Domenica 31 Gennaio, alle ore 16:30, nella suggestiva Chiesa medievale di S.Oliva, verrà presentato il libro di poesie di Michele Tortorici, 'Fine e principio' (Edizioni Anicia, 2015). Oltre all'autore, interverranno la professoressa Secondina Marafini e il Presidente del Consiglio Comunale di Cori, Roberto De Cave. L'iniziativa è promossa dall'Assessorato alla Cultura dell'ente lepino.
Michele Tortorici, originario dell'isola di Favignana e residente a Velletri, è stato insegnante liceale di letteratura, con vari incarichi al Ministero dell'Istruzione. Come studioso di letteratura italiana è autore di articoli e saggi per varie riviste e volumi collettanei. Da quasi un ventennio si occupa anche di logica ipertestuale, media digitali e, più in generale, di comunicazione, con diversi scritti all'attivo sull'argomento.
Scrive poesie da sempre e forma i docenti sulla lettura del testo poetico. Alcune delle sue opere sono state molto apprezzate in Francia e Germania. In francese è stato tradotto il suo romanzo, 'Due perfetti sconosciuti', trasformato in testo teatrale e messo in scena lo scorso anno dalla regista Sara Gilotta. Con la musicista Annalisa Spadolini è impegnato a realizzare in tutta Italia letture-concerto dove i suoni delle parole e quelli della musica riescano a dialogare.
'Fine e principio' è l'ultima produzione poetica di Tortorici. Una raccolta di poemetti accompagnati dalle straordinarie illustrazioni di Marco Vagnini. In essi ciò che è un classico, la fine e il principio del divenire, viene reinterpretato in maniera lirica e soggettiva. L'autore stesso parla di contaminazioni perché le sue riflessioni sono scaturite da immagini delle Metamorfosi di Ovidio e/o da figurazioni che ad Ovidio o alla cristianità rimandano.
Il Giudizio Universale di Giotto (Cappella degli Scrovegni di Padova), l'Apollo e Dafne del Bernini (Galleria Borghese a Roma), l'installazione Schalechet (Foglie morte) di Menashe Kadishman (Jüdisches Museum di Berlino) sono tra le opere d'arte che contribuisco ad offrire una lettura moderna delle antiche parole, secondo l'ottica del poeta Tortorici, abilissimo costruttore di pensieri profondi e versi sopraffini.
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