N.366 - 22 Maggio 2013
LAVORO: COLDIRETTI, NEET IN ALMENO UNA FAMIGLIA ITALIANA SU 10
Raccomandazione addio, il 73% chiede "quote giovani" in aziende
In piu' di una famiglia italiana su dieci c'è un giovane di età compresa tra i 15 e i 29 anni che resta a casa senza studiare ne' lavorare ne' tantomeno cercare un posto di lavoro, che è fonte di depressione e ansia sociale ed economica che compromette la qualità della vita, ma anche le opportunità di sviluppo del Paese. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al fatto che secondo l'Istat in Italia sono presenti 2 milioni 250 mila giovani "neet", che sono in uno stato di "not in education, employment or training", ''la quota piu' alta d'Europa' nel 2012. Una situazione di disagio che - sottolinea la Coldiretti - è confermata dal fatto che la crisi ha colpito anche la raccomandazione che risulta sempre meno efficace nel garantire un'opportunità di lavoro, tanto che solo l'11 per cento dei giovani italiani dichiara di avervi fatto ricorso, secondo una indagine Coldiretti/Swg. A differenza - continua la Coldiretti - il 73 per cento dei giovani chiede che venga inserito l'obbligo di una quota giovani per le assunzioni in aziende pubbliche e private. Tale richiesta è sostenuta più dalle donne (78 per cento) che dai maschi (68 per cento). Per favorire la "staffetta generazionale" ben l'86 per cento dei giovani chiede – afferma la Coldiretti - la fissazione di un limite di età per lo svolgimento di incarichi parlamentari, in amministrazioni pubbliche e in aziende pubbliche. Per il 50 per cento dei giovani italiani tale limite - conclude la Coldiretti - dovrebbe essere fissato a non più di 60 anni, ma uno zoccolo duro del 26 per cento chiede addirittura che l'età del "pensionamento" sia fissata a 55 anni per liberare posti di lavoro.
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