La domanda di energia nei prossimi 20 anni crescerà di almeno 1/3 rispetto alle cifre attuali, spinta dalla fame di risorse dei Paesi emergenti, in primis la Cina. Si intensificheranno gli scambi tra i mercati e gli Stati Uniti spiccheranno come Paese leader nella produzione di petrolio. Cambiamenti climatici e uso dell'acqua diventeranno temi sempre più non demandabili, anche sotto il profilo economico.
Nello scenario disegnato dal World Energy Outlook 2012, presentato il 14 dicembre al ministero dello Sviluppo Economico, efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili acquisteranno una posizione sempre più cruciale.
Lo sviluppo delle rinnovabili è decisivo per le ricadute ambientali mentre l'efficienza , secondo lo studio previsionale dell'Agenzia internazionale dell'energia, può dimezzare la crescita della domanda energetica globale.
"L'efficienza energetica è una grande opportunità di sviluppo anche per l'Italia" ha spiegato nel suo intervento Gianluca Comin, direttore Relazioni esterne Enel. E dettagliando i numerosi motivi che danno estremo valore all'efficienza ha ricordato che "riduce la bolletta energetica di famiglie e imprese, taglia le emissioni di gas serra, stimola la modernizzazione dei settori produttivi, crea e rafforza la filiera manifatturiera italiana. Questi aspetti devono tradursi in un grande progetto energetico nazionale, che interessi settori chiave come la mobilità o l'edilizia".
"Negli ultimi 2-3 anni gli Usa hanno profuso un grande sforzo sulla mobilità elettrica" ha ricordato Comin. "Nel 2015 questo impegno si tradurrà in 1 milione di auto elettriche immesse sul mercato, con ricadute evidenti sulla riduzione del consumo di fonti fossili e inquinamento, ma anche sul lavoro".
Sul fronte della mobilità sostenibile anche l'Italia non è all'anno zero. "Il nostro Governo si è dimostrato lungimirante e deteniamo già la leadership in molti segmenti tecnologici" ha affermato Comin. "È imperativo proseguire su questa strada, perché esiste un grande materiale inespresso che va sfruttato. Ma occorre fare sistema, non solo a livello di Paese, ma anche di continente".
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