Comunicato stampa del 16 aprile 2012
Mafia anche a Paese: "Ora il sindaco Pietrobon dovrà ricredersi"
Andrea Zanoni, eurodeputato (IdV), ricorda che primo cittadino leghista lo scorso anno gli negò l'uso della sala consigliare per una conferenza sulla mafia adducendo come scusa la non presenza del fenomeno nel suo comune
"La Camorra purtroppo è sbarcata anche a Paese. Ora il sindaco Pietrobon non potrà più negare il fenomeno mafia nella Marca". L'eurodeputato IdV, Andrea Zanoni, commentando l'operazione della DIA - Direzione Investigativa Antimafia - di Salerno che la scorsa settimana ha portato alla confisca di immobili anche siti a Paese (TV) riconducibili a Gaetano Fontanella, non può fare a meno di evidenziare che il sindaco Pietrobon, nel febbraio 2011, gli negò l'autorizzazione all'uso della sala consigliare per una conferenza intitolata "Mafiosi a casa nostra – Rifiuti – Appalti – Denaro sporco".
"Allora - ricorda l'on. Zanoni - il sindaco leghista di Paese motivò il suo diniego affermando che il problema della mafia non riguardava Paese. Purtroppo quello che è accaduto in questi giorni dimostra che si sbagliava di grosso e che a suo tempo aveva sottovalutato in maniera assai grave questo fenomeno che ora purtroppo sappiano coinvolgere anche Paese".
Il malvivente, detto anche "o' spagnulo", era storicamente legato al clan Nocera. Ben 8 le unità immobiliari oggetto di sequestro anticipatorio, tra Paese, Angri e Sant'Antonio Abate in provincia di Napoli, per un valore complessivo di 2 milioni e 500 mila euro. Il 56enne Fontanella era indagato fin dai primi anni Ottanta, in quanto si sospettava appartenesse al gruppo criminale di matrice camorristica operante tra Angri, Sant'Egidio del Monte Albino e San Lorenzo.
Le ricercate indagini patrimoniali della DIA di Salerno hanno consentito di rilevare tra il 1976 e il 2010 una serie di illeciti penali, con i cui proventi economici Fontanella aveva poi acquistato beni immobili in provincia di Treviso, Napoli e Salerno, pur essendosi dichiarato al fisco come nullatenente.
Ritorna in tutta la sua gravità l'allarme per le possibili infiltrazioni mafiose e camorristiche in provincia di Treviso. Nel luglio 2010 è poi stato arrestato a Mogliano il latitante Vito Zappalà. Il nuovo sequestro effettuato a Paese dalla DIA di Salerno pone dunque all'attenzione un fenomeno assai preoccupante perché la camorra potrebbe aver scelto la provincia di Treviso per i suoi investimenti e per le operazioni di riciclaggio di denaro sporco.
Oltre alla conferenza di poco più di un anno fa, che alla fine l'allora consigliere comunale di Paese Zanoni ha organizzato al BHR Hotel di Quinto di treviso, i primi di dicembre del 2011 l'eurodeputato trevigiano era tornato a porre l'accento sul fenomeno mafioso in terra trevigiana, commentando il sequestro delle Fiamme Gialle trevigiane rispetto ad investimenti della Sacra Corona Unita a Spresiano.
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