Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo
Comunicato stampa del 11 settembre 2013
Avanti tutta contro la disoccupazione giovanile
Il Parlamento europeo approva due relazioni per incentivare l'occupazione giovanile in Europa. Andrea Zanoni: "Passare dalle parole ai fatti. Stanziare dei fondi non basta. Ci vuole coordinamento tra i paesi Ue e misure concrete volte a far lavorare i nostri ragazzi"
Il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo due relazioni d'iniziativa che spingono l'Unione europea e tutti gli stati membri a contrastare più efficacemente la disoccupazione giovanile in Europa. Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE, ha dichiarato: "I nostri ragazzi sono il futuro. Bruxelles e ogni singolo governo nazionale deve fare il possibile affinché sia garantito loro il diritto al lavoro e la possibilità di potersi costruire una vita. E questo non solo nel loro interesse, ma anche in quello di tutti i cittadini europei".
Le due relazioni "sull'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù 2010-2012" dell'eurodeputato Georgios Papanikolaou (greco, popolare) e "sulla lotta alla disoccupazione giovanile: possibili vie d'uscita" di Joanna Katarzyna Skrzydlewska (polacca, popolare) sono state approvate a maggioranza.
"Le cifre fanno paura: la disoccupazione giovanile è al 59,1% in Grecia, al 55,9% in Spagna, al 38,4% in Italia e al 38,3% in Portogallo - attacca Zanoni - L'Europa deve adeguare gli strumenti messi a disposizione dalla nuova Strategia europea per i giovani investendo maggiormente su istruzione, formazione e sport nel contesto del nuovo Programma pluriennale 2014-2020 dell'UE".
"E' scandaloso che, come mostrano le statistiche, gli Stati membri sfruttino solo in parte i fondi strutturali UE a sostegno dei giovani. Per questo chiediamo che in tutti gli Stati membri sia creata una task force per la gioventù al momento attiva in otto di essi", continua l'eurodeputato, che ricorda come "solo nel 2011 la perdita economica connessa alla disoccupazione giovanile è stimata in 153 miliardi di euro. Per non parlare della continua fuga dei cervelli dei Paesi del Sud Europa, come l'Italia, e dell'impossibilità per milioni di giovani, 5,5 milioni di disoccupati solo fino ai 25 anni, di farsi una vita ovvero formare una famiglia e divenire genitori".
"Una strategia europea non vuol dire solo mettere a disposizione dei fondi ma anche puntare su una strategia comune, creare un coordinamento tra i paesi membri, incentivare sulla professionalità e imprenditorialità nonché guardare con interesse alle possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie", conclude Zanoni.
BACKGROUND
Il 27 aprile 2009, per la prima volta la Commissione ha pubblicato una comunicazione in cui definisce una nuova strategia dell'UE per la gioventù, finalizzata a istituire un quadro di cooperazione per il prossimo decennio sulle tematiche relative alla gioventù e a fornire ai giovani maggiori e migliori opportunità. La strategia è stata divisa in tre cicli di lavoro di pari durata e in otto campi d'azione, ossia a) istruzione e formazione, b) occupazione e imprenditorialità, c) salute e benessere, d) inclusione sociale, e) partecipazione, f) volontariato, g) cultura e creatività, h) i giovani e il mondo.
Il primo ciclo ha conferito priorità e si è dedicato prevalentemente al potenziamento della cooperazione fra gli Stati membri sulle tematiche e le politiche relative alla gioventù. La strategia UE per la gioventù si è concentrata soprattutto sui temi dell'occupabilità giovanile, dell'incoraggiamento all'imprenditorialità e della promozione della partecipazione giovanile. Alcuni Stati membri hanno compiuto notevoli progressi in direzione dello sviluppo di un piano strategico nazionale per la gioventù, obiettivo prioritario del primo ciclo. Le azioni della strategia dell'UE per la gioventù sono distribuite in otto campi d'azione, e i progressi compiuti variano a seconda degli Stati membri. In materia di "occupazione e imprenditorialità", il primo dialogo strutturato è incentrato sull'occupazione giovanile, in particolare nell'ambito delle misure concrete per la lotta alla crescente disoccupazione giovanile. Inoltre, iniziative UE quali le "garanzie per la gioventù" e il previsto incremento dei finanziamenti per i giovani tramite il programma "Erasmus per tutti" nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 forniscono un ulteriore sostegno alle politiche degli Stati membri.
Secondo la proposta della Commissione il prossimo ciclo (2013-2015) sarà anch'esso incentrato sull'occupazione giovanile, si rivolgerà in particolare ai soggetti non occupati né impegnati in attività di istruzione o formazione e prevede un pieno utilizzo dei finanziamenti UE.
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