Roma – 23 luglio. Contro l'inquinamento acustico sono necessarie delle ''iniziative integrate di prevenzione" e un'azione a tutto tondo che coinvolga più soggetti istituzionali. Per i decibel fuorilegge legati alla cosiddetta movida si potrebbe seguire l'esempio di molte città italiane che su proposta degli Assessorati al Commercio hanno realizzato dei "regolamenti" ad hoc, coerenti con quelli di acustica ambientale comunali. A dichiararlo, Estella Marino, Assessore all'Ambiente di Roma Capitale, che in un'intervista a Radio Colonna nell'ambito della Campagna contro l'inquinamento acustico "Spegni il rumore accendi il divertimento" di Legambiente Lazio (realizzata con il contributo di Fondazione Sorgente Group), fa il punto della situazione su quanto il proprio Assessorato sta facendo per la gestione e la lotta al rumore.
"Il tema della movida notturna, ovvero della convivenza tra le funzioni residenziali e le attività di esercizio pubblico e di svago, al pari di quanto avviene nelle altre città italiane, non può essere affrontato in un Regolamento come quello in corso di definizione dal Dipartimento Ambiente. I provvedimenti che l'Amministrazione comunale può concepire a tal riguardo, stante la legislazione in materia di liberalizzazione delle attività economiche, dovendo contemperare gli interessi degli operatori e degli avventori con quelli connessi al diritto alla quiete e alla sicurezza dei passanti e dei residenti, sono valutati e licenziati dal Gabinetto del Sindaco, eventualmente sentiti gli altri soggetti dell'Amministrazione competenti", spiega Marino.
"In molte città italiane, ad esempio, su proposta degli Assessorati al Commercio, sono stati concepiti dei "regolamenti sulla movida", che fossero coerenti con i regolamenti di acustica ambientale comunale", afferma. "Vorrei precisare che i fenomeni di disturbo legati alla movida solo in taluni casi sono riconducibili a questioni di mero superamento di decibel". Tra gli impatti più frequenti, tuttavia, rientrano quelli direttamente dipendenti dalla cattiva gestione delle attività, come nel caso della musica ad alto volume o oltre gli orari stabiliti, in parziale o totale difformità con quanto stabilito nelle autorizzazioni agli esercizi.
"Oltre a sottolineare che è attualmente in corso l'aggiornamento del Regolamento di Polizia urbana, di fronte a tali fenomeni, evidenzio infine che il Dipartimento Ambiente ha in più occasioni portato all'attenzione del Gabinetto del Sindaco e degli altri Uffici autorizzatori di manifestazioni temporanee ed esercizi pubblici (quali ad esempio il Dipartimento Cultura), la necessità di intraprendere iniziative integrate di "prevenzione", attraverso una programmazione delle attività, in modo da garantire livelli ottimali di quiete pubblica", conclude Estella Marino.
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