Procuratevi una tavola di Crepax, un b-movie di Roger Corman, qualche fuzz, un paio di bretelle, occhiali da sole, qualche cassa di birra e mescolate il tutto in un bidone bello capiente.
Shakerate a lungo e quello che ne uscirà fuori vi farà ballare finché non cadrete a terra morti stecchiti!
Sono i Bidons (www.myspace.com/thebidons), sono in cinque (Albino Cibelli voce e autore dei testi, Nico Plescia ed Elia Prisco alle chitarre, Pino Trotta al basso al quale è subentrata la new entry Ezio Marinato e Giovanni Schirru alla batteria) e vengono dalla Valle dell'Irno, in Campania, dove si sono fatti le ossa suonando sui palchi dei club più disparati.
Cantano e scrivono in inglese, eppure sono italianissimi.
Influenzati da Sonics, Count Five, Kingsmen, Fuzztones, Cramps, Beatles, Strangeloves, per citarne solo alcuni, i Bidons hanno raccolto la pesante eredità di cui sopra e se ne sono appropriati, l'hanno capovolta, rimaneggiata, colorata, in un'unica parola: modernizzata, dandole un'impronta personale e riconoscibilissima, pur rimanendo legati al garage più puro, grazie anche all'utilizzo di strumenti vintage.
Assistere a un loro concerto è come starsene seduti su una cassa di dinamite: l'esplosione è sempre in agguato. E come se non bastasse, ne hanno tirato fuori un album al tritolo, da maneggiare con cura, se non si è abituati.
E' un aprile adrenalinico, altro che "dolce dormire"!
Il 21 aprile i Bidons si esibiranno in un mini showcase, nella nuova formazione, da Disclan (Corso V. Emanuele 100, SA - www.facebook.it/disclan) in occasione del Record Store Day 2012, evento mondiale a supporto dei negozi di dischi indipendenti. A fine mese uscirà, infatti, il primo CD, Granma Killer!!! – autoprodotto e distribuito da Area Pirata/www.areapirata.it e registrato sotto la direzione di Guido Torre all'HH Studio di Solofra (AV) – otto tracce belle corpose, fra cui due cover, impeccabili rivisitazioni in chiave "bidonsiana" di Nightime dei Strangeloves e Be a Caveman degli Avengers, il tutto presentato ufficialmente durante il release party del 29 aprile al Mermaid's Tavern (via Mare Ionio, 199 – Pontecagnano Faiano (SA) / www.mermaidstavern.it).
Il packaging del CD fornisce già qualche indizio su quello cui andiamo incontro: le foto di Marco Sabino (www.flickr.com/photos/malcomcircus) riproducono l'incontro/scontro con la pseudo granma Rosaria Longo, investita dall'allegra combriccola, il tutto inserito in una veste grafica d'ispirazione sixties con evidenti strizzate d'occhio ai b-movie anni '60.
S'inizia con la travolgente Out of my brain, il biglietto da visita perfetto: un minuto e quarantasei secondi di accelerazione pura, ideale per mettersi sulla strada a bordo di una mercedes strichacht, con lo stereo a palla e il vento sulla faccia. Straight ahead!, urlano i Bidons. Lasciate qualsiasi convinzione, formalità, dovere dietro le spalle per l'intera durata dell'album o è meglio che scendiate subito, sembra dirci l'intro.
Siamo partiti accelerando e procediamo senza freni con Too Much Fun e 2009 due pezzi che confermano che siamo nel posto giusto, al momento giusto e soprattutto, con la band giusta, se quello che cerchiamo è una serata da non dimenticare.
Con l'"epicurea" Too Much Fun, i Bidons ci annunciano che il divertimento non è mai troppo; la filosofia del pezzo è asciutta, precisata dall'ossessivo riff di chitarra e dalla batteria che sembra riprodurre colpi di pistola (Well, I'm a son of a gun, dopotutto!), come se fossimo davanti a un aut aut: divertimento o muerte!
2009 è una sorta di reprise della filosofia edonistica di Too Much Fun, in cui il concentrato tiratissimo di ritmo e melodia è attraversato da venature apertamente sarcastiche: è la scarica di fuoco amico che ci obbliga, ancora una volta, a divertirci e ad approvare tutto quello che i Bidons dicono.
Il potere persuasivo di cinque ragazzi dell'Irno Valley è quasi miracoloso!
Gli ululati e il ritmo ossessivo-compulsivo di Wolves of Saint August ci portano nel cuore della tracklist, in un'atmosfera da horror in bianco e nero. Un giro veloce a un festino di licantropi e siamo nuovamente on the road.
Con Granma Killer!!!, la traccia che dà il nome all'album, i Bidons fanno proprio sul serio. Freniamo un attimo, ma solo per chiarire un paio di cose: il mondo è crudele e tu devi esserlo di più se vuoi sopravvivere. Il nichilismo bidonsiano, però, non si riduce a una mera osservazione dell'oggettività: c'è l'ovvio, ma loro hanno la soluzione.
In altre parole: nessuna incertezza, nessun muro dietro al quale nascondersi, fai un falò di tutte le tue buone intenzioni e libera la mente! Il tempo scorre!
Quindi: piede sull'acceleratore e niente soste! Il passaggio martellante di chitarra che ci conduce verso la fine del pezzo, è, infatti, un inseguimento a sirene spiegate.
Ma il cadavere stecchito sulla strada è solo uno scherzo, la nonnina investita sta bene, i Bidons non prendono nulla sul serio, se non il divertimento: No!, dice la penultima traccia, nessuna distrazione! E infatti se non balli, sei fuori. Ma del resto è impossibile ascoltare i Bidons, senza provare l'irresistibile impulso di far parte della crew.
La filosofia di Granmakiller!!! è trascinante, come il suo suono.
Quindi balliamo, urliamo, uniamoci al gruppo!
E quando la musica sarà finita e la portiera si chiuderà, quando il motore rombando ripartirà e resteremo soli, sul ciglio della strada e nel cuore di una notte balorda, l'unico desiderio sarà salire di nuovo su quella macchina e ricominciare il viaggio d'accapo.
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Angelica Elisa Moranelli
Ufficio Stampa - The Bidons
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