Cinquant'anni fa, in pieno boom economico, dalla nazionalizzazione del sistema elettrico nazionale, nasceva Enel, accorpando ben 1.270 aziende allora presenti in Italia. Un Paese che era in pieno boom economico, protagonista di una crescita senza precedenti, ma nello stesso tempo caratterizzata da forti disparità, con ancora 1,7 milioni di persone che vivevano in case prive di energia.
Obiettivo prioritario della nuova azienda elettrica nazionale divenne dunque "la realizzazione di una capillare rete di trasmissione e distribuzione dell'elettricità in tutto il Paese, consentendo la diffusione degli insediamenti produttivi e offrendo opportunità di crescita e di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini".
Lo ricorda il presidente Paolo Andrea Colombo nell'ultimo numero di Oxygen, interamente dedicato ai primi 50 anni di Enel, ripercorrendo le tappe di un'avventura industriale che ha portato l'azienda ad essere oggi un grande gruppo industriale, protagonista mondiale del mercato dell'energia.
Dopo gli entusiasmi del boom economico – ricorda Colombo – seguirono gli anni delle crisi petrolifere, che hanno cambiato bruscamente il panorama energetico mondiale e che hanno visto Enel impegnarsi per la diversificazione delle fonti di energia e per il risparmio energetico.
"Alle sfide della diversificazione, dell'indipendenza energetica e della sicurezza degli approvvigionamenti si affiancano poi quelle dettate dalla necessità di coniugare la crescita economica e la difesa dell'ambiente". Sfide affrontate da Enel con progetti sulle energie rinnovabili che – dopo 30 anni di sperimentazioni e realizzazioni industriali – hanno fatto sì che Enel Green Power sia oggi leader mondiale nell'energia prodotta da acqua, sole, vento e calore della terra.
Infine, l'apertura dei mercati energetici di tutta l'Europa, segna una nuova svolta per Enel, che, con la privatizzazione realizzata negli anni 90, diventa una multinazionale che opera in 40 Paesi, in un contesto di evoluzione continua che affronta con responsabilità e con il massimo impegno per l'innovazione, per l'eccellenza tecnologica e per migliorare la qualità dell'ambiente.
Obiettivo prioritario della nuova azienda elettrica nazionale divenne dunque "la realizzazione di una capillare rete di trasmissione e distribuzione dell'elettricità in tutto il Paese, consentendo la diffusione degli insediamenti produttivi e offrendo opportunità di crescita e di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini".
Lo ricorda il presidente Paolo Andrea Colombo nell'ultimo numero di Oxygen, interamente dedicato ai primi 50 anni di Enel, ripercorrendo le tappe di un'avventura industriale che ha portato l'azienda ad essere oggi un grande gruppo industriale, protagonista mondiale del mercato dell'energia.
Dopo gli entusiasmi del boom economico – ricorda Colombo – seguirono gli anni delle crisi petrolifere, che hanno cambiato bruscamente il panorama energetico mondiale e che hanno visto Enel impegnarsi per la diversificazione delle fonti di energia e per il risparmio energetico.
"Alle sfide della diversificazione, dell'indipendenza energetica e della sicurezza degli approvvigionamenti si affiancano poi quelle dettate dalla necessità di coniugare la crescita economica e la difesa dell'ambiente". Sfide affrontate da Enel con progetti sulle energie rinnovabili che – dopo 30 anni di sperimentazioni e realizzazioni industriali – hanno fatto sì che Enel Green Power sia oggi leader mondiale nell'energia prodotta da acqua, sole, vento e calore della terra.
Infine, l'apertura dei mercati energetici di tutta l'Europa, segna una nuova svolta per Enel, che, con la privatizzazione realizzata negli anni 90, diventa una multinazionale che opera in 40 Paesi, in un contesto di evoluzione continua che affronta con responsabilità e con il massimo impegno per l'innovazione, per l'eccellenza tecnologica e per migliorare la qualità dell'ambiente.
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