Come ha sottolineato Paolo Iammatteo, responsabile Comunicazione esterna e Corporate social responsibility di Enel, l'appuntamento di Bruxelles "è stato un'occasione per ragionare con il commissario Ue allo sviluppo Andrid Piebalgs e con la rete di giovani eurodeputati sul come sviluppare concretamente dei progetti industriali che riducano il numero di persone prive di energia elettrica. Un impegno che l'Enel persegue nei paesi in cui ha una presenza industriale".
Il commissario Piebalgs, ricordando le possibilità di investimento e di miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo, ha sottolineato che "l'energia è il motore della crescita economica e anche della crescita sociale" e come sia necessario agire, con "investimenti cruciali", perché "tutti abbiano accesso ad energia sostenibile", migliorando la distribuzione e l'efficienza energetica e potenziando la produzione diversificata.
Un tema ripreso da Florian Peter Iwiniak dell'Unido, l'organizzazione dell'Onu per lo sviluppo industriale: "L'accesso all'energia facilita quello all'acqua, all'istruzione e alla sanità e permette alle donne di emanciparsi; un sistema decentralizzato di produzione energetica migliora le condizioni di vita".
L'azione di Enel nei Paesi in via di sviluppo, ha sottolineato Iammatteo, si basa su tre pilastri: "Accesso alla tecnologia e alle infrastrutture, rafforzamento delle capacità personali e abbattimento delle barriere economiche". E il Gruppo ha presentato al Parlamento Ue tre esempi concreti già operativi del programma Enabling Electricity.
Il primo progetto riguarda diversi Paesi dell'America Latina e permette a donne di villaggi rurali di diventare "ingegneri" gestori di pannelli solari, emancipandole ed assicurando una fonte naturale di energia alla comunità. L'iniziativa segue il metodo ideato in India dalla ong Barefoot College che oggi lo esporta con Enel Green Power in Perù, Colombia, Cile e Brasile.
Sempre in Brasile è partito nel 2006 il progetto Ecoelce che permette di avere uno sconto sulle bollette dell'elettricità a chi, a corto di entrate, si impegna nella raccolta differenziata. "Abbiamo ricadute positive in termini economici, sociali ed ambientali", sottolinea Iammatteo.
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