Gentilissimi,
la presente per inviarVi, in corpo mail,
il comunicato stampa - AGENZIA PROMOTER: GRANDE ATTESA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "FOLLIE. STORIE DI DELITTI E CASTIGHI" DI ALESSANDRO MELUZZI ALL'UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA DI TORINO
con preghiera di pubblicazione.
Cordiali Saluti
Comunicato stampa
AGENZIA PROMOTER: GRANDE ATTESA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "FOLLIE. STORIE DI DELITTI E CASTIGHI" DI ALESSANDRO MELUZZI ALL'UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA DI TORINO
C'è grande attesa per la presentazione del libro di Alessandro Meluzzi "Follie. Storie di delitti e castighi" (Politeia) che si terrà Martedì 28 Maggio 2013 alle ore 18.00 presso l'Università Pontificia Salesiana di Torino, nell'Aula Don Bosco in Piazza Conti di Rebaudengo 22 con ingresso libero.
L'evento rientra nel contesto degli appuntamenti editoriali curati da Meluzzi insieme al professor Ezio Rosatti sui "Dialoghi tra scienza e fede" dei "Martedì culturali dell'Unireba".
Di recente il noto psichiatra accompagnato dal manager Salvo Nugnes ha tenuto un interessante conferenza a tema su "Uomo, famiglia e società" davanti ai detenuti del carcere di San Vittore a Milano, evidenziando argomenti di rilevante attualità.
Nel libro, che sta ottenendo ottimi riscontri di gradimento, Meluzzi compone un quadro dolente della violenza, che ha invaso la cronaca e affonda il bisturi della riflessione e dell'indagine su cause e moventi profondi. Dalle madri assassine, un concetto paradossale, perché la parola madre si associa naturalmente alla parola vita e alla parola amore, al terrorismo. Dallo stalking all'omissione di soccorso, dalla pedofilia agli stupratori seriali, si delinea una sorta di psicologia e antropologia del male. Meluzzi dimostra come "Crimini e delitti un must della cronaca di sempre, oggi sono debordati ben oltre il vecchio gergale giornalistico e sangue, sesso e soldi sono le tre S che alimentano le grandi tirature. Il mercato dell'informazione annoiato dal teatrino della politica, ha trovato nel reality della realtà più cruenta una fonte appetibile, inesauribile come il male e per certi versi a basso costo. Da qui la conseguenza di alzare la soglia della percezione dell'orrore e dell'empatia verso le vittime, quasi un'anestesia collettiva".
Meluzzi vuole destare da questo stato di torpore sociale tracciando la diagnosi e fornendo anche spunti e incipit di pensieri e meditazioni alla speranza.
Meluzzi dice "la crisi non fa che aumentare la confusione, ma io sfaterei un mito: rispetto a cento anni fa gli omicidi sono diminuiti, le società rurali erano ben più sanguinarie. Lo stress, la frustrazione, la crisi della famiglia e di certi valori non aiutano, ma è pur vero che un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce".
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