Cerca nel blog

giovedì 20 gennaio 2011

Le imposte piu' odiate... il solito canone Rai. Paese reale e Paese legale

Qui il comunicato online:
http://www.aduc.it/comunicato/imposte+piu+odiate+solito+canone+rai+paese+reale_18639.php
---------------------


Le imposte piu' odiate... il solito canone Rai. Paese reale e Paese legale

Firenze, 20 Gennaio 2011. Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio su quelle che sono le imposte piu' odiate dai contribuenti italiani, la conferma arriva dalla ricerca Censis-Commercialisti: il 47,3% del campione della ricerca demoscopica odia il cosiddetto canone Rai!!
Odia!! Una parola pesante che abitualmente e' contrapposta ad "Amore" ma, nel settore "gradimento delle imposte", crediamo che quest'ultima espressione di sentimento difficilmente potra' essere affiancata a qualche emolumento. Le imposte sono malviste da quasi tutti i contribuenti, soprattutto quando se ne percepisce il cattivo uso o non si e' informati sul reale uso. Sentimento che porta tutti gli italiani -alzi la mano chi e' esente- ad essere evasori fiscali.
Nel caso del canone Rai c'e' piu' di un'aggravante. Una sorta di cupola mafiosa in cui tutti i partiti sono seduti a banchettare, con l'eccezione di Radicali e qualche 'cane sciolto' a destra e sinistra dei cosiddetti schieramenti parlamentari. Poi ci sono gli ipocriti -Leganord soprattutto- che sostengono di fare campagne abolizioniste, ma sono finte e parlano male del canone solo quando la Rai non sta facendo il loro gioco. Eclatante, a piu' riprese, il premier Silvio Berlusconi che, spalleggiato dai propri media, ha alluso all'opportunita' di non pagare questa imposta perche' la Rai aveva parlato male di lui. Insomma, un "magna magna" in cui c'e' posto per tutti e il contrario di questi tutti.
Poi ci sono le istituzioni non parlamentari, come Corte Costituzionale e varie Autorita' di controllo che, con dotte dissertazioni giuridiche, ogni volta che viene loro posto il problema, con una faccia di tolla che non c'e' confronto nella storia planetaria, ci dicono: "va bene che si chiami canone o abbonamento anche se e' un'imposta, tanto ormai tutti la conoscono con quel nome...". E' come se un giudice -e senza esagerare da parte nostra- condannasse un reo all'ergastolo e poi lo giustiziasse a morte dicendo "tanto ormai tutti sanno che la pena di morte in Itala non e' prevista".
Risultato? Il 47,3% che odia questa tassa? "E chi se ne frega" continua a dire il legislatore, tanto quelli che continuano a votare poi lo fanno comunque per quei partiti che mantengono questo sistema ipocrita.
Finisce qui e tutto come prima? Purtroppo no! I risultati a lunga gettata sono:
- maggiori evasori di questa imposta;
- maggiori spese dello Stato per scovarli;
- maggiore illegalita' dello Stato per scovarli: un funzionario medio della Rai addetto alla bisogna e' altrettanto mediamente un "birbone" che appone firme false su dichiarazioni di contribuenti che dicono di possedere un apparecchio tv, cosi' come sono altrettanto "birboni" sono i suoi colleghi in ufficio che mandano ingiunzioni di pagamento a chi e' "colpevole" di avere una nuova residenza... da cui loro presumono che il televisore non puoi non averlo...;
- maggiore evasione fiscale anche non-Rai: il cattivo esempio non giova al rispetto della legge;
- maggiori spese dello Stato contro l'evasione fiscale in generale;
- maggiore disaffezione dei cittadini verso le istituzioni in generale.
Continuiamo a farci male.....

Qui il canale web dell'Aduc per l'abolizione del canone:
http://tlc.aduc.it/rai/

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it
Email aduc@aduc.it
Tel. 055290606
Ufficio stampa: Tel. 055291408

Nessun commento:

Posta un commento

Tutte le news della Rete le trovi sul:


Giornale online realizzato da una redazione virtuale composta da giornalisti e addetti stampa, professionisti di marketing, comunicazione, PR, opinionisti e bloggers. Il CorrieredelWeb.it vuole promuovere relazioni tra tutti i comunicatori e sviluppare in pieno le potenzialità della Rete per una comunicazione democratica e partecipata.

Disclaimer

www.CorrieredelWeb.it e' un periodico telematico senza scopi di lucro, i cui contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali industrie dell'editoria o dell'intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Societa' dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete. In questo la testata ambisce ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Pur essendo normalmente aggiornato piu' volte quotidianamente, CorrieredelWeb.it non ha una periodicita' predefinita e non puo' quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.

L'Autore non ha alcuna responsabilita' per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone. L'Autore si riserva, tuttavia, la facolta' di rimuovere quanto ritenuto offensivo, lesivo o contraro al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive. Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio. Eventuali detentori dei diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvedera' all'immediata rimozione o citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Viceversa, sostenendo una politica volta alla libera circolazione di ogni informazione e divulgazione della conoscenza, ogni articolo pubblicato sul CorrieredelWeb.it, pur tutelato dal diritto d'autore, può essere ripubblicato citando la legittima fonte e questa testata secondo quanto previsto dalla licenza Creative Common.

Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons Creative Commons License

CorrieredelWeb.it è un'iniziativa del Cav. Andrea Pietrarota, Sociologo della Comunicazione, Public Reporter, e Giornalista Pubblicista

indirizzo skype: apietrarota