Una delle principali caratteristiche degli innovatori, o meglio dire
dei visionari, è il pensare in modo non comune, detta all'inglese il
"think out of the box".
In questi giorni di festeggiamenti referendari, occorre un'attenta
riflessione su ciò che è avvenuto e ciò che avverrà nei prossimi anni
nel nostro paese.
Indubbia è stata la partecipazione alle urne che rasenta la media
delle elezioni politiche e amministrative, cosa che per un referendum
non si vedeva da decenni.
C'è da chiedersi di che tipo di censura si parli, dato che il tam tam
internettiano non può di sicuro aver informato la metà degli italiani
che a causa dal digital divide sono esclusi dalle moderne tecnologie.
Gli italiani hanno scelto.
Hanno scelto di fidarsi ancora una volta dei meccanismi pubblici più
che di quelli privati; hanno scelto di portare avanti carrozzoni
anti-efficaci ed anti-efficienti, oltreché anti-economici.
A questo punto occorre capire dove lo stato troverà i 64 miliardi di
euro di investimenti necessari a tappare i buchi negli acquedotti,
letteralmente, oltre a sistemare gli impianti di depurazione necessari
alla "salute pubblica" e ad evitare ulteriori sanzioni UE, neanche a
dirlo, pagate dalla collettività.
Secondo una recente stima del Censis, solo il 14% di questi 64
miliardi verrà coperto con entrate attuali, mentre la restante parte
verrà pagata con un aumento delle tariffe (stimata nel 18% nei
prossimi 10 anni) che graverà sui consumatori; ovviamente neanche
questo basta a saziare uno stato sempre ingordo di denari facili,
quindi il sistema fiscale provvederà a coprire la rimanenza, con un
probabile aumento generale delle aliquote IVA, oltre a prevedere
ulteriori meccanismi coercitivi di entrate.
Sarebbe interessante proporre un referendum affinché non avvenga un
aumento del prelievo fiscale, se non ci fosse impedito proprio dalla
nostra Costituzione all'art. 75 secondo comma.
Cosa sarebbe accaduto se alle municipalizzate si fossero uniti
investimenti privati?
Non lo sapremo mai, perché come scrisse Machiavelli "l'innovatore ha
per nemici tutti coloro che hanno vantaggio dalle vecchie leggi e ha
difensori poco convinti tra coloro che trarrebbero vantaggio dalle
nuove leggi. La loro poca convinzione deriva, sia dalla paura per gli
avversari che hanno le leggi dalla loro parte, sia dallo scetticismo
degli uomini, i quali non credono nelle cose nuove, se prima non
vedono che se ne è fatta una sicura esperienza".
Per non innovare, come sempre paga pantalone.
*Tea Party Piemonte
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