COMUNICATO STAMPA
Volincielo
Opere di
Mariagrazia Pontorno
A cura di
Marilena Di Tursi
Sede
Muratcentoventidue-Artecontemporanea
Via G. Murat 122/b 70123 Bari
Inaugurazione
Sabato 26 febbraio 2011, ore 19.00
Periodo
26 febbraio – 31 marzo 2011
Orario di apertura
Dal martedì al sabato, dalle 17.00 alle 20.00 e per appuntamento
Info
393.8704029 – 392.5985840
info@muratcentoventidue.com
www.muratcentoventidue.com
La Galleria Muratcentoventidue propone Volincielo , mostra personale di
Mariagrazia Pontorno, a cura di Marilena Di Tursi. Nel suo nuovo video
l'artista prosegue la sua ricerca sull'animazione in 3d di paesaggi,
piante e animali.
Così di lei scrive la curatrice:
Se, come dice Rosalind Krauss, nel suo ultimo e lucido saggio, l'abbandono
della specificità del 'medium' segna oggi la vera e fatale morte
dell'arte, Maria Grazia Pontorno sembra accogliere il monito e procedere
al contrario verso una sua duratura conservazione. La ricerca
dell'artista siciliana, ora di casa tra Roma e New York, inizia infatti
da un consapevole utilizzo di tecnologie sofisticate, non trattate alla
stregua di semplici supporti ma assunte quali veicolo di precise scelte
estetico- formali. E così video in 3D, quadri tecnologici, elaborazioni
digitali, sfuggite al pericolo di palesarsi come meri effetti speciali,
diventano materia di produttive occasioni esegetiche.
Un incantesimo già eloquentemente manifestatosi nel progetto 'Roots',
dedicato a Central Park e ad una natura che, a dispetto della sua
concretezza, complice appunto la tecnologia, è in grado di farsi
immateriale e onirica visione, con piante che si spogliano e si rivestono
di rami e foglie o alberi che lasciano definitivamente la terra per
innalzarsi in ardite e antigravitazionali traiettorie celesti.
'Volincielo' è, invece, un progetto da camera in due movimenti, come una
sonatina fatta da un esordio che accenna allo sviluppo del tema e un tempo
finale che lo ricapitola e lo espone in seducente varianti. Due i
linguaggi, uno più tangibile, i tondi di raffinata porcellana, l'altro
impalpabile, affidato ad un video. Il soggetto è lo stesso, uno stormo,
seguito dalla sua epifania, quando sagome nere raccolte in moltitudini
migrano verso vitali obiettivi, fino al loro dissiparsi in segni, in
astratte e puntiformi grafie destinate all' inconsistenza di un pulviscolo
e ormai incuranti di qualsivoglia progetto di sopravvivenza della specie.
Sono trattenute in piccoli tondi di cinerea tonalità, vago ricordo di un
cielo riempito e reso astratto dalla saturazione luminosa, contrappuntano
lo spazio in una elegante sequenza modulare, come un orizzonte che
disciplina il cielo dalla terra. Nella seconda stanza, tutto si ripete,
gli stormi da blocchi compatti si disperdono in rarefatte impronte, ma si
animano in un video dove il tempo ha un incedere compatto, dove ogni cosa
è pervicacemente programmata per la sua ripetizione, come, del resto,
l'andamento circolare, antinarrativo del loop . E allora a scandirne
l'inesorabile avanzamento, ci sono i cicli stagionali o diurni, segmenti
di tempo introdotti dal cambiamento del colore di fondo, dagli algidi
toni dell'alba e dell'inverno o dalle calde nuances del giorno maturo e
dell'estate, da godersi nel più religioso silenzio. Aiuta la proiezione
circoscritta, un'immagine di formato ridotto che reclama un raccolto e
solenne approccio.
Mariagrazia Pontorno
Mariagrazia Pontorno (Catania, 5 luglio 1978) vive e lavora a Roma.
Insegna Multimedia e Installazioni all'Accademia di Belle Arti di
Frosinone.
Oltre a numerose collettive in Italia e all'estero, l'artista ha
all'attivo anche
diverse personali, tra cui Alice Hair Deflector (Monitor 2004 - Roma), Il
giardino
di Maresa (MLAC 2007 - Roma), Matera 2019, una porta sulla città (Matera
2009),
Scaffoldings (HSF, 2009 - New York), Lithium_1/Roots (Not Gallery, 2011
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