COMUNICATO
Con il popolo del Venezuela ed il suo legittimo presidente Maduro.
La destra golpista venezuelana, avvalendosi del diritto costituzionale a manifestare contro il governo garantito dalla Costituzione bolivariana, ha avviato, da oltre un mese, una aggressione politica contro le istituzioni del Venezuela con l’obiettivo di fare cadere, attraverso la violenza, il legittimo presidente Maduro, il progetto “costituente” ed il Socialismo bolivariano. Assalti ad ospedali e scuole, attentati, assassini di chavisti, di cittadini e di poliziotti, accaparramento di alimenti e medicine, utilizzo di paramilitari colombiani, etc., sono queste le “armi pacifiche” che la destra golpista, in rappresentanza di una minoranza del popolo, quello ricco, utilizza tutti i giorni. Come fu nel 2002 (colpo di stato) e nel 2014 (43 morti a causa delle guarimbas).
Perché la destra venezuelana punta alla rottura violenta dell’assetto costituzionale del Venezuela? Perché la destra venezuelana non vuole fare le elezioni presidenziali nel 2018?
Perché se dovesse confrontarsi democraticamente ed elettoralmente, nel 2018 come indicato dal presidente Maduro e dalla Costituzione, e se dovesse vincere, sarebbe costretta a governare nel rispetto della costituzione socialista vigente e a garantire le conquiste popolari costruite in questi anni, nell’equilibrio dei cinque poteri costituzionali. Cioè, la destra golpista, pur forte della maggioranza parlamentare, ottenuta attraverso libere elezioni garantite dalla Costituzione bolivariana, dovrebbe rispettare l’assetto costituzionale dato e scelto dai venezuelani (il Parlamento venezuelano non funziona come quello italiano). Ed è proprio questo quello che non vuole la destra che ha, come obiettivo, quello di rompere violentemente l’assetto istituzionale e costituzionale ed avere mano libera, quindi, nel riportare i profitti delle enormi ricchezze naturali del Venezuela (in primis il petrolio) nelle tasche dell’oligarchia golpista venezuelana e delle multinazionali statunitensi. In sostanza il ritorno ad un passato già visto che Chavez el il Socialismo bolivariano hanno cancellato trasformando i profitti in conquiste democratiche a favore del popolo venezuelano: casa, lavoro, educazione, salute, etc.
La stampa italiana, sensibile agli interessi del capitale statunitense e dell’oligarchia venezuelana, quest’ultima rappresentata anche diversi italiani immigrati, ha scatenato una violenta campagna di menzogne mediatiche contro Maduro ed il Venezuela bolivariano. L’obbiettivo è quello di presentare un paese alla fame e alla disperazione con un popolo in rivolta e represso (tutte le morti di cittadini sono attribuite, direttamente o indirettamente, alla repressione, nulla di più falso!). Alcune testate giornalistiche e TV hanno raggiunto un livello di faziosità e di imparzialità simile a quella che si usò contro il Cile di Allende per preparare il clima che giustificasse il colpo di stato.
Vogliamo questo anche per il Venezuela?
Il legittimo governo venezuelano, forte del sostegno del popolo, dei lavoratori, delle comunità (continue mobilitazioni di massa di chavisti e singoli cittadini che la stampa italiana non riporta) e delle istituzioni, sta reagendo garantendo l’ordine pubblico, la pace interna e la tenuta democratica della società. Maduro ha ordinato, tra l’altro, di disarmare completamente la polizia che interviene per fronteggiare nelle strade i violenti terroristi delle destra. Sono autorizzati solo i mezzi di contenimento (idranti, gas lacrimogeni, etc.) e i poliziotti rei di violazioni finiscono in galera (caso molto raro in Italia). Maduro, non immune da errori, continua nella sua battaglia contro la guerra economica, vera responsabile, quest’ultima, delle difficoltà economiche del paese, garantendo le “misiones”, cioè le grandi campagne per lo sviluppo dei diritti e delle conquiste dei venezuelani (casa, scuola, educazione, etc.). Sul piano politico e democratico, Maduro ha avviato il processo costituente (una nuova costituzione) con il fine di dare ai venezuelani e alla società tutta il diritto di decidere quale Venezuela costruire attraverso l’autodeterminazione. Esattamente il contrario di quello che vuole Washington e i suoi rappresentanti della destra venezuelana.
Come circolo Italia Cuba di Milano esprimiamo la nostra piena solidarietà al presidente Maduro e al popolo del Venezuela bolivariano.
Condanniamo le violenze della destra golpista venezuelana, sia all’interno del paese che all’estero (contro le rappresentanze diplomatiche: Madrid, Milano, etc.).
Chiediamo al nostro governo un atteggiamento rispettoso della sovranità del Venezuela e delle sue rappresentanze diplomatiche. Il governo Gentiloni, ed il suo ministro degli Esteri Alfano, devono essere rispettosi del processo democratico di autodeterminazione del popolo venezuelano. La via del dialogo, indicata da Papa Francesco, deve essere l’impegno del governo italiano. Questo è anche il miglior modo di garantire i nostri connazionali in Venezuela.
Chiediamo alla stampa italiana almeno l’imparzialità nell’informazione sul Venezuela garantendo anche ai rappresentanti del governo del Venezuela il diritto di replica.
Chiediamo alla sinistra milanese, ai sindacati, alle associazionie a tutti i democratici di mobilitarsi per garantire la solidarietà politica al Venezuela Socialista bolivariano.
Auspichiamo che questa prima iniziativa sia l’inizio di una più ampia mobilitazione da costruirsi unitariamente per sostenere il illegittimo presidente Maduro, il popolo ed il Venezuela Socialista bolivariano.
Con la difesa ed il rafforzamento del Venezuela e del processo progressista e democratico dell’ALBA i paesi del Latino America ed i suoi popoli avanzano e si liberano dall’imperialismo. Il resto è solo un passato di violenza, povertà e colonialismo. Come ci ha insegnato Cuba, si scelga!
Circolo Italia Cuba di Milano
Via Borsieri 4 – 20159 Milano
Tel. 02680862 mail: amicuba@tiscali.it
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