Arrivare a fine febbraio per essere ancora una volta convocati in Regione Puglia, dalla commissione Riforme Istituzionali, per sollecitare l'approvazione della Legge regionale che faccia finalmente chiarezza sulle funzioni e sulla gestione soprattutto del personale, la dice lunga su quale sia la situazione di totale confusione in cui operano le Province. Dopo circa due mesi dall'approvazione del Disegno di Legge da parte della Giunta non si sa né quando né come il testo arriverà in aula per l'approvazione del Consiglio regionale.
Nel frattempo, negli incontri programmati con i tecnici della Regione Puglia, che si stanno tenendo in questi giorni Provincia per Provincia, appare sempre più chiaro che il governo regionale intende svolgere un ruolo terzo, se non pilatesco, di si limita ad interpretare e chiede di applicare a noi il combinato disposto sia della Legge Delrio sia della Legge di Stabilità in modo chirurgico, invitando le Province a fare tagli netti e a mettere in mobilità il proprio personale senza che la stessa debba farsi carico di nulla: né di fornire risorse, ma soprattutto riversando specialmente sui Comuni il carico dei dipendenti provinciali eccendenti da ricollocare.
Più drastica la soluzione che la Regione pensa di adottare nei confronti dei lavoratori delle Partecipate per le quali rimanda al tavolo nazionale del Ministero del Lavoro, facendo diventare la loro vertenza occupazionale un fatto non più pugliese, ma nazionale. Noi siamo di avviso diverso: questi lavoratori non solo non sono di serie B, ma svolgono funzioni fondamentali. Senza di loro saremmo costretti a non garantire più servizi essenziali sia per quanto riguarda le Scuole sia per quanto riguarda la Viabilità.
Bari, 19 febbraio 2015
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