Rassegna La Danza 2015
La loro comicità è prorompente e la loro bravura è celebre in tutto il mondo, torna al Teatro Ponchielli venerdi 20 marzo (ore 20.30), Les Ballets Trockadero de Montecarlo che proporrà dei "classici" della danza in una versione tutta da scoprire!
I biglietti sono in vendita alla biglietteria del
biglietti: posto unico numerato € 21,00
venerdi 20 marzo, ore 20.30
Quarantesimo Anniversario
LES BALLETS TROCKADERO DE MONTECARLO
direttore artistico Tory Dobrin
IL LAGO DEI CIGNI (Atto II)
musica P.I. Čajkovskij
coreografia da Lev Ivanovich Ivanov
costumi Mike Gonzales
scene Jason Courson
luci Kip Marsh
Benno: Roland Deaulin (amico e confidente del)
Principe Siegfried: Sergey Legupski (che si innamora di)
Lariska Dumbchenko (Regina dei)
Cigni:
Colette Adae, Nadia Doumiafeyva, Nina Immobilashvili, Maria Paranova, Eugenia Repelskii, Moussia Shebarkarova,
Alla Snizova, Doris Vidanya, Tatian Youbetyabootskaya
(divenuti cigni a causa di)
Von Rothbart: Yuri Smirnov
(un diabolico stregone che trasforma le fanciulle in cigni)
Attingendo dal magico regno dei cigni (e degli uccelli), questa fantasmagoria elegiaca di variazioni e di insiemi di linee e di musica è il lavoro "griffe" de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. La storia di Odette, la bellissima principessa trasformata in cigno dallo stregone malvagio e salvata dall'amore del Principe Sigfrido, non era un tema così inusuale quando Čajkovskij scrisse il balletto per la prima volta nel 1877. La metamorfosi di mortali in uccelli e viceversa è un tema frequente del folklore russo. Il Lago dei Cigni originale che debuttò al Teatro Bol'shoj di Mosca non ebbe successo; fu solamente un anno dopo la morte di Čajkovskij – avvenuta nel 1893 - che il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo produsse la versione a noi pervenuta. Forse il balletto più famoso del mondo, il suo fascino sublime sembra attingere dalle qualità misteriose e patetiche dell'eroina giustapposte al fascino canonizzato del balletto nella Russia del diciannovesimo secolo.
PAS DE DEUX A SORPRESA (O PIECE MODERNA)
GO FOR BAROCCO
musica J.S. Bach
coreografia di Peter Anastos
costumi Mike Gonzales
luci Kip Marsh
Erede stilistico di "Middle-Blue-Verging-On-Black-and-White Period" di Balanchine, questo balletto è un piccolo manuale nell'identificare la freddezza e nella delineazione coreosinfonica della danza neo (neo) neo-neo classica. È stata definita un orologio da polso del tempo di Balanchine.
Primo Movimento (Moderato)
Eugenia Repelskii e Doris Vidanya
con Varvara Bratchkova, Helen Highwaters, Nina Immobiashvili, Maria Paranova
Secondo Movimento (Adagio)
Eugenia Repelskii e Doris Vidanya
Terzo Movimento (Allegro)
Tutta la compagnia
PAQUITA
musica Ludwig Minkus
coreografia da Marius Petipa
allestimento Elena Kunikova
costumi e scene Mike Gonzales
luci Kip Marsh
Ballerina e Cavaliere
Yakaterina Verbosovich
con
Sergey Legupski
Variazioni:
Variazione 1 Alla Snizova
Varizione 2 Nina Immovilashvili
Variazione 3 Nadia Doumiafeyva
Variazione 4 Doris Vidanya
Variazione 5 Yakaterina Verbosovich
Paquita è un esempio superbo dello stile francese così come è stato esportato a San Pietroburgo alla fine del XIX secolo.
Paquita era originariamente un balletto-pantomima in 2 atti, con la coreografia di Joseph Mazillier e la musica di Ernest Deldevez. La storia aveva un tema spagnolo con Carlotta Grisi, una ragazza rapita dagli zingari, che salva un giovane e affascinante ufficiale da morte certa. Dopo aver debuttato all'Opéra de Paris nel 1846, il balletto è stato prodotto un anno dopo da Marius Petipa in Russia. Petipa ha commissionato a Ludwig Minkus, il compositore di due dei suoi più recenti successi (Don Chisciotte e La Bayadére), la composizione di altre parti musicali in modo da poter aggiungere un brillante "divertissement" alla Paquita di Mazillier. Petipa ha quindi creato la coreografia di un Pas de Trois e di un Grand Pas de Deux col suo stile unico. Questi sono ben presto diventati un banco di prova per i ballerini, tanto da essere ancora oggi le sole parti preservate. I ballerini danno vita a una serie di fuochi d'artificio coreografici che sfruttano le possibilità virtuosistiche della
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