Tratto da: http://linterruttore.wordpress.com/2012/10/12/energia-e-acqua-lefficienza-di-enel/
Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso un corretto sistema di gestione delle acque, con l'obiettivo di migliorarne la qualità e l'efficienza degli usi. Occorre dunque raddoppiare gli sforzi in tal senso, non solo per ovvie esigenze ambientali, ma anche per non indebolire l'economia. Tra le altre cose, infatti, l'acqua è anche un importante fattore di produzione, come ricordano sia il rapporto sulla tutela dell'acqua pubblicato la scorsa primavera dall'Agenzia europea per la Protezione dell'Ambiente (EEA), sia l'European Innovation Partnership on Water, recentemente costituito con l'obiettivo di redigere in tempi rapidi (entro dicembre) il Piano strategico europeo per far fronte alle molte sfide legate alla gestione delle acque.
Uno degli aspetti fondamentali da considerare è quello della competizione tra i diversi usi della risorsa idrica. Le politiche in materia di acqua, infatti, per essere sostenibili devono necessariamente accordarsi con gli altri obiettivi strategici della Ue, come, per limitarsi al solo settore energetico, la sicurezza degli approvvigionamenti, la diffusione delle fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni.
Ecco perché l'industria elettrica europea, per voce della propria associazione Eurelectric, chiede che le nuove norme europee sulle acque sianocoerenti con le priorità assunte in campo energetico e tengano conto anche delle necessarie valutazioni socio-economiche.
Da parte sua, Enel è già da tempo impegnata per un uso sempre più efficiente della risorsa acqua, con investimenti crescenti per ridurre i consumi nei processi produttivi e sviluppare al massimo sistemi di utilizzo multipli delle acque.
E i risultati si vedono. Per esempio, grazie alla maggiore efficienza dei processi produttivi, soprattutto nel comparto termoelettrico, nel 2011 il fabbisogno complessivo di acqua del Gruppo è diminuito di oltre 9 milioni di metri cubi rispetto al 2010 e di ben 26 milioni di metri cubi rispetto al 2009.
Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso un corretto sistema di gestione delle acque, con l'obiettivo di migliorarne la qualità e l'efficienza degli usi. Occorre dunque raddoppiare gli sforzi in tal senso, non solo per ovvie esigenze ambientali, ma anche per non indebolire l'economia. Tra le altre cose, infatti, l'acqua è anche un importante fattore di produzione, come ricordano sia il rapporto sulla tutela dell'acqua pubblicato la scorsa primavera dall'Agenzia europea per la Protezione dell'Ambiente (EEA), sia l'European Innovation Partnership on Water, recentemente costituito con l'obiettivo di redigere in tempi rapidi (entro dicembre) il Piano strategico europeo per far fronte alle molte sfide legate alla gestione delle acque.
Uno degli aspetti fondamentali da considerare è quello della competizione tra i diversi usi della risorsa idrica. Le politiche in materia di acqua, infatti, per essere sostenibili devono necessariamente accordarsi con gli altri obiettivi strategici della Ue, come, per limitarsi al solo settore energetico, la sicurezza degli approvvigionamenti, la diffusione delle fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni.
Ecco perché l'industria elettrica europea, per voce della propria associazione Eurelectric, chiede che le nuove norme europee sulle acque sianocoerenti con le priorità assunte in campo energetico e tengano conto anche delle necessarie valutazioni socio-economiche.
Da parte sua, Enel è già da tempo impegnata per un uso sempre più efficiente della risorsa acqua, con investimenti crescenti per ridurre i consumi nei processi produttivi e sviluppare al massimo sistemi di utilizzo multipli delle acque.
E i risultati si vedono. Per esempio, grazie alla maggiore efficienza dei processi produttivi, soprattutto nel comparto termoelettrico, nel 2011 il fabbisogno complessivo di acqua del Gruppo è diminuito di oltre 9 milioni di metri cubi rispetto al 2010 e di ben 26 milioni di metri cubi rispetto al 2009.
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