COMST
Da Bologna il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici dichiara:
« Non meraviglia che Bankitalia abbia chiesto al Governo una riflessione sulla reintroduzione della ICI relativa alle abitazioni principali in proprieta'.
Questa misura, infatti, per le modalita' con le quali si attiva, contiene fattori di sperequazione e distorsivi.
Anzitutto, essa introduce una agevolazione fiscale, non legata alle condizioni economiche soggettive dei contribuenti, bensi' alla qualita' oggettiva dell'immobile derivante da una sua destinazione funzionale di fatto e dalla classificazione catastale.
Per cui si puo' abitare in case presentanti i requisiti di lusso o avere redditi elevati e godere egualmente della esenzione.
Inoltre, l'esclusione dalla esenzione delle unita' appartenenti alla categoria catastale A1 comporta l'effetto distorsivo della diffusa tendenza di Comuni e Agenzia del territorio a classificare come tali anche abitazioni che non ne presentano i requisiti, al fine del loro assoggetamento all'imposta.
Inoltre, essa si pone in controtendenza rispetto al processo di federalismo fiscale municipale, rientrante negli obiettivi politici dichiarati dal Governo.
Questa misura, infatti realizza di fatto uno spostamento di prelievo e conseguentemente di risorse finanziarie dagli enti locali allo Stato.
I Comuni incassano di meno e lo Stato avrebbe dovuto ripianare, con trasferimenti compensativi, il minor introito fiscale.
Nella prospettiva della riforma derivante dalle diverse manovre sopravvenute, ormai i trasferimenti si ridurranno al lumicino; dovendo dunque i Comuni provvedere, prevalentemente con misure proprie, al finanziamento dei bilanci.
Conseguenze: aggravio del carico ICI per i contribuenti che vi sono tenuti, tasse di scopo, addizionali, aumento delle tariffe varie per i servizi.
Piu' corretto ed opportuno sarebbe stato ammettere l'esenzione nella forma della detrazione dalle imposte erariali, legandola ad effettive e comprovate condizioni economiche del contribuente. »
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