CONVEGNO FEDERLAZIO SU CRISI FLAMMINI: PMI DEL LAZIO ANCORA IN GRANDE SOFFERENZA |
Roma, 19 gennaio 2010
Si è svolto oggi, presso il Palazzo dei Congressi dell'Eur, il Convegno "Dalla Crisi al progetto: Per un'Economia dello Sviluppo" organizzato dalla Federlazio. Al dibattito sono intervenuti i rappresentanti di tutte le principali Associazioni imprenditoriali, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni del nostro territorio.
Per le Associazioni, oltre al Presidente della Federlazio MAURIZIO FLAMMINI e a tutti i Presidenti provinciali dell'Associazione, sono intervenuti il Presidente di Confesercenti Roma e Lazio VALTER GIAMMARIA, il Presidente di Confcommercio Roma e Lazio CESARE PAMBIANCHI, il Vicepresidente di Unindustria – Confindustria Roma STEFANO ZAPPONINI, il Direttore della Cna Roma LORENZO TAGLIAVANTI. Per i Sindacati, il Segretario Generale CGIL Roma e Lazio CLAUDIO DI BERARDINO, il Segretario regionale UGL Roma e Lazio GIANNI FORTUNATO, il Segretario Generale UIL Roma e Lazio LUIGI SCARDAONE, il Segretario Generale CISL Lazio FRANCESCO SIMEONI. Presenti, infine, per le Istituzioni il Sindaco di Roma GIANNI ALEMANNO, il Presidente della Provincia di Roma NICOLA ZINGARETTI, il Presidente della Regione Lazio RENATA POLVERINI, il Presidente della Camera di Commercio di Roma GIANCARLO CREMONESI.
Il Convegno, moderato dal conduttore televisivo Michele Mirabella, è stato voluto dalla Federlazio con lo scopo di creare un'occasione di riflessione tra tutti i principali attori dello sviluppo e della vita economica e sociale della regione, su quanto sta accadendo nell'economia e nel mondo della Piccole e Media Impresa, provando a delineare alcune possibili vie di uscita da una crisi che sembra ancora lontana dall'essere superata. Nel corso dell'incontro sono state inoltre assegnate cinque borse di studio da parte della Fondazione Igino Betti ad altrettanti studenti rimasti orfani di lavoratori di aziende associate alla Federlazio. Il Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, ha poi presentato un'indagine che ha fornito un quadro sullo stato di salute delle piccole e medie imprese laziali e che è stata la base di partenza per il dibattito con gli ospiti intervenuti.
Nella sua relazione, il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini ha ribadito che "non soltanto le nostre imprese, bensì tutto il comparto della Pmi si trova oggi in una situazione di estrema difficoltà. I flebili segnali di ripresa descritti dagli indicatori macroeconomici, che sembrano di tanto in tanto affiorare per essere poi subito smentiti da altri di segno opposto, non ci tranquillizzano affatto. La situazione presenta elementi di estrema contraddittorietà, dove il dato certo – certo perché immediatamente ricavabile dalla osservazione dei comportamenti della nostra base associativa – è che la Pmi di questa regione si trova in una condizione di estrema sofferenza".
"Tra le imprese – ha proseguito il Presidente Flammini - comincia a diffondersi la sensazione che ci si trovi di fronte a un cambio di paradigma, ad una crisi strutturale, ad un ridimensionamento dell'attività economica, molto probabilmente collegato anche ad un più generale riassetto di quella che viene definita la divisione internazionale del lavoro. La percezione che si ha è che è improbabile che il sistema della Pmi, se lasciato a se stesso, possa ripristinare la situazione pre-crisi e che, dunque, occorra pensare ad un suo riposizionamento strategico. Proprio per questo serve uno scatto in avanti da parte di tutti in una fase in cui potrebbero non essere sufficienti l'ordinaria amministrazione o il governo ordinario dei processi, proprio perché il motore fatica a rimettersi in moto. A una situazione 'straordinaria', dunque, occorrerebbe rispondere con interventi 'straordinari'".
"Oggi – ha continuato Flammini – il problema è nel breve e brevissimo periodo. E' 'qui ed ora' che dobbiamo dare una risposta all'assoluta necessità del nostro tessuto di imprese di restare ancorato al mercato, di non farsi spazzare via dalla crisi, di creare delle opportunità concrete di rilancio e di rimessa in moto della macchina economica, proprio per evitare che i programmi di lungo periodo, pur sempre indispensabili, non si trovino davanti, alla fine del periodo, un tessuto imprenditoriale decimato e strutturalmente indebolito".
"Noi abbiamo bisogno invece di una politica che sappia dare il meglio della sua capacità di promuovere e governare i processi economici, visto che il sistema non crea più domanda, o meglio non la crea più come in passato, e una domanda che si deprime alla fine rischia di deprimere anche l'offerta, vale a dire il tessuto produttivo 'tout court'. L'amministrazione pubblica deve tornare a dare impulso all'economia anche nel suo ruolo di soggetto di domanda. La modernizzazione della P.A. e del sistema infrastrutturale deve tornare ad essere un processo perseguito non a corrente alternata ma con decisione, sia per innalzare il livello di qualità sistemica, sia perché essa rappresenta una domanda per imprese e lavoratori e una scossa per l'economia".
"Ma insieme ad una maggiore concertazione con le Amministrazioni - ha concluso il Presidente Maurizio Flammini -, le Associazioni debbono anche elaborare nuovi e più stabili strumenti di raccordo tra le varie espressioni della rappresentanza imprenditoriale, che lascino alle spalle anacronistiche gelosie e comportamenti miopi, per favorire invece azioni di più ampio respiro, sempre al fine di rendere più efficace l'azione di tutela del mondo produttivo".
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Davide Bianchino
Uff Stampa FEDERLAZIO
Tel: 06.549121 - int: 06.54912362
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