Angelo Figuccia
Capogruppo Partito dei Siciliani
Consiglio Comunale Palermo
Palazzo delle Aquile
Figuccia su Amat: "mentre il medico studia, il malato muore"
Mi sento di esprimere piena solidarietà al Presidente dell'Amat, Giuseppe Modica - afferma il capogruppo del Partito dei Siciliani a Sala delle Lapidi, Angelo Figuccia- rispetto alla volontà di investire sui servizi maggiormente remunerativi per l'azienda, come ad esempio le zone blu.
Pochi giorni fa si era appunto parlato dell'estensione delle stesse anche in zone periferiche, come la Cala, proprio per incrementare gli introiti della ex Municipalizzata, notizia che avevo appreso con soddisfazione, anche perché in linea, sia con la politica di risanamento aziendale, sia con gli interessi dei cittadini, che potrebbero fruire di servizi più efficienti per quanto concerne il trasporto. Ma non ho fatto in tempo a complimentarmi con il Sindaco, che l'Assessore competente in materia, ha subito smentito la notizia, sostenendo che la volontà del Comune non è quella di inserire nuove aree di sosta a pagamento, ma piuttosto semplici aree di sosta libera.
Non vorrei che tale rettifica sia nata su uno slancio di tipo populista e di pura demagogia, di cui in questo momento la città non ha certo bisogno.
Sarebbe altrimenti incomprensibile, - continua Figuccia- il disallineamento fra Sindaco e Assessore e pertanto risulterebbe difficile comprendere quale sia la direzione verso la quale si sta andando.
Oggi è avvenuto l'incontro fra l'amministrazione comunale e i vertici della società per valutare un piano di salvataggio, basato sulla riduzione dei costi e sull'aumento delle entrate, ma purtroppo, come paventavo, l'incontro ha avuto toni piuttosto vaghi ed inconcludenti, considerata soprattutto l'emergenza in cui si trova la società. Temo che il già complesso lavoro del Presidente dell'Amat, possa essere reso ancor più problematico, a causa della mancanza di chiarezza da parte del governo cittadino e mi chiedo come si possa intraprendere un percorso di riorganizzazione generale dell'azienda, quando "la mano destra non parla con quella sinistra", con una totale assenza di comunicazione anche fra soggetti che rappresentano la medesima parte. Non vorremmo che finisca come il celebre proverbio secondo il quale "mentre il medico studia, il malato muore".
Palermo, 27 agosto 2013
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