Salerno, convegno Pari o Dispare/Edenred: Emma Bonino e Vincenzo De Luca denunciano la mancanza di welfare soprattutto nel Mezzogiorno: 'servono più aiuti alle donne'
I dati sull'occupazione femminile nel mezzogiorno sono stati sempre il tallone di Achille nel nostro Paese. E oggi lo sono ancor più. Per non parlare dell'insufficienza dei servizi di cura e assistenza per bambini e anziani. In tempi di crisi e sprending review anche per gli enti locali la situazione si fa sempre più difficile. Di questo e non solo si è parlato al convegno 'Quale welfare per gli enti locali?Quali possibilità per le donne del mezzogiorno?' organizzato dall'Associazione Pari o Dispare e dalla multinazionale Edenred e che si è svolto nella Sala del Gonfalone presso il Comune di Salerno alla presenza di Emma Bonino, vicepresidente del Senato e del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
"In un giorno in cui, all'indomani delle elezioni in Grecia, le tensioni anche nel nostro Paese sono tali da essere davvero preoccupanti e non solo per quello che sta accadendo in borsa" ha dichiarato Emma Bonino "non potevo né volevo essere comunque assente a questo che ritengo essere un appuntamento prezioso in cui ancora una volta ci ritroviamo, con sempre più forza, a sottolineare la necessità di potenziare il patrimonio che caratterizza il 50% del valore del nostro Paese. E' uno spreco questo che non possiamo più permetterci. Il messaggio politico è dunque uno ed è il principale: alleviare quelle contraddizioni che continuano a persistere, nel caso delle donne, tra famiglia e carriera". A denunciare la grave situazione tanto nazionale quanto locale, il sindaco De Luca secondo cui politiche femminili e politiche sociali sono interdipendenti. Ma la mancanza di valorizzazione di questo campo, secondo De Luca, vive nell'indifferenza generale. "In questa regione" ha dichiarato "non c'è neanche più un euro per le politiche sociali e la conseguente disoccupazione degenera in usura, prostituzione, droga… Questo tema, ha concluso, quello dell'occupazione innanzitutto femminile coincide con le grandi sfide dell'Italia tutta di fronte alle quali si è palesata una totale incapacità di gestione da parte della classe dirigente di questo Paese".
Nel Mezzogiorno è dunque chiaro che il sistema di welfare dominante è familiare e informale, si regge su una donna non lavoratrice, costretta a un ruolo casalingo secondo un modello tradizionale.
"Le donne meridionali" sostiene Filomena Gallo, Avvocato e Segretario dell'Associazione Radicale Luca Concioni, Associazione per la libertà della ricerca scientifica, "invece di essere oggetto di politiche di sviluppo rischiano di restare a casa a causa di un sistema che ostacola la conciliazione lavoro-famiglia penalizzando così la crescita economica di questo paese".
Non è un caso infatti che nel sud il 62% è caratterizzato da donne inattive, donne cioè che non cercano più lavoro poiché, in gran parte, scoraggiate dai sistemi di non-welfare esistenti.
Infine, Graziella Gavezotti,Presidente e AD di Edenred Italia e Direttore Generale Sud Europa, ha commentato:"Anche se negli ultimi anni è aumentata la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro, l'Italia si distingue nel contesto europeo per le più alte differenze di genere a svantaggio della popolazione femminile, in gran parte a causa dell'alta percentuale di donne inoccupate nelle regioni del Mezzogiorno. Questa situazione allarmante deve spingere il nostro paese verso scelte illuminate: solo mettendo a fattore comune le risorse pubbliche e quelle private l'Italia potrà strutturare un sistema di welfare innovativo, per sostenere in modo più efficace le famiglie e gli individui in un'ottica di crescita e sviluppo a beneficio dell'intera comunità".
I dati sull'occupazione femminile nel mezzogiorno sono stati sempre il tallone di Achille nel nostro Paese. E oggi lo sono ancor più. Per non parlare dell'insufficienza dei servizi di cura e assistenza per bambini e anziani. In tempi di crisi e sprending review anche per gli enti locali la situazione si fa sempre più difficile. Di questo e non solo si è parlato al convegno 'Quale welfare per gli enti locali?Quali possibilità per le donne del mezzogiorno?' organizzato dall'Associazione Pari o Dispare e dalla multinazionale Edenred e che si è svolto nella Sala del Gonfalone presso il Comune di Salerno alla presenza di Emma Bonino, vicepresidente del Senato e del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
"In un giorno in cui, all'indomani delle elezioni in Grecia, le tensioni anche nel nostro Paese sono tali da essere davvero preoccupanti e non solo per quello che sta accadendo in borsa" ha dichiarato Emma Bonino "non potevo né volevo essere comunque assente a questo che ritengo essere un appuntamento prezioso in cui ancora una volta ci ritroviamo, con sempre più forza, a sottolineare la necessità di potenziare il patrimonio che caratterizza il 50% del valore del nostro Paese. E' uno spreco questo che non possiamo più permetterci. Il messaggio politico è dunque uno ed è il principale: alleviare quelle contraddizioni che continuano a persistere, nel caso delle donne, tra famiglia e carriera". A denunciare la grave situazione tanto nazionale quanto locale, il sindaco De Luca secondo cui politiche femminili e politiche sociali sono interdipendenti. Ma la mancanza di valorizzazione di questo campo, secondo De Luca, vive nell'indifferenza generale. "In questa regione" ha dichiarato "non c'è neanche più un euro per le politiche sociali e la conseguente disoccupazione degenera in usura, prostituzione, droga… Questo tema, ha concluso, quello dell'occupazione innanzitutto femminile coincide con le grandi sfide dell'Italia tutta di fronte alle quali si è palesata una totale incapacità di gestione da parte della classe dirigente di questo Paese".
Nel Mezzogiorno è dunque chiaro che il sistema di welfare dominante è familiare e informale, si regge su una donna non lavoratrice, costretta a un ruolo casalingo secondo un modello tradizionale.
"Le donne meridionali" sostiene Filomena Gallo, Avvocato e Segretario dell'Associazione Radicale Luca Concioni, Associazione per la libertà della ricerca scientifica, "invece di essere oggetto di politiche di sviluppo rischiano di restare a casa a causa di un sistema che ostacola la conciliazione lavoro-famiglia penalizzando così la crescita economica di questo paese".
Non è un caso infatti che nel sud il 62% è caratterizzato da donne inattive, donne cioè che non cercano più lavoro poiché, in gran parte, scoraggiate dai sistemi di non-welfare esistenti.
Infine, Graziella Gavezotti,Presidente e AD di Edenred Italia e Direttore Generale Sud Europa, ha commentato:"Anche se negli ultimi anni è aumentata la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro, l'Italia si distingue nel contesto europeo per le più alte differenze di genere a svantaggio della popolazione femminile, in gran parte a causa dell'alta percentuale di donne inoccupate nelle regioni del Mezzogiorno. Questa situazione allarmante deve spingere il nostro paese verso scelte illuminate: solo mettendo a fattore comune le risorse pubbliche e quelle private l'Italia potrà strutturare un sistema di welfare innovativo, per sostenere in modo più efficace le famiglie e gli individui in un'ottica di crescita e sviluppo a beneficio dell'intera comunità".
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