Il disturbo di panico consiste in uno stato di intensa paura che raggiunge il picco massimo nel giro di 10 minuti. I principali sintomi presentati dalla persona sono: palpitazioni, sudorazione, tremori, dispnea, sensazione di asfissia, dolore al petto, nausea sensazione di instabilità e sbandamento, sensazione di estraneità (de realizzazione) e la sensazione di essere staccati dal proprio corpo (depersonalizzazione, parestesie, sensazione di perdere il controllo, di morire o impazzire. Tuttavia per diagnosticare il disturbo di panico, un solo episodio di attacco di panico non sufficiente: in condizioni di paura tutti provano paura.
In molti casi al disturbo di panico viene associato ad un’altra condizione, quella dell’Agorafobia. Quest’ultima è da considerarsi come una sorta di risposta al disturbo di panico dal momento che porta il soggetto ad evitare tutti quei luoghi e tutte quelle situazioni che possono causare l’insorgenza di un attacco o nelle quali sarebbe difficile ricevere aiuto. Cosi, la persona in preda a timori agorafobici non esce da casa soprattutto se non accompagnato da persone familiari: in questo modo azioni quotidiane banali come fare la spesa o prendere i propri figli a scuola diventano pressoché impossibili.
Come si cura il disturbo di panico?
Il principale trattamento per la cura degli attacchi di panico è la psicoterapia cognitivo comportamentale: durante questo tipo di sedute il paziente è portato a prendere coscienza dei timori agorafobici e a superarli giorno dopo giorno, stabilendo dei traguardi con il proprio terapeuta. E’ stato scientificamente provato che i risultati raggiunti con questo tipo di trattamento, oltre che con la tradizionale cura farmacologica, sono molto più duraturi nel tempo. La psicoterapia cognitivo comportamentale è stata riconosciuta dall’ OMS e si basa sull’idea che esiste una relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti e che i problemi emotivi sono condizionati da ciò che facciamo e pensiamo nel presente.
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