Vi segnalo la nuova mostra di pianissimo di 21 Gennaio 2010
Vi aspettiamo
In allegato foto invito
Cordialmente Zuzanna Niespor
THE ZERO BUDGET BIENNIAL
A cura di Joanna Fiduccia e Chris Sharp
21 Gennaio - 21 Febbraio 2010
opening 21 Gennaio 2010, 19.00
ArtistI: Michael Baers, Davide Balula, Sara Barker, Vanessa Billy, Agnieszka Brzezanska, Simon Dybbroe Møller, Jeff Feld, Anouk Kruithof,
Lamarche-Ovize, Jochen Lempert, Justin Lieberman, Cécile Meynier, Sally Osborn, Marlo Pascual, Ruth Root, Jérôme Saint-Loubert Bié, Simone
Schardt & Wolf Schmelter, Anna Strand, Hayley Tompkins and Will Yackulic.
Performance Program curated by Antonio Grulli. To be announced.
SCREENING PROGRAM: Ben Callaway, selected by Chris Sharp; George & Mike Kuchar, selected by Gianni Jetzer; Christopher Miner, selected
by Joanna Fiduccia; Jasper Rigole, selected by FormContent; Martin Soto Climent, selected by Vincent Honoré; Esther Stocker, selected by
Simone Menegoi; Margaret Tait, selected by Lindsey Hanlon; Vladimir Tomic, selected by Jacob Fabricius; and Philippe Van Wolputte, selected
by Kompl.
Zero Budget Biennal rappresenta la biennale per mettere la parola fine a tutte le biennali cosi' come le conosciamo. In un sistema dell'arte
assediato da bisogni biennali ed economici, Zero Budget Biennal offre una soluzione, un'alternativa possibile, una via di uscita. Questo show
capovolge i canonici termini e l'impatto generale delle Biennali. Dove le biennali solitamente veicolano uno specifico insieme di temi politici
e sociali, dalla globalizzazione a tematiche post caduta del muro, ZBB rimane fermamente non programmatica. Dove la maggior parte delle
biennali perpetuano un particolare tipo di arte e si puo' dire che servano ad illustrare le tendenze dominanti del biennio, ZBB privilegia invece
l'idiosincrasia.
Dove altre biennali promuovono il turismo, stimolano le economie locali e generano capitali culturali, ZBB avra' "emissioni zero", probabilmente
senza rendere nessuno piu' ricco e generando un capitale culturale di dubbia spendibilita'. Dove le altre biennali abbaiano, ZBB morde, proprio
per il suo intento di fare breccia nel circuito chiuso di biennali, opere e discorsi economici, proponendo modelli per questi tempi post-budget.
Uno show apertamente non redditizio in uno spazio commerciale, questa biennale, confonde spensieratamente i confini del cosiddetto regno
non commerciale delle biennali e il profano territorio delle gallerie. All'insulto di questo contesto non ortodosso puo' essere aggiunto quello di
un'arte a misura d'uomo anti-spettacolarista, in contrasto proprio con le consuetudi delle biennali. Una miscuglio di esagerazione ed umilta', di
aulico e intimita', furore passionale e metodica gioia. ZBB cerca di sfidare piu' di un assunto, e lo fa con nemmeno un quarto di dollaro.
ZBB presenta 34 artisti internazionali, oltre a un programma di performance ed una selezione di video a cura di curatori internazionali e
collettivi curatoriali. L'unico requisito per parteciparvi e' quello che nessuno tra artisti e curatori abbia avuto una precedente esperienza in una
biennale. La Biennale sara' inaugurata questo Settembre alla Galleria Carlos Cardenas e alla galleria Schleicher+Lange a Parigi e potrebbe
arrivare in una citta' a te vicina.
The Zero Budget Biennial is the biennial to end all biennials as we know them. In an art world beleaguered by both biennials and economic
hardship, the Zero Budget Biennial offers a solution, a viable alternative, a way out. This exhibition reverses the usual terms and general impact
of biennials. Where biennials often trade in a specific set of political and social themes, from globalism to post-Wall discourse, the Zero Budget
Biennial will remain steadfastly un-programmatic. Where most biennials perpetuate a particular genre one might call biennial art in the service
of illustrating dominant biennial themes, the Zero Budget Biennial will privilege idiosyncrasy.
Where other biennials promote tourism, boost local economies and generate cultural capital, the Zero Budget Biennial will leave little or no carbon
footprint, probably make no one any richer and generate a cultural capital of questionable marketability. Where most biennials bark (change),
the Zero Budget Biennial will actually bite. For it intends to breach the closed circuit of biennial discourses, artworks and economies by proposing
a new model for these post-budget times. A patently unprofitable show in a commercial space, this biennial blithely blurs the boundaries between
the so-called 'sacred' non-commercial domain of the biennial and the 'profane' one of the gallery. To the injury of this unorthodox context can
be added the insult of a human-sized, anti-spectacular art, contra biennial conventions. An amalgam of hyperbole and humility, bombast and
intimacy, chest-beating outrage and methodical joy, The Zero Budget Biennial seeks to challenge more than a few assumptions, and it will do
so with barely a dime.
The Zero Budget Biennial features 34 international and local artists, in addition to a performance program, and a screening program selected
by a group of international curators and curatorial collectives. The sole prerequisite for participation is that no artist or curator may have had
prior biennial experience. The Biennial will be inaugurated this September at Galerie Carlos Cardenas and Galerie schleicher+lange in Paris
and might be coming to a city near you.
pianissimo | via Ventura 5 | I - 20134 Milano | t. f. +39 02 2154514 | www.pianissimo.it | skype: g.pianissimo
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