Gentile collega,
il baratto moderno continua a raccogliere consensi. Anche il Comune di Albenga ha scelto di scambiare servizi aderendo al circuito iBarter.
In allegato foto di Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito.
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COMUNICATO STAMPA
Il Comune di Albenga si apre al baratto moderno
Lo scambio di beni e servizi piace anche agli enti pubblici
L’amministrazione ligure ha scelto iBarter, la prima piattaforma italiana per il baratto multilaterale online. In un periodo di tagli per gli enti locali, la formula del baratto si conferma un’opportunità per fare fronte alle ristrettezze economiche
Non solo alle aziende. Anche alla pubblica amministrazione piace il baratto moderno: il Comune di Albenga (Sv) ha scelto di scambiare merci e servizi; partner è iBarter, la prima piattaforma italiana per il baratto multilaterale online. In un periodo di tagli e difficoltà per gli enti locali, la formula del baratto si conferma una possibilità per contrastare le ristrettezze economiche.
«Siamo convinti che il baratto, interpretato nella sua versione moderna, sia un’opportunità. Per questo abbiamo accolto la proposta presentata da iBarter e siamo entrati a far parte del circuito iBarter», spiega il vicesindaco di Albenga, Riccardo Tomatis.
L’occasione è arrivata con il bando che il comune di Albenga ha fatto per la sponsorizzazione della prima tappa in linea del Giro d’Italia partita proprio da Albenga lo scorso 10 maggio. Il circuito iBarter ha presentato una proposta in crediti che il Comune ha accolto. «Far parte di un circuito di baratto multilaterale è di sicuro interesse anche per un ente pubblico, soprattutto in un periodo di tagli e ristrettezze economiche cui gli enti locali devono fare fronte», prosegue il vicesindaco di Albenga. «Ci hanno convinto da una parte la possibilità di scambiare non esclusivamente con una sola tipologia di prodotti, dall’altra la libertà di tempo per fare queste operazioni. Stiamo però già valutando le possibilità di impiego dei crediti ottenuti».
In concreto il Comune, attraverso il Comitato di Tappa, ha messo a disposizione di iBarter degli spazi pubblicitari ottenendo così dei crediti - o meglio iBcredits - che potrà impiegare acquistando servizi e prodotti presenti sul circuito. Se è vero che con questa operazione il Comune non riuscirà ad asfaltare una strada, comunque potrebbe barattare la sponsorizzazione - per esempio - per accedere a servizi grafici e di tipografia, utilizzare una rete di alberghi oppure programmare degli interventi di manutenzione, scegliendo una delle tante opportunità di beni e servizi che le oltre 700 aziende presenti sul circuito iBarter mettono a disposizione.
Quali sono i benefici che un ente pubblico può ottenere operando su una piattaforma di baratto multilaterale? «Sostanzialmente sono le stesse opportunità che vengono riservate ad un’azienda privata», spiega Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter e tra i fondatori del circuito. «Innanzitutto l’ente, come l’impresa, non viene costretto a mettere mano al portafoglio, ma può utilizzare come merce di scambio i propri prodotti/servizi - in questo caso specifico è pubblicità - per l’acquisto dei beni di cui ha bisogno. In secondo luogo, operando su un’unica piattaforma che ha il preciso scopo di creare una rete dedicata allo scambio, è possibile individuare nuovi fornitori e nuovi clienti. E questo, anche per un ente pubblico può rappresentare un vantaggio». L’effetto rete ha due benefici: porta ad un ampliamento della rete stessa allargando i settori e la tipologia di merci e servizi disponibili sul circuito; conseguenza di questo e non certo seconda, la possibilità di attingere ad un sistema dove vengono promosse offerte. Conclude Gschwentner: «Gli scambi non sono contestuali ma vengono effettuati attraverso un meccanismo di crediti acquisiti/ceduti utilizzando l’iBcredit, una moneta complementare che per semplicità è stata equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro. In questo modo è l’operatività sul circuito che alimenta lo stesso circuito, offrendo sempre nuove possibilità alle aziende iscritte».
Come funziona il circuito iBarter? Per ciascuna azienda che aderisce al sistema iBarter viene aperto un conto in crediti (iBcredit), come fosse un classico conto corrente bancario. Ogni azienda ottiene un fido commerciale, ovvero una disponibilità ad andare in negativo sul proprio conto in crediti per acquistare ancor prima di aver venduto i propri prodotti o servizi. Ciascuna azienda propone i propri prodotti o servizi mettendosi in contatto con altre aziende e presentando direttamente proposte. A ogni vendita o acquisto, il pagamento verrà effettuato in iBcredit, accreditati o addebitati sul proprio conto. Al momento dell’iscrizione, viene chiesta una fee di ingresso.
iBarter – prima piattaforma italiana per il baratto multilaterale online, iBarter nasce dall’intuizione di un gruppo di manager e professionisti nel 2010 per diventare operativa l’anno successivo. Il portale promuove lo scambio di beni e servizi per imprese e privati attraverso la moneta complementare dell’iBcredits sopperendo la richiesta di liquidità delle aziende e creando una rete di interscambio che favorisce l’acquisizione di nuovi clienti e l’aumento del fatturato. www.ibarter.com
Ufficio stampa iBarter: Eo Ipso
Info: Marco Parotti - 340 9665279 - mparotti@eoipso.it
Miriam Giudici - 346 3907608 - mgiudici@eoipso.it
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