Martedì 10 giugno si parla del progetto finanziato dalla Regione FVG sul POR FESR 2007-2013
UDINE
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo. È fondamentale, quindi, trovare soluzioni per arginare il problema, puntando sulla prevenzione. Ci stanno provando i ricercatori impegnati in Nutriheart, progetto di ricerca industriale partito nell’ottobre 2010 e cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013.
Concentrandosi sulla ricerca genetica e alimentare, Nutriheart ha permesso di identificare i fattori ereditari capaci di predisporre all’insorgenza di malattie cardiovascolari, di sviluppare percorsi nutrizionali personalizzati e di conoscere le proprietà degli “alimenti funzionali”, utili per prevenire queste patologie.
I risultati dell’attività di ricerca saranno presentati martedì 10 giugno a Udine, nella sede di Confindustria (Largo Carlo Melzi 2), dalle 14.30 alle 17, da parte dei professori e ricercatori Bruno Stefanon, Danilo Licastro, Paolo Gasparini, Rocco Barazzoni e Cristina Zadro.
Si parlerà di come prevenire le malattie cardiovascolari (che in Europa, nel 2008, hanno causato la morte di circa 4,3 milioni di persone, per la maggior parte donne), dando conto di nuovi alimenti in grado di limitare i problemi cardiovascolari grazie al potenziamento della capacità antiossidante dell’organismo.
«È noto che stili di vita errati, come dieta ipercalorica e scarsa attività fisica – spiega Bruno Stefanon, coordinatore scientifico del progetto – sono corresponsabili dell’insorgere delle malattie cardiovascolari. Uno degli obiettivi di Nutriheart è stato proprio quello di sviluppare i cosiddetti “alimenti-farmaco”, utili per prevenire problemi cardiovascolari e migliorare la condizione di chi già ne soffre».
Anche la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale: le malattie cardiovascolari mostrano una certa familiarità, ma senza una precisa modalità di trasmissione ereditaria. Per questa ragione un gruppo di ricerca, guidato dal genetista Paolo Gasparini, si è dedicato proprio all’identificazione di particolari varianti genetiche e mutazioni correlate con l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Accanto alla ricerca in laboratorio, tra gli obiettivi del progetto c’è anche la comunicazione dei risultati scientifici per migliorare l’educazione alimentare dei cittadini. «La dieta ipercalorica e lo stile di vita sedentario - aggiunge Stefanon – aumentano l’incidenza di obesità, anche in età pediatrica, favorendo l’insorgenza di malattie come il diabete, l’ipertensione e le malattie coronariche».
Nutriheart è un esempio di trasferimento di conoscenza dalla ricerca pubblica al settore industriale che coniuga competenze biomediche e agroalimentari, sviluppato da una partnership composta da Nutrigene, spinoff dell’Università di Udine (capofila), Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare – CBM, Euroclone, Illycaffè, G&life, Università degli Studi di Trieste, IRCCS Burlo Garofolo, AREA Science Park, Friuli innovazione, Polo Tecnologico di Pordenone.
Per informazioni aggiuntive è possibile visitare il sito internet www.progettonutriheart.it.
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