Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
Non sempre "farsi i selfie" è lecito, perché esistono luoghi e situazioni in cui è severamente vietato per legge!
"Farsi i selfie" ( ovvero degli autoscatti) è la moda del momento? Non proprio, perché è da quando esistono le macchine fotografiche amatoriali che si fanno foto insieme ad amici, davanti a panorami mozzafiato o accanto ad opere d'arte. Quello che è cambiato è solo lo strumento: se un tempo bisognava sempre chiedere al passante di turno la gentilezza di scattare una foto, oggi il click può essere fatto da soli, senza disturbare nessuno, con un braccio allungato all'altezza del volto o con l'asta allungabile
Tuttavia, in proposito ,è necessario sapere che esistono delle situazioni e dei luoghi in cui "farsi i selfie" è vietato addirittura dalla legge : per esempio, quando una persona si scatta una foto davanti alla proprietà privata o all'opera di un'altra persona che, invece, vorrebbe mantenerla riservata. E che dire invece dei selfie che, in sfondo, presentano il volto di altre persone: che succede se queste ultime non vogliono essere inserite nell'autoscatto di un estraneo? Conseguenze che, certamente, potrebbero farsi più gravose quando a rimanere immortalato involontariamente è un minorenne.
Quanto in premessa, per quanto banale, serve a individuare il giusto approccio da seguire se si vuol stabilire quando "farsi i selfie" è vietato. E la risposta all'interrogativo è abbastanza semplice: è vietato farsi i selfie tutte le volte in cui è vietato fare fotografie. Non è infatti la presenza del diretto interessato nell'obiettivo della fotocamera a cambiare le regole di legge!
Sull'argomento , il noto legale foggiano , avv. Eugenio Gargiulo, evidenzia come, fermo restando che non esiste una normativa che stabilisca in quali casi è vietato fare fotografie e/o selfie, non si può che procedere caso per caso, andando a individuare una serie di possibili ipotesi che si verificano più di frequente:
A) Farsi un selfie con dietro una casa privata non è vietato. Il proprietario quindi non può impedirlo. Le facciate dei palazzi infatti non sono coperte dalla riservatezza, essendo peraltro alla mercé di tutti in quanto esposte al pubblico.
B) Scattare un selfie sull'autobus o in treno, facendo apparire i volti degli altri viaggiatori alle spalle, non è reato perché si tratta di un luogo pubblico. Lo stesso vale in un parco, in un giardino pubblico, in una strada o davanti a un monumento: se nell'immagine, oltre all'autore del selfie, appare in secondo piano uno sconosciuto questi non può chiedere la cancellazione della fotografia.
Difatti, si possono fare fotografie agli sconosciuti a condizione che queste non vengano poi pubblicate (su internet o in qualsiasi altro modo) o inviate a terzi (ad esempio con una rete di messaggi su WhatsApp). Se però ad apparire in sfondo al selfie sono bambini o comunque minorenni, anche se in luogo pubblico l'immagine va cancellata. I genitori potranno impedire l'autore di tenere il file nel proprio telefonino o nella fotocamera.
C) È vietato scattare un selfie in casa di altri salvo che il proprietario ne fornisca il permesso (permesso che può anche essere tacito come nel caso in cui questi si accorga dello scatto e non dica nulla!).
D) È altresì vietato farsi un selfie nei musei, nei teatri o nei cinema tutte le volte in cui il regolamento vieta fotografie. Anche il selfie, come abbiamo detto, costituisce una regolare foto.
E) Sebbene sia di cattivissimo gusto e, per fortuna poco utilizzato, è vietato farsi i selfie in ospedale o in qualsiasi altro luogo che possa rivelare lo stato di salute di terze persone, in quanto coperto da massima privacy. È vietato così il selfie in occasione di un incidente stradale. Non è invece vietato – salvo apposite ordinanze comunali – fare fotografie (anche in questo caso di cattivissimo gusto) – innanzi a macerie di terremoti, valanghe, maremoti o altre calamità naturali.
La legge sul diritto d'autore – precisa l'avv. Eugenio Gargiulo - vieta la riproduzione di opere altrui senza il consenso del titolare. Questo significa che sarebbe illegittimo un selfie fatto davanti ai quadri di un pittore, anche di strada, che non abbia prestato autorizzazione. Stesso discorso in una mostra fotografica ove si possano scorgere, sebbene in secondo piano, le opere altrui. Chiaramente ciò non vale se l'artista è invece un musicista in quanto l'immagine non è in grado di riprodurre i suoni; ma le cose si capovolgono se, invece dello scatto, si realizza un video.
Ma può parlarsi attualmente di una "patologia da selfie"? L'avv. Eugenio Gargiulo conclude, minimizzando il fenomeno: "Se proprio vogliamo parlare di mania da selfie, dovremmo piuttosto confinarla al momento successivo,ovvero quello della pubblicazione sui social come Facebook o Instagramm. Ma senza demonizzare troppo il fenomeno: anche qui la storia ci insegna che, spesso, le serate con gli amici venivano interrotte dalla visione dei filmini di famiglia o dalla visione di interminabili album fotografici. Insomma, all'uomo e alla donna è sempre piaciuto mettersi in mostra e ora che la tecnologia consente di farlo con maggiore facilità, raggiungendo una platea enorme di destinatari, si tende a criminalizzare un fenomeno sempre esistito!".
Foggia, 16 maggio 2017 avv. Eugenio Gargiulo
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