'Rio+20', a distanza di vent'anni da 'Earth Summit', riafferma l'impegno della comunità internazionale nei confronti dell'ambiente. Almeno a parole, viste le molte assenze. Enel, invece, risponde alla chiamata partecipando al 'Rio+20 Corporate Sustainability Forum' e poi all'appuntamento 'Compact for Rio'.
Per molti l'appuntamento di Rio è già un flop annunciato. L'assenza dei grandi leader internazionali, come abbiamo scritto, induce a ritenere ci troveremo innanzi ad un sostanziale nulla di fatto.
Non stupisce che tutti – a eccezione di un sin troppo rassicurante Ban Ki-moon - gridino sconsolati al fallimento. Non che le cose andassero meglio, prima di oggi. E' quasi un decennio, dall'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto (2005) ad oggi, che non si registrano significativi passi in avanti nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela ambientale. Copenhagen (2009) è stato un fallimento; Cancun (2010) ha dato risultati modesti; Durban (2011) ha solo stabilito la road map per un rinnovo nel 2020.
Una situazione talmente critica, che Kyoto – con tutti i suoi limiti, come la mancata adozione statunitense – è comunque divenuto un mantra dell'impegno ambientalista.
Molto più fondate appaiono, dunque, le aspettative nei confronti del settore privato. E' noto come questo sia ormai uno degli attori fondamentali per ogni serio impegno e politica in campo ambientale.
Non a caso, come accennavamo, in occasione dell'evento del settore privato che precede il summit, il 'Rio+20 Corporate Sustainability Forum', una delegazione istituzionale di Enel è giunta a Rio De Janeiro. Il gruppo Enel, così, riconferma il suo concreto impegno per l'ambiente, coerente con il monito del Segretario Onu Ban Ki-moon che ha dichiarato il 2012 "Anno Internazionale dell'energia sostenibile per tutti".
A fronte delle interminabili "chiacchiere" che precedono e seguono incontri come quello di Rio de Janeiro, Enel risponde con un progetto chiaro: 'Enabling Electricity". I fatti parlano più di qualunque impegno di circostanza: oltre un milione di persone in tutto il mondo già beneficiano degli innovativi progetti di Enel per favorire l'accesso all'energia, e nei prossimi tre anni il gruppo intende raddoppiare questi numeri.
Intanto, Enel – attraverso la sua controllata Endesa – non manca di far sentire il proprio impegno concreto direttamente in Brasile. Di Bùzios, cittadina a due ore di macchina proprio da Rio de Janeiro, Enel vuole fare una smart city, una città intelligente. Sarà la prima dell'America Latina, e la seconda del pianeta dopo Málaga, in Spagna. Rifiuti riciclati, lampade a led, la wi-fi gratuita e il contatore intelligente, sono alcuni dei tratti distintivi.
E' sempre più diffusa l'idea che il cambiamento climatico sia strettamente connesso con il tema dell'accesso all'energia. Non è un caso che proprio il Presidente di Enel, Paolo Andrea Colombo, abbia chiuso i lavori delle sessioni tematiche Energy & Climate nella plenaria conclusiva 'Compact for Rio'. Questo prestigioso ruolo vale come riconoscimento dell'Onu dell'impegno costante del colosso energetico italiano sui temi dell'energia e della lotta al cambiamento climatico.
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