Lo hanno chiamato "Campus della Musica". Lo realizzano a Firenze con il patrocinio e il sostegno del Comune, della Regione Toscana, del Maggio Musicale Fiorentino, dell'Estate Fiorentina.
Poi vai a vedere il programma. E ti accorgi che di "fiorentino" non c'è proprio niente.
Poi vai a vedere il programma. E ti accorgi che di "fiorentino" non c'è proprio niente.
Cito da un articolo di Repubblica (ma la notizia è riportata a grandi lettere anche da altre testate):
"Claudio Baglioni, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Mara Maionchi e Rossana Casale saranno tra gli artisti protagonisti del Campus della Musica, progetto triennale di formazione, che è stato inaugurato il 6 settembre presso il Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze".
Sempre da Repubblica: "Questo campus – dice Dario Nardella, sindaco di Firenze - è davvero unica come esperienza in Italia, potremmo dire che è la prima 'scuola' di musica leggera e contemporanea in questo paese. Firenze ha una vocazione alla formazione dei talenti, in tanti campi e non poteva non avere un progetto del genere sulla musica".
"E' un progetto vitale e innovativo – afferma Sara Nocentini, assessora regionale alla cultura - che è di sicuro prestigio per Firenze e per tutta la Toscana.Il Campus si situa in una tradizione tutta toscana, quella della "bottega artistico artigiana", tipo luogo di apprendimento e scambio".
"Claudio Baglioni, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Mara Maionchi e Rossana Casale saranno tra gli artisti protagonisti del Campus della Musica, progetto triennale di formazione, che è stato inaugurato il 6 settembre presso il Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze".
Sempre da Repubblica: "Questo campus – dice Dario Nardella, sindaco di Firenze - è davvero unica come esperienza in Italia, potremmo dire che è la prima 'scuola' di musica leggera e contemporanea in questo paese. Firenze ha una vocazione alla formazione dei talenti, in tanti campi e non poteva non avere un progetto del genere sulla musica".
"E' un progetto vitale e innovativo – afferma Sara Nocentini, assessora regionale alla cultura - che è di sicuro prestigio per Firenze e per tutta la Toscana.Il Campus si situa in una tradizione tutta toscana, quella della "bottega artistico artigiana", tipo luogo di apprendimento e scambio".
Scuola fiorentina? Bottega fiorentina?
Ma cosa c'è di fiorentino in tutto questo?
Chi tra questi artisti è fiorentino o rappresenta la fiorentinità?
Ma cosa c'è di fiorentino in tutto questo?
Chi tra questi artisti è fiorentino o rappresenta la fiorentinità?
Il Comune di Firenze e la Regione Toscana dovrebbero ben sapere che il nome "scuola o bottega fiorentina" venne attribuito dalla stampa e dalla televisione ad un gruppo di artisti che operava e opera a Firenze dagli anni '80 ad oggi, riscuotendo successi nazionali e internazionali lasciando una traccia fondamentale nella storia della musica italiana e non solo.
Oltre al maestro Giancarlo Bigazzi - recentemente scomparso e al quale il nostro attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi (all'epoca Presidente della Provincia di Firenze) conferì il riconoscimento speciale di "ultimo genio fiorentino" - ne fanno parte grandi altri professionisti della musica: autori, compositori, arrangiatori, musicisti, cantanti ecc...
Oltre al maestro Giancarlo Bigazzi - recentemente scomparso e al quale il nostro attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi (all'epoca Presidente della Provincia di Firenze) conferì il riconoscimento speciale di "ultimo genio fiorentino" - ne fanno parte grandi altri professionisti della musica: autori, compositori, arrangiatori, musicisti, cantanti ecc...
Nessuno di questi è nel "Campus della musica". Nessuno di questi è stato neanche interpellato per farne parte. Nessuno della "bottega fiorentina" (la vera "bottega fiorentina") fa parte di questa realtà che ha tutto, tranne che essere una scuola o una bottega fiorentina.
Si vede che oggi le parole hanno un significato diverso dal passato, si sradicano dal loro contesto, come questo campus che non nasce dall'esperienza e dalla creatività degli artisti locali. È tutto molto triste, soprattutto constatare che chi organizza una cosa del genere si dimentica di informare i protagonisti della musica fiorentina e che gli artisti della "bottega", la vera "bottega" siano stati informati solo dalla stampa, dopo che i giochi erano già stati fatti.
Beppe Dati