loro espressioni, dai loro gesti ho cercato di cogliere lalchimia che si instaura tra chi, come i neonati, dallacqua non si è mai separato e tra chi invece, già più grandicello, vede limparare a nuotare come una vera e propria sfida con se stesso e con le proprie paure.
Michele Fornasero nasce a Torino il 19 ottobre
Beppe Grillo rilancia la richiesta di Anti Digital Divide
Anti Digital Divide chiede un interevento immediato del governo e delle autorità garanti per risolvere tale situazione, non più sostenibile.
Quello che è chiaro è che siamo di fronte a questioni gravissime, sia per quanto riguarda laspetto della violazioni delle norme sulla concorrenza sia per le questioni delle intercettazioni. Pare quindi evidente che le politiche fin ora attuate per garantire un mercato delle Telecomunicazioni che rispetti i principi di correttezza, concorrenza e trasparenza siano state errate o comunque non sufficientemente idonee. La decisione di una mera divisione contabile della società Telecom Italia, al fine di garantire il rispetto della concorrenza, si è rivelata del tutto inadatta ed anche le procedure sanzionatorie non sono servite a far cessare le condotte scorrette dellincumbent. Tattiche di concorrenza scorretta che Telecom ha perpetrato con costanza per anni, tanto che è stato possibile schematizzarle. Una delle tattiche scorrette è costituita dallesclusione dei concorrenti da un nuovo mercato, lultimo esempio, è di pochi giorni fa con la violazione della delibera 34/06 e il tentativo di non far accedere alla nuova rete IP (adsl 2+) di Telecom i suoi competitor.
E chiaro quindi che si debbano assumere seri provvedimenti affinché il mercato venga finalmente liberalizzato e venga garantita una reale concorrenza. Condizione necessaria perché questo avvenga è lo scorporo della rete di Telecom Italia, chiesto in passato da Mario Monti ex presidente dellAntitrust europea, da Giuseppe Tesauro ex presidente dellantitrust italiana, da illustri economisti, dalla corte dei conti e addirittura nel 2001 da Gasparri, ma "stranamente" mai posto in essere. Deve quindi essere attuata la divisione di Telecom Italia in due società distinte, sul modello inglese, una che si occupi della rete e della vendita allingrosso, con tariffe uguali per tutti gli operatori, laltra della vendita dei servizi al dettaglio, servizi che acquisterebbe alle stesse condizioni dei competitor, dalla prima società.
Altro provvedimento fondamentale consiste nel far tornare ultimo miglio e centrali telefoniche di proprietà statale. Si parla solo di doppini e centrali telefoniche, quindi la rete di trasporto rimarrebbe di Telecom, così come tutti gli apparati montati in centrale e le nuove reti costruite dallincumbent, anche tutti i clienti attuali rimarrebbero di Telecom, passerebbero invece alla stato le centrali, il doppino e lobbligo del servizio universale. Tutti gli operatori, alle stesse condizioni, riscatterebbero allingrosso il canone telefonico dallo stato, che dovrà fissarne lentità calcolandolo con il metodo cost plus cioè basandosi sui costi effettivi sostenuti per fornire il servizio di accesso. In questo modo si premierebbero gli operatori che hanno investito nella costruzione di una rete di accesso proprietaria e si incentiverebbero tutti gli operatori a investire in una propria infrastruttura, questo porterebbe ampi benefici agli utenti, che avrebbero maggiori possibilità di scelta, con tariffe minori e qualità dei servizi più elevata, grazie allaumento della concorrenza. Naturalmente Telecom continuerebbe a dover essere notificato come operatore dominante almeno finché la sua quota di mercato non risulti inferiore al 50%.
ADD da tempo si batte perché ci sia lo scorporo della rete, in seguito agli ultimi avvenimenti che coinvolgono Telecom Italia e palesano linadeguatezza degli interventi fin ora attuati dalle autorità garanti, ritiene che questa decisione non sia più rimandabile. Diffide, multe, divisione contabile di Telecom Italia, non sono servite a far rispettare le norme per una corretta concorrenza, per Telecom regna lanarchia, anche lultima delibera la 34/06 che doveva portare ad una maggiore concorrenza nel mercato adsl è stata palesemente violata, Anti Digital Divide ha scritto per questo allAGCOM da cui però non è arrivata risposta quindi lassociazione di provider AIIP ha presentato ricorso al TAR perché venga fatta rispettare tale delibera.
Nei prossimi giorni scriveremo alle autorità garanti ed al nuovo ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, proprio per chiedere di attuare questo provvedimento.
La versione integrale del documento di ADD in merito ai nuovi abusi di Telecom Italia, può essere visionata a questo indirizzo.
Cordiali saluti
Pierluigi Di Bartolomeo
Consigliere Ass. Anti Digital Divide
www.antidigitaldivide.org
martedì 6 giugno 2006
La bandiera blu sventola sulle spiaggie di Bellaria Igea Marina
Bellaria Igea Marina, 6 giugno 2006 - Lo scorso 4 giugno si è svolta sul
Porto Canale di Bellaria Igea Marina la cerimonia di posizionamento della
Bandiera Blu della FEE alla presenza del Sindaco Gianni Scenna,
dellAssessore Rosanna Rizzo, del Presidente di Ambiente in Club Daniele
Baronio e delle autorità militari e marittime.
La manifestazione rientra nel programma di attività tese a celebrare la
Giornata Mondiale dellAmbiente 2006.
La collaborazione tra il Comune di Bellaria Igea Marina ed Ambiente in
Club ha portato ad un calendario di iniziative che vedranno, tra laltro,
in serata la consegna del premio VELAMBIENTE al prodotto cinematografico
che maggiormente è meritevole per la sua testimonianza, documentazione e
promozione a favore dellambiente.
Questanno e per la seconda volta consecutiva la FEE, che è il massimo
organismo internazionale in materia di tutela e valorizzazione ambientale,
ha consegnato la bandiera blu a Bellaria Igea Marina ha commentato il
Sindaco Scenna al momento dellalzabandiera Ne siamo tutti quanti
orgogliosi perché questo riconoscimento attesta il buono stato di salute
delle nostre acque e di quelle marine in particolare e cioè la salubrità
del nostro ambiente e vivere in un contesto sano è un valore assoluto in
primo luogo perché costituisce di per sé indice di alta qualità della
vita di tutti.
In secondo luogo perché questo premio è un buon indicatore della direzione
che da diversi anni ha preso il nostro turismo ed uno stimolo a continuare
su quel versante. Mi riferisco alla strada che abbiamo fatto tutti insieme
per coniugare turismo ed ambiente, turismo ed ecologia, turismo e sviluppo
sostenibile e compatibile nella comune consapevolezza che il mare è e deve
rimanere la risorsa fondamentale per il nostro futuro turistico.
Ma non da ultimo la bandiera blu ha una connotazione culturale legata
allattenzione che ognuno di noi deve avere nei confronti dellambiente a
partire dalle scelte personali grandi piccole che siano.
Per queste ragioni avere ottenuto ancora una volta la bandiera blu è un
merito che va attribuito a tutta la città: la condizione migliore per
affrontare e vincere le tante sfide della qualità della vita e della
vacanza.
Ufficio stampa Bandiere Blu Andrea Pietrarota, 347 8271841
x animazioni e spettacoli
www.controtempo.toscana.it/buda
30 giugno 2003), le e-mail informative e le newsletter possono
Il suo indirizzo si trova nel database della nostra
Sperando che le nostre comunicazioni, le siano per Lei
trattati con estrema riservatezza e non verranno divulgati. Le
informative hanno carattere periodico e sono comunicate
In ogni momento sarà possibile chiedere di essere rimossi
dall'elenco dei destinatari delle Newsletter informative inviando
lunedì 5 giugno 2006
Prometeo n. 22, la newsletter-webzine di Comunicazione Italiana
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Tutte le news della Rete le trovi sul:
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