'Basta con la guerra'. La Federazione di Latina del Partito Comunista d'Italia ha aderito alla mobilitazione nazionale contro la guerra e la NATO, l'escalation e lo stato d'emergenza e sarà presente alla manifestazione che si terrà sabato 16 Gennaio, a Roma alle ore 14 in Piazza Esquilino.
Il 16 Gennaio di venticinque anni fa, l'inizio dei bombardamenti statunitensi sull'Iraq nella prima guerra del Golfo, segnava l'inizio della guerra permanente che oggi sta trascinando il mondo in una pericolosa escalation. Siria, Iraq, Kurdistan, Libia, Palestina, Ucraina sono i teatri al momento più gravi, ma tensioni e conflitti si addensano anche in altre aree del pianeta.
Le potenze aderenti alla Nato e le petromonarchie del Golfo in questi anni hanno creato, finanziato, sostenuto e utilizzato gruppi terroristici in vari paesi per destabilizzare, dividere, terrorizzare. Oggi li utilizzano come pretesto per continuare la loro opera devastatrice.
C'è un legame tra la grande crisi economica e la guerra, ed ormai evidente a molti. Per questo la guerra ha molte facce e molti fronti, inclusi quelli che stanno portando allo stato d'emergenza e alla restrizione della democrazia in molti paesi.
C'è un legame tra la guerra e l'eliminazione dei diritti sociali conquistati, perché i governi dell'Unione Europea hanno deciso senza battere ciglio che le spese militari e per la sicurezza potevano essere aumentate mentre quelle per la sanità, il lavoro, la scuola, le abitazioni continuano ad essere tagliate.
L'Italia è coinvolta dalla guerra, anche se pochi se ne accorgono. L'invio di 450 militari italiani in Iraq, l'ultimatum dato alle fazioni che si contendono la Libia o il boom della vendita di armi italiane all'Arabia Saudita, al Kuwait e ad altri paesi lo confermano.
La Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea rendono subalterni i singoli governi e molto spesso ci troviamo coinvolti nelle guerre ancora prima di essercene accorti.
Il 16 Gennaio il Partito Comunista d'Italia scende in piazza (anche a Milano, ale or 15:00, a Piazza San Babila) per dire basta con la guerra. Perchè le guerre le fanno i governi ma è la gente che muore. Per sostenere ogni resistenza contro la guerra, per uscire dalla Nato, e per ribadire la contrarietà alla guerra contro i poveri e i migranti, perché l'unica guerra che si deve combattere è la guerra contro la miseria.
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