Comunicato stampa
AZOTH 2011
Presso l'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria sabato 8 ottobre 2011 avrà luogo la giornata di studio L'evoluzione della professione farmaceutica "un viaggio nel tempo, per capire il presente e progettare il futuro", nell'ambito delle Celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
La performance AZOTH 2011 di Maurizio Tiberti avverrà alle ore 11.00 nel Chiostro dei Frati dell'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria, Lungotevere in Sassia, 3 – Roma.
Saranno in mostra i due Libri d'Artista, libri/oggetto: TOTEM 2007 e AVOTOTEM 2007, opere con le quali Maurizio Tiberti esprime con la matericità e con la "scrittura" simbolica, la fuga dal libro come strumento privilegiato di un sapere che rimanda sempre ad altro da sé, qui coerenti con il luogo che evoca insieme il sapere e il fare.
Nel riutilizzo di oggetti quotidiani, l'involucro farmaceutico industriale è un "alter" del taccuino di laboratorio, è diario di comportamenti, è risulta di gesti propiziatori, di volumi dissolti. I contenitori trasformati, tagliati e schiacciati evocano le attese, le aspettative di benessere e valetudo.
Con attinenza all'etologia, il totem, icona utilizzata da Maurizio Tiberti, nei suoi significati di difesa, di discendenza, di continuità stanziale, di tutela e protezione, si fonda sull'Universale di territorialità ed è antica eredità dei Primati.
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Nuove connessioni tra le scienze farmaceutiche, chimiche, mediche e le discipline artistiche e umanistiche, richiamano al concetto di tèchne introdotto da Ippocrate che riguarda l'arte quanto la scienza e per arte s'intende anche la terapia oltre la diagnosi e la prognosi. Il luogo, l'Accademia, evoca ed indica quindi l'arte non solo come antidoto allo stress, ma come un sistema immunitario, nutrimento dello spirito, l'arte è taumaturgica.
Azoth è la panacea, miscela prodigiosa e simbolica dell'energia nascosta in tutta la materia che permette la trasmutazione. Con la performance Maurizio Tiberti allude agli sviluppi dell'alchimia verso la moderna chimica e richiama la figura rinascimentale di Paracelsus (1493 – 1514) grazie al fotogramma dal raro film di Pabst (1943) mai tradotto e proiettato in Italia.
Anna Giannandrea
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