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Nucleare. Che dire? Meno male che non abbiamo sottoscritto contratti
Roma, 20 Aprile 2011. Che dire della scelta del governo Berlusconi di rinviare le scelta nucleare? Le considerazioni sono ormai di dominio pubblico: scelta dei tempi di indizione dei referendum separata da quella delle amministrative e in pieno giugno, il che significa 350 milioni di spesa per la tornata referendaria a carico del cittadino contribuente che, speriamo di no, sara' inutile per mancato quorum. Scelta "politica" a carico dei cittadini e di interessi di parte. Insomma, il presidente Berluconi mette, ancora una volta, le mani in tasca agli italiani. Soldi buttati al vento. Meno male che non sono stati firmati i contratti con le imprese incaricate di costruite le centrali nucleari: avremmo pagato per costruire gli impianti senza averli, la quadratura del cerchio per le aziende che avrebbero incassato (penali) per un lavoro non fatto e l'ennesima emorragia per le tasche del contribuente. Dobbiamo attendere un tragico incidente (Fukushima) per far riflettere i nostri
governanti sulle scelte energetiche?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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