Per la prima volta in un unico concerto le ouvertures degli autori italiani più celebri
Lunedì 8 dicembre, ore 18.30, Teatro Quirino – Vittorio Gassman, Roma
(ingresso libero fino ad esaurimento posti)
Roma, 8 dicembre 2014 – “Suoniamo italiano! Perché nella musica, come nelle arti in genere, l’Italia non ha rivali”.
Parola di Giuseppe Verdi, che in una lettera del 1878 alla grande mecenate Clara Maffei, sosteneva quanto “è assurdo e stupido che si rinunci per moda, per smania di novità, per affettazione di scienza, e si rinneghi l’arte nostra, il nostro istinto, quel nostro fare sicuro, spontaneo, naturale, sensibile, abbagliante di luce”.
Suoniamo Italiano, un nuovo progetto ideato e definito da Giulia Pasquazi Berliri e sponsorizzato dalla Deutsche Bank, è l’inedito concerto interamente dedicato ai più grandi autori italiani, di scena lunedì 8 dicembre, a partire dalle 18.30, presso il Teatro Quirino-Vittorio Gassman (Via delle Vergini 7, Roma).
La Prometheus Chamber Orchestra, l’ensemble composto da 60 giovanissimi musicisti di età compresa tra i 14 e i 24 anni e diretta dal ventiduenne diplomando in direzione Giordano Ferranti, sarà protagonista di un programma interamente dedicato alla più grande musica operistica italiana, che da Salieri a Mascagni, da Donizetti a Rossini, passando naturalmente per Verdi - il più grande compositore di musica operistica che abbia mai avuto l’Italia – rievocherà i preludi dei più grandi autori italiani, dalla Medea di Cherubini alla Cavalleria Rusticana di Mascagni, in un excursus che attraverserà la grande epopea della musica lirica italiana dal XVIII al XX secolo.
Dieci grandi autori celebrati attraverso le loro composizioni, conosciute e meno note, ma tutte ricche di grande pathos: un vero e proprio inno alle pagine fra le più belle della musica italiana di sempre. Di una in particolare occorre dire qualcosa: I due Figaro andò in scena in Spagna nel 1833 ma poi venne bloccata dalla censura per ragioni di opportunità politiche e questo deve aver convinto Mercadante che non valeva la pena di riportare con sé il manoscritto in Italia, quando venne chiamato a dirigere il conservatorio di Napoli. E così la partitura rimase sepolta per 170 anni, prima negli archivi del Teatro del Principe e poi alla Biblioteca storica di Madrid, e forse sarebbe rimasta lì per sempre se un giovane musicologo italiano, Paolo Cascio, giunto a Madrid con un dottorato di ricerca, non l’avesse rinvenuta nel 2005. Pertanto non è stata ancora così tanto eseguita pur essendo una vera “chicca”. L’ideatrice dell’evento Giulia Pasquazi Berliri parlando di questo ritrovamento ha affermato che “La musica quando è grande è imperitura e non a caso i nostri compositori sono i più suonati ed amati al mondo”.
Aprirà la serata la giovane musicologa, scrittrice e pianista torinese Chiara Bertoglio che ha definito il programma “assai ghiotto e di piacevole ascolto”, perché ci invita ad assaporare ed a gustare nella loro interezza sia i capolavori più celebri fra quelli eseguiti in questa occasione, sia quelli meno noti ma che meritano di entrare a pieno titolo nel repertorio dei maggiori teatri lirici.
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Orari segreteria: Lunedì-Venerdì 10.00/18.00
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