In una intervista rilasciata ieri a Radio Vaticana il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha fatto la seguente dichiarazione:
« Nella impostazione della riforma catastale, la cui delega e' stata esaminata dal Governo ieri l'altro, sono presenti alcune gravi criticita' foriere di nefasti esiti.
- Il rischio che la parametrazione ai valori di mercato, dai quali si ricavi una redditivita' presunta sulla base di percentuali fissate apoditticamente dall'ente impositore ( che alla fine e' lo Stato al di la' di ogni infingimento nominalistico), porti a basi imponibili IMU superiori addirittura ai valori di mercato: con conseguenti effetti espropriativi, incostituzionali e sanzionabili anche dalla giustizia europea.
- il fatto che la promessa invarianza della pressione fiscale, in altri termini del gettito complessivo dell'imposta, non puo' certamente garantire il contribuente da pesantissimi rincari della tassazione.
E' la questione della media Trilussiana : al contribuente interessa l'invarianza del prelievo a proprio carico, non l'invarianza del gettito a livello di sistema di imposta.
- il rischio che l'attuazione in pratica della revisione catastale conseguente alla riforma, affidata all'efficienza della collaborazione fra Comuni ed Agenzie del territorio, avvenga a macchia di leopardo, ove meglio ed ove peggio, e quindi la riforma stessa si riduca ad essere, piu' che un sistema di perequazione, un meccanismo di amplificazione delle sperequazioni esistenti; impedendo di conseguenza la promessa riduzione delle aliquote per i contribuenti regolari.
- gli effetti deleteri dell'aumento dei valori imponibili di tutte le imposte sui trasferimenti che, come primo effetto, avra' quello di far saltare il sistema di franchigia dell'imposta di successione. »
« Nella impostazione della riforma catastale, la cui delega e' stata esaminata dal Governo ieri l'altro, sono presenti alcune gravi criticita' foriere di nefasti esiti.
- Il rischio che la parametrazione ai valori di mercato, dai quali si ricavi una redditivita' presunta sulla base di percentuali fissate apoditticamente dall'ente impositore ( che alla fine e' lo Stato al di la' di ogni infingimento nominalistico), porti a basi imponibili IMU superiori addirittura ai valori di mercato: con conseguenti effetti espropriativi, incostituzionali e sanzionabili anche dalla giustizia europea.
- il fatto che la promessa invarianza della pressione fiscale, in altri termini del gettito complessivo dell'imposta, non puo' certamente garantire il contribuente da pesantissimi rincari della tassazione.
E' la questione della media Trilussiana : al contribuente interessa l'invarianza del prelievo a proprio carico, non l'invarianza del gettito a livello di sistema di imposta.
- il rischio che l'attuazione in pratica della revisione catastale conseguente alla riforma, affidata all'efficienza della collaborazione fra Comuni ed Agenzie del territorio, avvenga a macchia di leopardo, ove meglio ed ove peggio, e quindi la riforma stessa si riduca ad essere, piu' che un sistema di perequazione, un meccanismo di amplificazione delle sperequazioni esistenti; impedendo di conseguenza la promessa riduzione delle aliquote per i contribuenti regolari.
- gli effetti deleteri dell'aumento dei valori imponibili di tutte le imposte sui trasferimenti che, come primo effetto, avra' quello di far saltare il sistema di franchigia dell'imposta di successione. »
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