http://linterruttore.wordpress.com/2012/07/24/il-piano-energetico-di-enel-per-le-isole-europee/
Dieci milioni di persone. A tanto ammonta la popolazione residente nelle 286 isole che fanno parte dell'Unione Europea e che si trovano spesso a subire situazioni di disagio energetico a causa di reti isolate, non adeguate alle variazioni di domanda e altro.
La partita cruciale della piena integrazione energetica in Europa si gioca anche su questo fronte ed ha come obiettivo l'eliminazione di tutti quegli ostacoli e quei disagi che interferiscono in modo pesante sulle economie locali.
Pur nella diversità delle varie situazioni, le popolazioni insulari europee subiscono infatti le conseguenze di problemi comuni quali, per esempio, la dipendenza cronica dalle importazioni, l'impossibilità di poter sfruttare i benefici del mercato, la difficoltà di contare sempre su approvvigionamenti stabili, gli elevati livelli di emissioni dovuti a impianti poco efficienti.
Sulle isole europee, insomma, c'è ancora un grande lavoro da fare ed Eurelectric (l'Associazione che rappresenta l'industria elettrica europea) è tornata a lanciare l'allarme, riaffermando la necessità di mettere a punto strategie specifiche che diano pieno diritto di "cittadinanza energetica" alle popolazioni insulari.
Il problema, che assume dimensioni di rilievo anche per le isole minori italiane, vede da tempo Enel impegnata in progetti di sostenibilità energetica caratterizzati da un elevato tasso di innovazione tecnologica.
Ne sono un esempio gli interventi in corso in Italia nell'ambito del progetto "Isole Eolie", doveEnel ha da poco inaugurato al centrale di Stromboli con il primo intervento di ammodernamento ed efficientamento che interesserà tutti gli impianti dell'arcipelago . Ma ne è un esempio illustre anche il progetto molto innovativo condotto dalla controllata Endesa nelle acque dell'Atlantico, per dotare l'isola di LaGraciosa (Canarie) di una rete intelligente di trasmissione e distribuzione dell'energia, in grado di garantire piena autonomia energetica a zero emissioni.
Dieci milioni di persone. A tanto ammonta la popolazione residente nelle 286 isole che fanno parte dell'Unione Europea e che si trovano spesso a subire situazioni di disagio energetico a causa di reti isolate, non adeguate alle variazioni di domanda e altro.
La partita cruciale della piena integrazione energetica in Europa si gioca anche su questo fronte ed ha come obiettivo l'eliminazione di tutti quegli ostacoli e quei disagi che interferiscono in modo pesante sulle economie locali.
Pur nella diversità delle varie situazioni, le popolazioni insulari europee subiscono infatti le conseguenze di problemi comuni quali, per esempio, la dipendenza cronica dalle importazioni, l'impossibilità di poter sfruttare i benefici del mercato, la difficoltà di contare sempre su approvvigionamenti stabili, gli elevati livelli di emissioni dovuti a impianti poco efficienti.
Sulle isole europee, insomma, c'è ancora un grande lavoro da fare ed Eurelectric (l'Associazione che rappresenta l'industria elettrica europea) è tornata a lanciare l'allarme, riaffermando la necessità di mettere a punto strategie specifiche che diano pieno diritto di "cittadinanza energetica" alle popolazioni insulari.
Il problema, che assume dimensioni di rilievo anche per le isole minori italiane, vede da tempo Enel impegnata in progetti di sostenibilità energetica caratterizzati da un elevato tasso di innovazione tecnologica.
Ne sono un esempio gli interventi in corso in Italia nell'ambito del progetto "Isole Eolie", doveEnel ha da poco inaugurato al centrale di Stromboli con il primo intervento di ammodernamento ed efficientamento che interesserà tutti gli impianti dell'arcipelago . Ma ne è un esempio illustre anche il progetto molto innovativo condotto dalla controllata Endesa nelle acque dell'Atlantico, per dotare l'isola di LaGraciosa (Canarie) di una rete intelligente di trasmissione e distribuzione dell'energia, in grado di garantire piena autonomia energetica a zero emissioni.
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