Il Genio di Palermo. La bellezza salverà il mondo:
Il Centro storico insieme per la coesione sociale e lo sviluppo economico
"Il Genio di Palermo. La bellezza salverà il mondo" ha come finalità la realizzazione un Distretto Sociale Evoluto (DSE) che si origina dall'attuazione dei concetti di coesione sociale, di convivenza interculturale, di valorizzazione e sostegno alle risorse locali e dei talenti e la fruizione e messa a reddito del patrimonio culturale. Questa in sintesi la filosofia del progetto presentato questa mattina a Palazzo Arcivescovile da padre Giuseppe Bucaro, responsabile dell'ente capofila, alla presenza del cardinale Paolo Romeo e del presidente della fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo.
"Si tratta - spiega padre Giuseppe Bucaro, Parrocchia San Mamiliano - di un intervento di sviluppo locale, della durata di 30 mesi e rivolto ai residenti dei quattro mandamenti più antichi di Palermo come Palazzo reale-Albergheria, Monte di Pietà-Capo, Tribunali-Kalsa, e Castellammare-La Loggia". Tra gli obiettivi del progetto la creazione di due cooperative d giovani che offriranno ai turisti tour alla scoperta delle realtà multi etniche, l'accompagnamento di giovani immigrate in attività artigianali, la realizzazione di un portale in cinque lingue per prenotare e acquistare biglietti on-line e applicazioni web da scaricare su dispositivi mobili. Saranno inoltre realizzati laboratori e sportelli polifunzionali per favorire l'integrazione sociale a soggetti disagiati".
E' un progetto, finanziato dalla Fondazione CON IL SUD (750mila euro più un cofinanziamento degli enti partners) e naturalmente veicola e favorisce valori di legalità sociali, di legalità di dignità, di amicizia, di lavoro e di futuro.
Start up di un intervento di sviluppo locale rivolto ai residenti del Centro Storico di Palermo, della durata di 30 mesi, coinvolge i quattro mandamenti più antichi e affascinanti di Palermo: Palazzo Reale - Albergheria, Monte di Pietà'- Capo, Tribunali - Kalsa e Castellammare - La Loggia. Un sistema di coesione sociale, di sviluppo economico e culturale, ispirato dalle linee strategiche dell'Unione Europea, tracciate a Lisbona, che mira a creare l'interconnessione tra sistemi territoriali di welfare ed educativi, tra attività economiche e terzo settore, tra soggetti istituzionali e associazioni di cittadini, tra le diverse risorse umane e le capacità sociali di promozione e crescita.
L'intento dunque è di sostenere la partecipazione attiva della cittadinanza delle aree interessate alle scelte pubbliche del governo del territorio, favorendo l'integrazione dei residenti, per questo si utilizza la metodologia dei Territori Socialmente Responsabili (TSR®). Ricostruire in modo partecipato i desideri delle Comunità locali significa, altresì, imprimere un impulso al cambiamento e allo sviluppo locale e, di fatto, ampliare il capitale intangibile. La leva culturale è sicuramente un attivatore sociale per coltivare il senso di virtuosa appartenenza alla comunità e valorizzare talenti, conoscenze, tesori storici, artistici e monumentali del territorio.
Tre dunque gli obiettivi del progetto che si muovono a loro volta su tre aree ben distinte (vedi schede: area della coesione sociale; area sviluppo economico e area culturale): promuovere la partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte di governo pubblico del territorio; istituire reti stabili per sostenere il commercio di vicinato e l'artigianato tradizionale ed operare azioni comuni di marketing territoriale; creare il Circuito museale e culturale integrato del Centro Storico (CMCI) come strumento territoriale di attrazione turistico/culturale.
La cogestione del processo di cambiamento di un contesto socio-economico, fondato sulla partecipazione di diversi attori della comunità, inerisce, in modo "sinergetico", l'acquisizione da parte del singolo individuo di un pensare consapevole sulla propria condizione di vita e sulla qualità della relazione fra i molti della comunità. La persona che pensa il cambiamento risuona in assonanza con quanti si muovono nella stessa direzione.
Pertanto la "scelta" del singolo, come atto volontario del cambiamento, diviene un agire condiviso perché a sua volta motivante lo sviluppo della comunità di riferimento. Dunque, ricostruire in modo partecipato i "desideri" delle "Comunità Locali" significa, altresì, imprimere un impulso al cambiamento e allo sviluppo locale, coinvolgendo i residenti e le reti esistenti e, di fatto, ampliando il capitale intangibile. I beni, materiali ed immateriali infine, divengono "beni comuni" solo se la comunità esprime un processo di riconoscimento identitario del bene medesimo.
Un occhio di riguardo al patrimonio culturale delle aree interessate e dunque al turismo: a partire da dicembre saranno disponibili delle app che permetteranno di visitare quattro siti artistici della città.
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