"I 'cibi da laboratorio' non servono. Tra l'altro, nascondono insidie. Il patrimonio di biodiversità animale e vegetale nel mondo è così vasto e completo che va solo opportunamente preservato e selezionato. Quindi, investire grandi capitali per creare nuovi prodotti 'artificiali' non ha senso. I consumatori hanno, del resto, bocciato gli Ogm e la clonazione a fini alimentari. Quando i cittadini sono stati consultati sull'argomento, in Italia e in Europa, hanno detto 'no' con percentuali vicine all'80 per cento". Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in merito alla notizia, proveniente dall'estero, dell'hamburger prodotto in laboratorio coltivando cellule staminali con un costo esorbitante di circa 250 mila euro.
"E' assurdo -ha aggiunto Politi- che si spendano montagne di euro in ricerche e sperimentazioni senza alcun vantaggio per la collettività. Nel nostro Paese poi, questo tema diventa quasi inutile quando si leggono i dati sul 'made in Italy' agroalimentare fatto di prodotti tipici e di qualità. Da una parte c'è un settore che vale 245 miliardi di euro, dall'altra nessuna bistecca clonata o verdura transgenica sullo scaffale, né consumatori disposti a comprarli. E come se non bastasse chi l'ha assaggiato ha sostenuto che è sgradevole al gusto".
"Oltretutto, non siamo solo in presenza di un problema di sicurezza alimentare, ma anche di una questione di carattere etico. Esprimiamo, pertanto, forti perplessità -ha rimarcato il presidente della Cia- verso investimenti, studi e ricerche che mirano alla standardizzazione e all'omologazione degli alimenti e ignorano ogni principio di precauzione sull´impatto salutistico. Sarebbe più opportuno orientare gli sforzi e l´impegno su altri modelli di ricerca e innovazione in campo agricolo".
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