Milano, 3 novembre 2015 Rientro dei capitali: che cosa c'è dietro il boom di adesioni alla "voluntary disclosure"? Tra giugno e ottobre le richieste salgono del 3.345%, grazie al condono mascherato approntato dal governo nell'estate del 2015. L'inchiesta di Altreconomia La copertina del numero 176 è dedicata ai giovani: ritratto, oltre gli stereotipi |
Milano, 3 novembre 2015 - L'inchiesta di Altreconomia di novembre è dedicata alla "voluntary disclosure": tra giugno e ottobre 2015, infatti, il numero di cittadini italiani che hanno aderito alla collaborazione volontaria per il rientro dei capitali è aumentato del 3.345%; al 30 settembre 2015 erano 63.251 i nostri connazionali che ne avevano fatto richiesta. Che cos'è successo? Che cosa ha determinato questa impennate, se è vero -come ha riferito il governo in Parlamento- che al 3 giugno avevano aderito appena 1.836 soggetti. Per favorire la partecipazione, ad agosto l'esecutivo ha approvato un provvedimento che ha reso appetibile l'emersione: a tutti gli aderenti, infatti, viene garantita la "non punibilità" per le violazioni costituenti reato. E senza pagare alcuna sanzione. È un condono mascherato, insomma, cui è possibile aderire fino al 30 novembre. Il governo stima di incassare 1,9 miliardi di euro. Quanto carburante fossile ha consumato l'AC-130 che il 3 ottobre ha bombardato per 45 minuti l'ospedale di MSF a Kunduz, in Afghanistan? Non lo sappiamo, perché le emissioni globali legate alla produzione degli armamenti -e alle guerre- non vengono conteggiate. Secondo alcune stime, valgono almeno il 5% del totale (per fare un esempio, un F-15 brucia 59mila litri di cherosene all'ora). Altreconomia dedica un dossier al clima, in vista della Conferenza delle Parti dell'UNFCCC per discutere un nuovo accordo globale sul clima, convocata a Parigi dal 30 novembre. Che di guerre e armi, però, non parlerà. Eppure, anche intervenire sul complesso bellico potrebbe aiutare a contenere l'aumento medio delle temperature al 2100 entro i 2°. COP21 è l'ultimo appello per il clima: in una infografica i dati dell'emergenza climatica. Un approfondimento è dedicato ai profughi ambientali, 17,5 milioni nel 2014, 1,8 milioni dei quali nei Paesi ricchi. L'Italia dei bandi aveva a disposizione l'8 ottobre 2015 (quando abbiamo scattato la nostra fotografica) quasi 8 miliardi di euro, con 317 "bandi attivi" di cui 300 aperti solo sul territorio italiano. Quasi un terzo del totale sono della Commissione europea, da cui dipende -però- oltre il 90% del budget, per 7,28 miliardi di euro. Il 10% ha come soggetti beneficiari i giovani, anche se il tema più gettonato -oggetto di quasi la metà dei bandi- è l'innovazione. La copertina del numero 176 di Altreconomia è dedicata ai giovani. Sono quasi 2,3 milioni secondo l'ISTAT quelli che hanno tra i 15 e i 19 anni e non studiano, non lavorano e non si formano: i NEET, un quarto del totale tra i cittadini in quella fascia d'età, sono una delle facce della "penalizzazione della forza lavoro giovanile, caratteristica strutturale del mercato occupazionale italiano", fenomeno cui Altreconomia dedica la copertina del numero di novembre 2015, approfondendo le cause con interviste a Lara Maestripieri, ricercatrice della Fondazione Feltrinelli e a Elisa Lello, sociologa dell'Università di Urbino. Quest'ultima firma "La triste gioventù", un ritratto politico della generazione scritto a partire da sondaggi -condotti su un campione significativo- e interviste. Mancano risposte istituzionali alle esigenze dei giovani, ci spiega. Tre le principali: un welfare attento ai lavoratori atipici; una pedagogia che esorti i giovani a sognare, a guardare al futuro con speranza; pratiche politiche oneste. Altreconomia -lancia un'offerta speciale per l'abbonamento alla rivista: dal 1° novembre fino al 10 gennaio 2016 sarà possibile scegliere l'opzione "tutto includo" (carta, pdf, internet, smartphone, tablet) a 40 euro invece di 49. La campagna "Altreconomia: non un modo di dire. Un'altra economia, con parole tue" spiega -rispondendo a sei domande- perché abbonarsi all'unico mensile d'informazione economica indipendente. La nostra coerenza è la nostra parola: la stessa che vi chiediamo di inviare alla redazione (redazione@altreconomia.it) per indicare quel che per voi è "altra economia", utilizzando l'hashtag #dammilatuaparola |
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